La difficile stagione dell'Angri ha raggiunto un nuovo punto critico, trasformandosi in una vera e propria guerra a colpi di comunicati tra la tifoseria organizzata e la proprietà del club.
Con la squadra sempre più vicina alla retrocessione diretta, la tensione è esplosa in uno scambio di accuse che ha portato alla luce dettagli inediti sulla gestione societaria degli ultimi due anni.
L'attacco dell'Associazione Grigiorossi
Il primo affondo è arrivato dall'Associazione Grigiorossi, che rappresenta una parte significativa del tifo organizzato angrese. In un comunicato dai toni accesi, i tifosi hanno denunciato quella che definiscono una "disastrosa gestione" del club, accusando l'attuale dirigenza di aver "smarrito ogni senso di responsabilità e rispetto" verso la città e la tradizione sportiva che rappresenta.
Le critiche si sono concentrate su diversi aspetti della gestione tecnica e dirigenziale, con particolare riferimento allo "smantellamento della rosa in una fase cruciale della stagione" avvenuto a dicembre, definito privo di "alcun piano sportivo credibile". Nel mirino dei tifosi anche le "prestazioni indecorose" a cui assistono settimanalmente, attribuite a "scelte scelerate" della dirigenza.
"Chi ha il dovere di guidare una squadra come l'US Angri dovrebbe essere consapevole del valore simbolico, identitario e popolare che essa rappresenta: un valore oggi calpestato senza alcun riguardo", si legge nel documento diffuso dall'associazione.
I sostenitori grigiorossi hanno inoltre criticato le dichiarazioni del Club Manager, che avrebbe "insinuato l'interferenza di altre società nell'esito sportivo delle gare", considerandole un tentativo di "sviare l'attenzione dalle reali responsabilità".
Il comunicato si è concluso con un appello alle "forze imprenditoriali sane e responsabili del territorio" affinché si facciano avanti per costruire "una società seria, trasparente, competente", capace di riaccendere "l'orgoglio e la passione che questa maglia merita".
La dura replica del presidente Niutta
La risposta della società, firmata dal presidente Raffaele Niutta, non si è fatta attendere ed è stata altrettanto diretta, definendo il comunicato dei tifosi "tardivo, inopportuno, retorico, offensivo incompleto e non veritiero".
Nella sua replica, Niutta ha voluto mettere in evidenza l'impegno economico profuso nella gestione del club: "Siamo stati irresponsabili ad acquistare le quote di una società indebitata per una cifra importante. Siamo stati ancora più irresponsabili ad onorare tutti i debiti pregressi", ha scritto con evidente sarcasmo, aggiungendo che la proprietà ha investito "oltre 800.000 euro" solo nella stagione 2023/24.
Il presidente ha ricordato come gli stessi tifosi che oggi criticano la gestione abbiano festeggiato con la società la salvezza della scorsa stagione: "Allora nessun comunicato, oggi sdegno. Ci avete accolti sempre con piacere presso la vostra sede, oggi senza ritegno ci offendete".
Rivelazioni sulla gestione societaria
Nel suo comunicato, Niutta ha svelato alcuni retroscena sulla gestione del club, sostenendo di aver dato spazio prevalentemente a figure locali: "Siamo stati poco seri per aver assunto per l'80 per cento, nei nostri quadri, cittadini angresi purosangue", e ha lamentato il comportamento di "un imprenditore angrese che ha lasciato un buco di 150.000 euro".
Particolarmente dura l'accusa rivolta all'amministrazione comunale, definita "completamente assente e senza contenuti", e ai potenziali investitori locali che non avrebbero risposto ai ripetuti appelli della società: "Per ben tre volte abbiamo attraverso comunicati pubblici e PEC manifestato la volontà di voler cedere a costo zero le nostre quote con il diritto di prelazione ad imprenditori locali, senza avere una sola risposta".
Il presidente ha inoltre rivelato di aver "rifiutato un'offerta di un imprenditore napoletano che non offriva nessuna garanzia per il futuro dell'Angri", perdendo così oltre due mesi di tempo.
Un bilancio economico sorprendente
La rivelazione più significativa riguarda l'investimento complessivo effettuato dalla gestione Niutta: "In due anni ha investito oltre 1.500.000 per la squadra della città di Angri", una cifra considerevole per una società di categoria inferiore, che contrasta con le accuse di scarso impegno avanzate dai tifosi.
Non manca, nel comunicato presidenziale, l'ammissione degli errori tecnici commessi: "Condividiamo che tecnicamente si è fatto male anzi malissimo e ne prendiamo atto", precisando però che "i dirigenti purtroppo non scendono in campo e non allenano".
Una crisi che va oltre il campo
Lo scambio di comunicati mette in luce una crisi che trascende l'aspetto puramente sportivo, rivelando fratture profonde nel rapporto tra la proprietà e una parte significativa della tifoseria. La chiusura del comunicato di Niutta - "Attendiamo qualcuno che sia interessato all'acquisizione delle quote con molta speranza ma con moltissimi dubbi" - lascia intendere che il futuro dell'US Angri 1927 resta più che mai incerto.
Con la squadra ad un passo dalla retrocessione diretta, la stagione dell'Angri sembra avviarsi verso un epilogo amaro, non solo sul campo ma anche nelle dinamiche interne che rischiano di compromettere ulteriormente il futuro della storica società campana.
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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