Determinazione, esecuzione impeccabile e il verdetto del campo: la SPAL annienta il Milan Futuro con un netto 2-0 di fronte a un pubblico che ha rappresentato il dodicesimo uomo in campo, assicurandosi la permanenza nella categoria per la prossima stagione. Francesco Baldini, con una strategia rivisitata rispetto alla gara d'andata e un'impronta tattica decisamente più aggressiva, ha scovato l'antidoto per imbrigliare la giovane e talentuosa formazione rossonera, neutralizzando ogni velleità offensiva sin dalle prime battute e concedendo solamente due timide occasioni nella ripresa. Al termine di una battaglia vinta con cuore e cervello, ecco le riflessioni a caldo del condottiero biancazzurro.
RIMONTA E RAGIONI – "Ho continuato a ripetere ai ragazzi durante tutta la settimana che la leggerezza del Milan era stata quella di non averci affondato nella partita di andata, che per noi era stata davvero negativa. Sono il primo ad ammettere che sabato scorso loro avevano preparato la partita in maniera superiore, erano inspiegabilmente a conoscenza di ogni dettaglio su cui avevamo lavorato e che avevamo pianificato. Siamo rimasti completamente spiazzati. Avevano adottato movimenti tattici inediti, mai visti prima, che io stesso non mi sarei aspettato nonostante avessi analizzato venti delle loro precedenti partite; non avevano mai operato in quel modo e questo ci ha colti di sorpresa. Non è facile esprimere appieno il concetto, ma sento ancora il bisogno di scusarmi per l'andamento della stagione, perché nonostante il mio arrivo per le ultime tredici partite, questa non è stata un'annata degna della SPAL, e tanto meno un finale di campionato all'altezza del suo blasone. Questa gente, questo pubblico straordinario, questa città meritano ben altre soddisfazioni. Purtroppo ci siamo ritrovati in questa situazione critica e i ragazzi stasera sono stati semplicemente eccezionali. Se una squadra scende in campo nell'ultima partita con la stessa intensità e coesione dimostrata stasera, significa che ha dilapidato un'intera stagione."
RIPARTENZA E FUTURO – "C'è una profonda soddisfazione per aver offerto alla SPAL la possibilità di un nuovo inizio, perché la prossima stagione deve essere concepita e preparata in maniera totalmente differente, pur non sapendo ancora se sarò io a guidarla. Ma, come ho già detto, la SPAL merita un futuro all'altezza della sua storia, a partire dai suoi dipendenti: penso ai ragazzi del convitto, che ho visto con il terrore negli occhi durante l'ultimo mese, ai magazzinieri, ai fisioterapisti. Questa è una famiglia molto grande e la gioia più grande è aver dato alla SPAL l'opportunità di ricostruire qualcosa di importante, e sarà compito di chi lavorerà qui in futuro portare avanti questo compito. La società non ci ha mai fatto mancare il suo sostegno, al di là di ciò che si dice: ho sempre sentito la vicinanza del presidente, che ringrazio, e non mi è mai stata negata la libertà di operare secondo le mie idee. Questa deve assolutamente essere l'ultima stagione di questo tipo per la SPAL."
L'ENIGMA MOLINA – "Sono stato oggetto di critiche per aver espresso il desiderio di avere dieci Molina: in realtà, ne vorrei quindici, non dieci. Era ovvio che la mia intenzione fosse quella di avere dieci giocatori con la sua abnegazione e il suo spirito combattivo, ma sono perfettamente consapevole che esistono altri attaccanti, anche in altre categorie, che potrebbero avere qualità tecniche superiori a quelle di Molina. Non sono certo uno sprovveduto, faccio questo mestiere da tempo: stasera, in campo, avevo ventiquattro Molina. Ho fatto quell'esempio perché ho avuto la sensazione di essere stato attaccato ingiustamente per quella che era una semplice battuta, ma difficilmente mi sbaglio nel giudicare il carattere dei giocatori."
CAMBIO DI MARCIA – "Il primo tempo di stasera rappresenta un'evoluzione significativa rispetto a tutte le altre partite che abbiamo disputato. Il confine tra l'essere quartultimi e quarti in classifica è incredibilmente labile in questa categoria: se la SPAL avesse espresso lo stesso gioco e la stessa mentalità per tutta la stagione, avrebbe sicuramente avuto le qualità per ambire a posizioni di vertice. Ho sempre considerato questa rosa competitiva, seppur complessa da amalgamare per svariate ragioni, incluse quelle di natura culturale. Se la SPAL fosse sempre stata la squadra vista nel primo tempo, avrebbe potuto tranquillamente lottare per un posto nei playoff."
MOSSE TATTICHE – "La scelta di schierare Parigini e Molina in posizioni inedite? Perché nel secondo tempo della partita d'andata ho percepito le loro difficoltà in determinate zone del campo, e quindi ho deciso di mantenere Parigini nel suo ruolo abituale e chiedere a Molina un sacrificio tattico inedito per lui. Durante la settimana gli ho fatto l'esempio di Eto'o nella finale di Champions League dell'Inter, quando giocò da terzino su indicazione di Mourinho. Gli ho detto che partendo un po' più largo avrebbe probabilmente trovato maggiori spazi per rendersi pericoloso. Ma stasera tutti i ragazzi hanno fornito una prestazione straordinaria, abbiamo preparato la partita nei minimi dettagli durante tutta la settimana. Ovviamente, la tensione era palpabile."
GESTIONE DELLA GARA – "Se ho avuto timore in qualche momento? Sono sempre apprensivo all'inizio dei secondi tempi, ma ho notato che i ragazzi stavano gestendo la partita con grande maturità. Sapevo di avere in campo giocatori che non avrebbero potuto mantenere quel ritmo per tutti i novanta minuti, come Mignanelli, reduce da un infortunio ma autore di una prestazione superlativa stasera. Sapevo che Molina, con quel dispendio di energie, difficilmente sarebbe arrivato alla fine. Avevamo pianificato ogni aspetto nei minimi dettagli, comprese le sostituzioni. Sapevo che se il Milan fosse passato in vantaggio, avrebbe optato per una difesa a quattro, così come noi ci siamo disposti con un centrocampo a tre non appena effettuato quel cambio. Abbiamo ragionato su ogni scenario possibile, con il prezioso contributo del mio staff, del direttore e di tutti quanti."
IL SOSTEGNO DEL PUBBLICO – "Quanto hanno influito i tifosi? Mi ripeto: la SPAL merita un palcoscenico diverso e ne sono pienamente consapevole, senza aggiungere altro. Credo che, nonostante la salvezza ottenuta in questo modo sofferto, ci sia da chiedere scusa a questa gente. Ci sono stati momenti di tensione comprensibili dopo un paio d'anni difficili, ma lo stadio stasera era qualcosa di indescrivibile. Ho detto ai ragazzi prima della partita che dovevamo essere noi a dare la scintilla: quando vai al tiro dopo venti secondi con Parigini, anche se in fuorigioco, è naturale che, grazie anche al nostro atteggiamento aggressivo, fossimo noi a dover trasmettere qualcosa di positivo ai tifosi. I ragazzi sono stati eccezionali."
FUTURO INCERTO – "Non ho nemmeno le energie per pensare a una possibile riconferma per la prossima stagione. Avevo un contratto biennale con il Lecco e ho corso un rischio accettando la SPAL, perché sapevo che in caso di retrocessione avrei perso un anno di lavoro insieme a tutto il mio staff. Ma alla SPAL non si dice di no, è una piazza a cui ambivo da tempo. Il mio rammarico è stato quello di aver impiegato un po' troppo tempo a trovare l'assetto giusto per questa squadra, ma vi assicuro che non è stato semplice, abbiamo passato notti insonni per arrivare alla soluzione tattica vista stasera, che forse non avevamo ancora trovato nelle partite precedenti. Abbiamo inanellato cinque risultati utili consecutivi, con quattro pareggi e una vittoria contro il Gubbio, e alcuni di quei pareggi avremmo probabilmente meritato di trasformarli in vittoria. Non è stato facile amalgamare questi ragazzi, e credo che anche chi mi ha preceduto abbia fatto il possibile per farli rendere al meglio, perché avere un gruppo di buoni giocatori non si traduce automaticamente in un gruppo coeso e in una buona squadra. Stasera ho finalmente visto quello che avrei voluto vedere sin dal primo giorno: lotta, determinazione, concentrazione. Oggi siamo stati un vero gruppo perché eravamo con l'acqua alla gola."
"Tornando alla domanda sulla conferma, ho ancora un anno di contratto. La mia più grande soddisfazione è essere riuscito a preservare il posto di lavoro di tante persone che fanno parte del mondo SPAL, e vi assicuro che questa è la gioia più grande. Ho visto il terrore negli occhi di chi lavora qui durante l'ultimo mese, poi sarà il presidente e la società a decidere come impostare il futuro."
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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