La promozione in Serie B della Virtus Entella ha rappresentato uno dei momenti più significativi della stagione calcistica italiana. Al timone di questa impresa, Fabio Gallo, un allenatore che ha saputo guidare la squadra ligure con mano ferma e idee chiare, come emerge dalla lunga e approfondita intervista rilasciata alle colonne della Gazzetta dello Sport. Un racconto appassionato che ripercorre un'annata straordinaria, culminata con un traguardo inseguito con tenacia e sacrificio.
«Abbiamo fatto una stagione incredibile, siamo in serie positiva da 30 partite e questo primato ce lo siamo meritati tutti», esordisce con evidente soddisfazione Gallo, sottolineando come il successo sia frutto di un lavoro corale che ha coinvolto ogni componente della società. Un ringraziamento speciale va al presidente, figura che ha creduto in lui anche dopo una stagione precedente non particolarmente brillante. Questa fiducia, come evidenzia il tecnico, è stata fondamentale per costruire un progetto vincente.
Ma il trionfo non è solo merito della dirigenza. Gallo non manca di elogiare i suoi giocatori e lo staff tecnico, artefici sul campo di una cavalcata entusiasmante. L'allenatore rivela come le aspettative iniziali non fossero particolarmente elevate. L'obiettivo primario era quello di migliorare il rendimento rispetto all'anno precedente, senza porsi limiti apparenti. Questa umiltà, unita a una grande determinazione, si è rivelata la chiave per superare ogni ostacolo.
Un aspetto cruciale nella gestione del gruppo, svelato da Gallo, è stata l'introduzione di regole precise fin dal ritiro estivo. Tra queste, spicca il divieto di utilizzare i telefoni cellulari all'interno dello spogliatoio. Una scelta motivata dalla volontà di favorire la comunicazione diretta e autentica tra i giocatori e l'allenatore. «I giocatori hanno bisogno di sentire il timbro della voce dell'allenatore», spiega Gallo, convinto dell'importanza del contatto umano e del dialogo aperto per costruire un gruppo coeso e motivato. Un provvedimento che, come sottolinea con un pizzico di orgoglio, è stato accettato da tutti i giocatori senza alcuna forma di protesta.
Per Fabio Gallo, questo ritorno in Serie B ha un sapore speciale. Sette anni dopo l'ultima esperienza nella cadetteria, il tecnico ritrova un palcoscenico che gli appartiene e dove ha già lasciato il segno. «Sono felice, è stato premiato il mio lavoro», confessa, ripercorrendo le tappe di una carriera che lo ha visto protagonista anche sulla panchina dello Spezia nella stagione 2017-18. Un'esperienza arrivata dopo un periodo di riflessione, un anno sabbatico in cui si era dedicato alla consulenza finanziaria.
Il percorso di Gallo non è stato privo di momenti difficili. L'allenatore non nasconde le difficoltà incontrate in passato, facendo un velato riferimento alla sua breve parentesi a Brescia come vice di Giampaolo. Le proteste dei tifosi, legate al suo passato atalantino, avevano portato alle dimissioni del tecnico e lasciato in Gallo un senso di amarezza. «Dopo i fatti di Brescia mi era venuta un po' di nausea per il calcio», ammette con sincerità, sottolineando come questa promozione rappresenti una sorta di riscatto personale, una dimostrazione che la passione e la dedizione per questo sport possono superare anche le delusioni più cocenti.
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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