La storica società rossonera della Lucchese affronta uno dei momenti più critici della sua esistenza. Un'istanza di fallimento è stata depositata presso il tribunale competente, aprendo uno scenario preoccupante per il futuro del club toscano. La richiesta, inoltrata telematicamente nella serata di giovedì scorso dal sindaco revisore Liban Varetti, è già stata presa in carico dal giudice assegnato alla pratica.
Tempi stretti e procedura accelerata
La macchina della giustizia si è messa rapidamente in moto. Secondo quanto emerso, già nella prossima settimana verrà fissata l'udienza preliminare, un passaggio cruciale in cui gli amministratori della società rossonera dovranno presentarsi per esporre le proprie controdeduzioni, supportate da documentazione adeguata a difesa della propria posizione.
L'istanza presentata dal revisore Varetti si estende per oltre dieci pagine e mette in luce una problematica fondamentale: la completa paralisi operativa della struttura societaria. Il documento evidenzia come il club non sia in grado di far fronte ai propri impegni finanziari, né attraverso i ricavi ordinari, né mediante i versamenti in conto capitale effettuati dalle diverse proprietà che si sono avvicendate nel tempo. Una configurazione che rappresenta il classico presupposto per una dichiarazione di fallimento.
Le possibili vie d'uscita
A questo punto, le strade per evitare il tracollo finanziario appaiono limitate e impervie. La soluzione più immediata potrebbe arrivare da un consistente ripianamento dei debiti da parte degli attuali soci. In alternativa, l'unica speranza risiede nell'ingresso di nuovi acquirenti dotati di risorse finanziarie significative da immettere senza indugio nelle casse societarie.
In assenza di queste condizioni, lo scenario che si profila è quello già tristemente noto ai tifosi lucchesi: il fallimento della società entro un periodo stimato tra i 30 e i 45 giorni. Un epilogo che la città ha già vissuto per ben tre volte nella sua storia calcistica recente.
Il mistero della proprietà e voci inquietanti
La situazione appare ulteriormente complicata dalle voci che circolano negli ambienti vicini a Mancini, attuale riferimento della proprietà. Secondo indiscrezioni sempre più insistenti, potrebbe profilarsi una nuova cessione del club a soggetti che, pur presentandosi con apparenti disponibilità economiche, potrebbero rivelarsi simili ai precedenti proprietari che hanno portato la società sull'orlo del baratro.
Questa operazione rischierebbe di compromettere ogni possibilità di vendita a imprenditori realmente interessati e capaci di risollevare le sorti del club, se mai esistessero. Il sospetto che emerge è che possa trattarsi di una manovra dilatoria, finalizzata esclusivamente a guadagnare tempo per consentire la conclusione del campionato in modo formalmente regolare, venendo così incontro alle esigenze della Lega Pro.
Un ulteriore elemento di opacità emerge dai registri della Camera di Commercio, dove non risulta ancora formalizzato il passaggio della Sanbabila (società che detiene il 100% della Lucchese) nelle mani di Mancini, transazione che sarebbe avvenuta il 26 marzo scorso. La pratica risulta attualmente sospesa, sollevando interrogativi su possibili irregolarità o adempimenti mancanti, aggiungendo un altro tassello al complesso puzzle di incertezze che avvolge il futuro della squadra.
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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