Un addio carico di emozioni quello di Davide Arras alla Pro Palazzolo, formalizzato attraverso una toccante lettera pubblicata sul proprio profilo Instagram. L'attaccante classe 1998 ha concluso la sua esperienza in biancoblù dopo diciotto mesi caratterizzati da risultati sportivi significativi e da un legame profondo con l'ambiente palazzolese.
I numeri della permanenza dell'originario di Olbia parlano di cinquantadue apparizioni complessive, impreziosite da quindici reti e sette assist, statistiche che testimoniano il contributo concreto offerto alla causa della squadra lombarda. Ma al di là dei freddi dati, emerge chiaramente come il rapporto tra il giocatore e la "piazza" sia andato ben oltre l'aspetto puramente professionale.
L'arrivo di Arras alla Pro Palazzolo risale alla fine di dicembre 2023, quando il calciatore sardo ha scelto di tornare in Serie D dopo un percorso nelle categorie superiori che lo aveva visto protagonista per due stagioni complete e una parziale in Serie C. La decisione di scendere di categoria si è rivelata vincente, permettendo al giocatore di ritrovare continuità e serenità.
La lettera di commiato pubblicata sui social network rivela la profondità del legame instaurato con tutti i componenti dell'organizzazione biancoblu. "Cara Pro, sono arrivato poco meno di due anni fa e mi hai accolto in un modo incredibile. Siamo riusciti insieme a divertirci e fare delle grandi cose", scrive l'attaccante, sottolineando come l'esperienza sia stata caratterizzata da reciproca soddisfazione.
I ringraziamenti si estendono a tutti i livelli della società, dal vertice fino ai collaboratori più operativi. "Grazie al presidente Claudio Forlani per la passione trasmessa e la fiducia riposta; grazie ai Direttori, allo Staff Tecnico, ai Mister e a tutti i Prof e i componenti che hanno lavorato sotto i riflettori: Mario, Paolo, Ale, Riki, Aldo, Baffo, Lucio, Pamela. Siete stati una forza della natura, grazie", prosegue il messaggio, evidenziando l'apprezzamento per l'intera struttura organizzativa.
Un passaggio particolare viene dedicato al rapporto con i sostenitori della Pro Palazzolo. "Grazie anche ai tifosi che mi hanno sempre fatto sentire a casa", dichiara Arras, aggiungendo: "non dimenticherò mai i vostri abbracci e le vostre parole. Mi avete alleggerito quando tutto intorno a me pesava". Queste parole lasciano intravedere momenti di difficoltà personale superati anche grazie al calore dell'ambiente.
Il ringraziamento più sentito è riservato ai compagni di squadra, descritti come "uomini ancor prima che calciatori" e definiti "la scoperta più bella di questo percorso". Il legame umano emerge con forza quando Arras confessa: "mi avete salvato senza neanche rendervene conto", rivelando come il supporto del gruppo sia stato fondamentale in un periodo complesso.
La parte più intima della lettera tocca temi delicati legati alla salute mentale. "Gli infortuni, dal più piccolo al più grande sono dentro uno spogliatoio pane quotidiano, ci si fa l'abitudine, ma una mente che si ammala non risana con una tecar, perché fa più fatica, e a me ha dato un bel filo da torcere", confida l'attaccante, offrendo uno spaccato sincero delle difficoltà affrontate.
Particolarmente significativa risulta la riflessione sulle vere vittorie conseguite: "le mie più grandi vittorie quest'anno sono state fuori dal campo", una dichiarazione che ridimensiona l'importanza dei successi sportivi rispetto alla crescita personale.
La chiusura del messaggio racchiude tutto l'affetto maturato: "Grazie Pro, sei stata casa e per me lo sarai sempre". Arras saluta firmandosi con il soprannome che lo ha accompagnato in questa esperienza: "Il vostro FUCI FUCI", suggellando un rapporto che trascende la semplice parentesi calcistica.
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