Inutile girarci attorno, quella di domenica 27 aprile (palla al centro alle ore 15), in programma a Noale contro il Calvi, è una sfida speciale per le Dolomiti Bellunesi. Per il peso della posta in palio, con la linea del traguardo sempre più vicina. Per il fatto che sarà l'ultima trasferta del campionato.
E perché, sulle sponde del Marzenego, un ragazzo che compirà ventuno anni fra cinque giorni ha capito di essere particolarmente "tagliato" per il ruolo di portiere. Quel ragazzo è Luca Carraro: il numero 1 di una SSD Dolomiti Bellunesi che si presenta all'appuntamento con un vantaggio di 4 lunghezze sulla seconda della classe. E a 180 minuti dai titoli di coda della stagione.
CALCIO DEI GRANDI - Carraro non si nasconde dietro a un dito: «Sì, in effetti non può essere una gara come le altre. All'inizio dell'annata, quando è stato pubblicato il calendario, ho subito controllato le date delle sfide con il Calvi. È inevitabile, ho trascorso più di tre anni a Noale: è il posto in cui sono cresciuto e ho assaporato per la prima volta il calcio dei grandi. Ed è dove ho conosciute diverse persone fondamentali per la mia crescita: non solo come atleta». I dolomitici vanno a caccia del bottino pieno: «È una partita molto delicata. Soprattutto sul piano mentale: in questo campionato, nessuno ti regala nulla. Ogni impegno va interpretato al massimo e "aggredito" fin dal fischio d'inizio. Sarà importante non farsi prendere da alcun tipo di frenesia o, ancor peggio, di nervosismo. Giochiamocela con tranquillità. E cerchiamo di mettere in pratica quanto portato avanti fino ad adesso: niente di più, niente di meno».
UNICO PENSIERO - Il collettivo guidato da mister Zanini ha ripreso ieri ad allenarsi, dopo aver archiviato la pausa per la Pasqua: «Stiamo preparando il confronto con un unico pensiero. Non di vincere a tutti i costi, ma di mantenere la giusta serenità. Ovviamente siamo ben consapevoli di quanto ci sia in ballo, però è pur sempre una partita. E dura 90 minuti». Carraro allarga i confini del pensiero: «Ogni volta in cui abbiamo incontrato delle difficoltà, ne siamo usciti da squadra. E, a livello personale, il gruppo mi ha sempre aiutato. Da portiere, posso assicurare che il mio lavoro è agevolato dalla presenza di difensori di tale caratura. E non solo loro: si vince e si perde in undici, anzi, in venticinque, perché è fondamentale il contributo di chiunque. Anche di chi non scende fisicamente in campo».
CLIENTE SCOMODO - Il Calvi ha appena festeggiato l'aritmetica permanenza in serie D, ma rimane un cliente scomodissimo: «C'è ancora un passo e speriamo di compierlo il prima possibile - conclude l'estremo difensore, nativo di Mirano - insieme ai nostri tifosi. Li aspettiamo pure a Noale: durante l'annata ci hanno seguito ovunque, perfino in provincia di Bergamo. E non ho dubbi che saranno in gran numero anche domenica. Li ringraziamo dal profondo per l'appoggio che ci hanno garantito durante l'intero percorso».
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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