Chieri, quando il Fair Play è di casa...

30.10.2014 12:30 di  Ermanno Marino   vedi letture
Fonte: massimo raviolo
© Foto Marco Pompeo
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Vincere piace a tutti, ma ci sono cose che vengono prima del risultato, sono il terreno in cui coltivare e far crescere le vittorie. Cose come l’educazione, la lealtà, il rispetto degli avversari.
Ne è ben consapevole il Chieri che in due partite dei campionati giovanili giocate sabato scorso si è reso protagonista di due bei gesti di fair-play. Gesti che meritano di essere raccontati per quello che sono, o meglio dovrebbero essere: gesti di straordinaria normalità.

La prima partita è quella degli Allievi FB 1999, Chieri contro Barracuda. Su rimessa laterale gli azzurri restituiscono palla agli avversari che avevano fermato il gioco, Giorgio Veglia rilancia verso il portiere del Barracuda che però viene tratto in inganno da un rimbalzo e subisce gol. Alla ripresa del gioco mister Brighenti chiede ai suoi ragazzi di lasciar segnare gli avversari. Detto, fatto: 1-1, si riparte. L’incontro terminerà poi 8-1 per il Chieri, ma a metà del primo tempo, quando gli azzurri erano passati involontariamente vantaggio, il punteggio era ancora sullo 0-0.
«Non mi sembrava il caso di approfittarci di un gol simile, segnato senza volerlo restituendo il pallone all’altra squadra - sottolinea Giorgio Brighenti – Da parte nostra, la considero una cosa normale. Ci saremmo comportati allo stesso modo nella finale del campionato regionale».

L’altra partita è il derby dei Giovanissimi 2000 fra Chieri e Leo Chieri. A un certo punto l’arbitro ha una svista e fischia un rigore inesistente a favore del Chieri. Mister Locandro manda a battere Riccardo Pisani. Un incrocio di sguardi fra i due e non c’è bisogno di aggiungere altro: Riccardo calcia fuori e sbaglia volutamente il rigore.
«Un bel gesto da ometto, che ha meritato l’applauso e i complimenti degli avversari - ricorda Alessandro Locandro – E’ difficile vedere gesti simili sui campi di calcio, dovrebbero essere una cosa normale ma purtroppo sono un’anomalia. Tengo particolarmente all’educazione dei nostri ragazzi, dobbiamo aiutarli a diventare prima uomini e poi giocatori».