L’obiettivo è stato raggiunto ancor prima dell’ultimo giro di pista, adesso bisogna solo mantenere il vantaggio per tagliare per primi il traguardo. Tornata da Bruxelles con la qualificazione ai quarti di Nations League in valigia, stasera (ore 20.45, diretta su Rai 1 - arbitra lo sloveno Vincic) la Nazionale affronterà la Francia per difendere il primato in classifica: agli Azzurri basterà un pari o anche perdere con un solo gol di scarto in virtù del successo per 3-1 dello scorso 6 settembre a Parigi.
Il risultato avrà il suo peso, visto che il primo posto del girone permetterebbe all’Italia, già testa di serie al sorteggio delle qualificazioni mondiali, di presentarsi in prima fascia anche al sorteggio per gli accoppiamenti dei quarti di finale di Nations League in programma il prossimo 22 novembre a Nyon. Significherebbe pescare dall’urna una delle seconde degli altri tre gironi, rendendo di fatto più agevole il cammino verso le Finals di giugno.
“Alla Francia - ha dichiarato Luciano Spalletti in conferenza stampa dopo aver ringraziato la dirigenza dell’Inter per aver ospitato la Nazionale alla Pinetina - verrà facile tentare di vincere la partita, noi potremmo fare qualche riflessione in più, ma sono sicuro che faremo la partita che dobbiamo fare per dedicarla a tutte quelle persone che ci vogliono bene. Il pareggio può venir fuori solo dalla contemporanea mancata vittoria delle due squadre”. “È perfetto giocarsi la partita di domani con questi risultati e questa classifica – ha aggiunto nell’intervista rilasciata a Vivo Azzurro TV - poi è chiaro che ci sarà da fare uno sforzo superiore contro un’avversaria dalle enormi potenzialità”.
Giovedì a Bruxelles l’Italia ha conquistato il quarto successo nelle ultime cinque gare e tutto lascia pensare che, senza l’espulsione di Pellegrini nel match dell’Olimpico con i Diavoli Rossi, avrebbe fatto percorso netto. Ma, al di là dei risultati, a fotografare la rinascita della Nazionale dopo l’Europeo è una squadra che in campo diverte e si diverte. Anche grazie ad un centrocampo tecnico e rotante, che non dà punti di riferimento agli avversari: “Ormai bisogna saper intuire gli spazi che si vengono a creare, bisogna andare a giocare in spazi più stretti ed essere più bravi a tenere palla nell’angusto. Quando vedo giocare il Real Madrid, il Manchester City e il Barcellona mi sembra che la loro dote migliore sia fare bene ripetutamente le cose normali. Resta anche la giocata del campione, ma nelle grandi squadre vedo la cadenza delle cose fatte con normalità".
Ancora una volta gli Azzurri torneranno in campo a soli tre giorni di distanza dalla prima gara, ma il Ct non sembra orientato a fare troppi cambi: “L’intenzione è mantenere il telaio della partita precedente. L’affaticamento è spesso mentale, è più difficile che sia muscolare. Quando i calciatori riescono a fare buone partite, l’affaticamento si riesce a smaltire più facilmente. Sono convinto che oggi vedremo un allenamento dove la palla viaggerà forte”. Dopo aver giocato l’ultimo spezzone di gara a Bruxelles, Moise Kean potrebbe trovare spazio dal primo minuto: “A me è piaciuto come è entrato in campo. È possibile che sia della partita perché è in grandissima condizione: fa reparto da solo, è bravo a tenere la palla addosso e anche ad attaccare in spazi larghi”.
Si giocherà in uno stadio ‘Meazza’ tutto esaurito, una spinta in più per una Nazionale che nel maggio del 1910 a Milano disputò la prima gara della sua storia proprio contro la Francia (6-2 il risultato con tripletta di Lana e reti di Fossati, Rizzi e Debernardi): “Sapere che domani lo stadio sarà pieno e che l’altra sera, giocando in concomitanza con Sinner, ci hanno seguito 7 milioni di telespettatori ci impone un impegno profondo, che dovremo far vedere nello sviluppo della partita”. E a proposito di Sinner, che lo scorso marzo aveva paragonato a Chiesa, per il Ct è meglio evitare nuovi accostamenti. Anche se nel gruppo azzurro c’è un calciatore che ha qualcosa in comune con il numero uno del tennis mondiale: “Maldini mi dà l’impressione di avere il colpo facile, di avere l’eleganza dentro la sostanza”.
Quella di stasera sarà la ventesima partita da commissario tecnico per Luciano Spalletti. Il bilancio è di 11 vittorie, 5 pareggi e 3 sconfitte, una delle quali davvero difficili da dimenticare: “Penso che si sia sbagliata una partita, quella con la Svizzera. Ed è una cosa che mi porto dietro perché mi reputo molto responsabile di quella sconfitta lì. Dopo abbiamo cercato di fare cose differenti e qualcuna l’abbiamo fatta in maniera corretta. Ma quella sconfitta non me la fa dimenticare niente e nessuno, neanche una qualificazione al Mondiale. Per certi versi fa bene anche portartela un po' dietro, bisogna ricordarsi che se non fai le cose per bene la sassata è sempre dietro l'angolo”.
Nel prepartita di Italia-Francia la Federazione celebrerà Gigi Riva, il campionissimo azzurro che lo scorso 7 novembre avrebbe compiuto 80 anni: “È un simbolo a cui fare molta attenzione – ha sottolineato Spalletti - lui con le sue poche parole determinava molto sul campo e anche noi, come stiamo facendo, dobbiamo far vedere le nostre qualità senza chiacchierare molto. ‘Rombo di Tuono’ è un soprannome perfetto: faceva rumore il suo silenzio, mentre quando giocava tirava quelle cannonate che facevano parlare di lui”.
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