Aveva chiesto ai suoi ragazzi di giocare con personalità, di affrontare a viso aperto l’Inghilterra cercando di spingersi oltre i propri limiti. Luciano Spalletti ha visto un’Italia coraggiosa, che soprattutto nel primo tempo è riuscita a mettere in difficoltà una delle nazionali più forti al mondo. Poi l’esperienza di Kane e la classe di Bellingham hanno fatto la differenza, ma gli Azzurri escono comunque da Wembley a testa alta: “Abbiamo fatto una partita con delle intenzioni giuste – l’analisi del Ct - troppo spesso siamo condizionati da quello che è il risultato. Ma deve essere una cosa normale subire delle ripartenze se si vuole fare un calcio europeo e fisico, al livello di quello dei club e delle nazioni che insegnano come stare in campo". La sua prima sconfitta da Commissario Tecnico non pregiudica la qualificazione all’Europeo, un obiettivo che la Nazionale può raggiungere a novembre. Basterà battere la Macedonia del Nord a Roma e non perdere con l’Ucraina a Leverkusen: “Abbiamo fatto una buona partita – prosegue Spalletti - ho avuto delle risposte corrette. È chiaro che nel confronto a viso aperto qualche accorgimento e correzione va trovato. Abbiamo subìto sulla distanza la forza fisica e in altri momenti siamo rimasti sorpresi da quel che stava succedendo".
Il gol di Gianluca Scamacca, il primo con la maglia della Nazionale, non è bastato agli Azzurri per uscire da Wembley con un risultato positivo. L’attaccante dell’Atalanta ha però ripagato la fiducia di Spalletti, dimostrando di avere i mezzi fisici e tecnici per poter giocare al centro del tridente. Anche se, avendo un minutaggio basso in campionato, non può essere ancora al massimo della forma: “A livello fisico non mi sento ancora benissimo – ammette - ma ho cercato in tutti i modi di aiutare la squadra. Devo lavorare di più spalle alla porta e migliorare sotto quell'aspetto. Abbiamo fatto una buona gara, ci abbiamo creduto e abbiamo lavorato molto. Ma quando concedi qualcosa, questi giocatori ti fanno male. Abbiamo giocato alla pari, ma quel centimetro in più che lasci lo paghi”. Adesso bisogna pensare alle ultime due gare di novembre, con la consapevolezza di avere in mano il nostro destino: “Abbiamo il sogno di andare all'Europeo e dobbiamo dimenticarci questa serata. È tutto aperto".
Insieme a Donnarumma e Berardi, Nicolò Barella è stato uno degli unici tre Azzurri dell’undici che sabato aveva battuto Malta a partire dal primo minuto anche nel match con l’Inghilterra. Il centrocampista dell’Inter, che era in campo anche due anni fa nella finale di EURO 2020, ha corso molto, senza però mai riuscire a rendersi pericoloso sotto porta: “Potevamo sfruttare meglio le occasioni che abbiamo avuto. È stata una partita equilibrata - sotttolinea il centrocampista dell'Inter - abbiamo pagato caro gli errori, succede questo contro campioni del genere. Abbiamo iniziato qualcosa di nuovo e dobbiamo vincere. Non c'è tempo, bisogna farlo subito. Dobbiamo fare meglio e abbiamo le potenzialità, sono fiducioso”.
Suo compagno di club, Francesco Acerbi spiega cosa è mancato per tornare a casa con un risultato diverso: “Nel primo tempo siamo andati bene. A parte il rigore, loro hanno fatto molto poco. Nel secondo tempo non abbiamo iniziato bene e sul 2-1 non era facile. Nel calcio si può sbagliare, ma per valere certe cifre bisogna fare qualcosa in più, non c'era quella cattiveria che avevano loro. Se non sei pari a loro, vai in difficoltà”.
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