Si chiude un capitolo importante nella storia della Rovato Vertovese con l'addio di mister Marco Bolis e del suo vice Massimiliano Porro dopo due anni e mezzo di collaborazione. La società ha ufficializzato la separazione esprimendo profonda gratitudine verso i due tecnici per il percorso condiviso e augurando loro il meglio per il futuro, sia dal punto di vista umano che sportivo.
I due allenatori hanno voluto salutare club, squadra e tifosi con una lettera di congedo che rappresenta molto più di un semplice addio: è un racconto emozionante di un'avventura sportiva straordinaria, caratterizzata da successi, legami profondi e momenti indimenticabili.
La fine di un sogno
"Siamo arrivati alla fine del nostro indimenticabile viaggio, al momento, che speravamo arrivasse il più tardi possibile !", scrivono Bolis e Porro nella loro lettera, esprimendo sin dalle prime righe quanto sia difficile separarsi da una realtà che ha segnato profondamente la loro esperienza professionale e umana.
La descrizione di "un'annata lunghissima, una storia difficile da raccontare…ben 50 partite…sembrava non finisse mai e invece, oggi, siamo qui a vivere già di ricordi" restituisce perfettamente il senso di nostalgia e malinconia che accompagna la conclusione di un'esperienza così intensa e gratificante.
Legami indissolubili
Particolarmente toccante è il modo in cui i due tecnici descrivono il rapporto instaurato con l'ambiente: "Una squadra, la 'ROVATO VERTOVESE', un gruppo di ragazzi, uno staff, una società fatta di persone eccezionali che porteremo sempre nel cuore". Parole che vanno oltre il semplice rapporto professionale e testimoniano la nascita di legami autentici e duraturi.
La consapevolezza che "i legami, gli affetti che si sono creati, saranno difficilmente ritrovabili in futuro in altre realtà" sottolinea l'unicità di questa esperienza e spiega l'amarezza che accompagna questo addio, nonostante i successi ottenuti.
Il segreto del successo
Uno degli aspetti più interessanti della lettera è la rivelazione di quello che i due allenatori considerano il vero segreto dei successi ottenuti. "Hanno parlato di noi come di una favola; in tanti si sono chiesti quale fosse il vero segreto di questa squadra di 'cannibali' ma nessuno ha trovato realmente la risposta!", scrivono, prima di svelare l'arcano.
"'IL NOSTRO SPOGLIATOIO' : le risate continue, gli sfottò, i messaggi sulla chat, le nostre partitine del martedì e mercoledì, le foto, i nostri mille cori, i festeggiamenti a fine gara, la spensieratezza. Questa è stata la nostra vera forza!", rivelano Bolis e Porro, evidenziando come il clima sereno e la coesione del gruppo siano stati elementi determinanti per i risultati ottenuti.
Numeri da record
I risultati conseguiti dalla Rovato Vertovese sotto la guida dei due tecnici sono oggettivamente impressionanti. "50 partite: 32 vittorie, 13 pareggi e solo 4 solo sconfitte. 94 goal fatti e solo 33 subiti. 7 goal in due finali e 1 solo subito!", elencano con orgoglio i due allenatori.
Questi "numeri impressionanti" si traducono in "tre trofei conquistati: Coppa Italia Lombardia, Campionato e Coppa Italia Nazionale", un palmares che testimonia l'eccellenza del lavoro svolto e la qualità del progetto tecnico implementato.
Oltre i numeri
Nonostante i risultati straordinari, Bolis e Porro tengono a sottolineare che ciò che resterà loro impresso non sono tanto i trofei quanto l'esperienza umana: "quello che rimarrà a noi due, è la fortuna di aver avuto la possibilità di allenare questo DREAM TEAM, fatto di amici e uomini veri".
Questa riflessione evidenzia la maturità e la sensibilità dei due tecnici, capaci di cogliere il valore profondo dell'esperienza vissuta al di là dei successi sportivi conseguiti.
Un messaggio di speranza
La lettera contiene anche un messaggio di incoraggiamento per il futuro: "vi auguriamo in futuro di percorrerne uno simile, perché quest'anno abbiamo dimostrato che tutto è possibile, che non bisogna mai smettere di pensare in grande, che coraggio, ambizione e amicizia sono fattori che a volte possono superare blasone e budget!".
Queste parole racchiudono una filosofia calcistica e di vita che va oltre il semplice aspetto tecnico, sottolineando l'importanza dei valori umani nel raggiungimento degli obiettivi sportivi.
La poesia del calcio
La conclusione della lettera è affidata a una citazione poetica che i due allenatori hanno fatto propria durante questa stagione: " E ti diranno parole rosse come il sangue, nere come la notte… ma non è vero, ragazzo, che la ragione sta sempre col più forte Io conosco poeti che spostano i fiumi con il pensiero E naviganti infiniti che sanno parlare con il cielo Chiudi gli occhi, ragazzo, e credi solo a quel che vedi dentro Stringi i pugni, ragazzo, non lasciargliela vinta neanche un momento Sogna, ragazzo, sogna Lasciali dire che, al mondo, quelli come te perderanno sempre Perché hai già vinto, lo giuro, e non ti possono fare più niente Sogna, ragazzo, sogna Ti ho lasciato un foglio sulla scrivania Manca solo un verso a quella poesia Puoi finirla tu".
Questi versi rappresentano perfettamente lo spirito con cui Bolis e Porro hanno affrontato questa avventura, credendo nei sogni e nella possibilità di realizzarli attraverso l'impegno e la determinazione.
Un addio che è un arrivederci
"Grazie di cuore…ci mancate già…è stato veramente un viaggio indimenticabile. Marco e Massi" sono le parole conclusive di una lettera che rappresenta molto più di un semplice congedo. È il racconto di un'esperienza che ha segnato profondamente tutti i protagonisti, lasciando ricordi indelebili e insegnamenti preziosi.
L'addio di Bolis e Porro alla Rovato Vertovese si configura così come la chiusura di un capitolo straordinario, caratterizzato non solo da successi sportivi ma soprattutto da relazioni umane autentiche e da una passione genuina per il calcio e per la vita.
Autore: Redazione NotiziarioCalcio.com / Twitter: @NotiziarioC
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