La storia si ripete con desolante puntualità. Ancona e il suo club calcistico si ritrovano nuovamente immersi in un panorama di totale incertezza, uno scenario che ormai rappresenta una triste consuetudine per il capoluogo marchigiano. Esclusi i primi due anni della gestione Canil-Tiong - poi conclusasi con un epilogo disastroso ben noto ai tifosi dorici - la fine di ogni stagione sportiva porta con sé il medesimo copione fatto di dubbi e preoccupazioni sul futuro della società.
Una città senza imprenditori pronti a investire
Un dato emerge con particolare evidenza in questa fase: ancora una volta, Ancona dimostra l'incapacità di esprimere dal proprio tessuto imprenditoriale locale una figura, un gruppo o una cordata disposti a subentrare nella gestione della principale squadra cittadina. Un paradosso per un capoluogo di regione che dovrebbe possedere le risorse economiche e imprenditoriali per sostenere adeguatamente il proprio club calcistico.
L'attuale proprietà, oggetto di forti contestazioni, si è comunque impegnata a guidare la società fino al 30 giugno, facendosi carico di tutte le spese necessarie. Questo significa che, qualora le intenzioni di disimpegno manifestate da Stefano Marconi dovessero concretizzarsi, sul mercato si troverebbe disponibile una società priva di debiti e con il titolo sportivo per l'iscrizione al prossimo campionato di Serie D.
Nonostante queste premesse potenzialmente favorevoli per un eventuale cambio di proprietà, l'interesse da parte della classe imprenditoriale anconetana risulta, al momento, completamente assente.
Uno stallo completo
In attesa che la società effettui quello che è stato definito "il punto della situazione al suo interno", lo scenario attuale è caratterizzato da un immobilismo pressoché totale. Ogni protagonista di questa vicenda rimane fermo sulle proprie posizioni: Marconi temporeggia e nel frattempo, attraverso la pagina Facebook ufficiale del club, elogia alcuni giocatori della rosa come Martiniello, definito "un talento unico, da confermare per sempre", e Codromaz, descritto come "un talento ineguagliabile".
Dal canto suo, Polci attende di comprendere le reali intenzioni del socio, mentre il sindaco, pur avendo probabilmente qualche idea per risolvere la situazione, deve prima chiarire le questioni legate all'attuale assetto societario. Nel frattempo, figure come Guerini e Gadda rimangono in una posizione di attesa, senza certezze sul proprio futuro professionale.
Ipotesi e speculazioni
Sullo sfondo di questa situazione di stallo, circolano vari nomi e figure che potrebbero rappresentare possibili soluzioni per il futuro dell'Ancona. Tra questi, vengono menzionati Di Paolo, l'avvocato Farrell, Teamsystem e altri potenziali interessati, ma al momento si tratta solo di vaghe ipotesi senza alcun riscontro concreto.
La realtà dei fatti è che la società dorica avrebbe già dovuto avviare la programmazione della prossima stagione sportiva, con l'obiettivo dichiarato di ritornare nel calcio professionistico. Invece, l'intero apparato organizzativo risulta completamente paralizzato dall'incertezza che regna a livello dirigenziale.
Nel giorno in cui la città ha appena celebrato San Ciriaco, il santo patrono, tifosi e appassionati non possono fare altro che sperare in un suo intervento provvidenziale per sbloccare questa ennesima situazione di impasse che affligge il calcio anconetano.
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