Nel pieno di un finale di stagione che si preannuncia avvincente, la Folgore Caratese si trova in una posizione di classifica che pochi avrebbero pronosticato ad inizio campionato.
La squadra guidata da mister Carobbio è attualmente a soli tre punti dalla capolista Ospitaletto, con quattro partite ancora da disputare. Un'occasione d'oro per provare a coronare un percorso straordinario.
Durante un'intervista rilasciata al programma D-Time, l'allenatore della formazione brianzola ha condiviso le sue riflessioni su questa stagione sorprendente. Quando gli è stato chiesto se a inizio campionato avrebbe firmato per trovarsi in questa situazione, Carobbio ha risposto con entusiasmo: "Con il sangue penso. Sono tanti i motivi per cui lo farei, prima di tutto per il tempo ed anche perché mi trovavo in un ambiente nuovo ed in un posto particolare. A quattro giornate dalla fine a tre punti dalla prima non me lo sarei aspettato ed ora vogliamo giocarcela".
Parole che testimoniano quanto la posizione attuale superi le aspettative iniziali, soprattutto considerando che per il tecnico si trattava di una nuova avventura professionale in un contesto completamente diverso da quelli precedenti.
Interrogato sui protagonisti di questa cavalcata, Carobbio ha preferito sottolineare l'importanza del collettivo piuttosto che esaltare singoli elementi: "Dirti un nome mi metterebbe troppo in difficoltà e non lo dico perché è la cosa più banale e semplice lo dico perché non c'è un calciatore che ha fatto la differenza più di tutti. A parte Ferrandino per i numeri se devo dirti un nome ti dico quello del gruppo che secondo me davvero è stata la nostra chiave vincente".
Un'analisi che evidenzia come il segreto dei risultati ottenuti risieda nell'atteggiamento dell'intera rosa: "Chi ha giocato e chi non ha giocato si è sempre allenato al massimo e questa è indubbiamente la nostra forza". Una mentalità vincente che ha permesso alla squadra di mantenersi competitiva per l'intero arco della stagione.
Quando la conversazione si è spostata sul suo percorso personale e sulla possibilità che le sue ambizioni possano superare quelle del club, il tecnico ha mostrato grande riconoscenza verso la società che gli ha dato fiducia: "Sinceramente so benissimo che quando sono arrivato a Carate, mi prendevo una panchina complicata. Il mio percorso da Luglio fino ad oggi non è stato semplice, ma anche e solo vedere tanta gente al Village ci riempie di entusiasmo e voglia. Il pubblico siamo stati noi a portarlo in maniera così coinvolgente".
Carobbio ha poi voluto chiarire il suo rapporto con la Folgore Caratese: "Se io mi devo mangiare la Folgore? Assolutamente no. Io sarò sempre grato alla Folgore che mi ha dato una chance di questo tipo". Un passaggio che dimostra gratitudine e attaccamento alla causa, pur mantenendo un certo riserbo sul futuro: "Logico che non so cosa succederà anche perché non ho ancora parlato con nessuno".
In chiusura, l'allenatore ha condiviso la sua visione strategica per il finale di campionato, rivelando di avere ben chiaro il percorso da seguire per tentare il sorpasso all'Ospitaletto: "Io mi sono fatto una mia tabella e vi dico che dobbiamo vincere domenica prossima, perché questo porterebbe il Club Milano a dover lottare per quei pochi punti che mancano alla salvezza finale proprio contro l'Ospitaletto".
Un'analisi lucida che sottolinea l'importanza del prossimo impegno, definito paradossalmente il più insidioso: "Aggiungo anche che quella contro il Club è la partita più difficile".
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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