Due partite, domenica alle 15 al Bianchelli con la Samb e l’ultima a Montegiorgio, per una Vigor che coltiva l’estrema chance di un aggancio al Pineto che veleggia a +4. Ma al di là di come andrà, nessuno toglierà ai tifosi le emozioni di una stagione smagliante. Tutti lo riconoscono, e al di là della speranza che in questi 180 minuti avvenga il miracolo tutti danno atto ai rossoblù di Aldo Clementidi aver percorso un’annata straordinaria. «Mai avuto dubbi» Lo fanno anche i giocatori che nella storia rossoblù sono già entrati. Per esempio Dino Giuliani, classe 1954, uno dei superstiti della giornata di Modena (1982, Vigor-Mestrina 0-1 nello spareggio per la C1), un torneo di De tre di Cda giocatore, e sei campionati da mister della Vigor: «Su questa Vigor - afferma Giuliani - non ho mai avuto dubbi: parecchi giocatori avevano disputato insieme due o più stagioni e questi sono i casi in cui conoscenza e sintonia fra chi sta in campo fa la differenza. Guardandola, ho la sensazione di rivivere il clima che respiravo nell’anno dello spareggio di Modena, squadra che ingrana e che conquista una vittoria sull’altra fino ad approdare allo spareggio. Questa Vigor è a misura di rincorse. Agli ultimi due turni arrivano una Vigor concentrata e propositiva, tanto da avere recuperato in tre giornate cinque punti, e un Pineto che soffreun po’: l’aggancio in extremis è difficile ma proprio per le considerazioni che ho appena fatto credo che si possa ancora serenamente parlare di campionato aperto».
Classe 1968, ben 486 partite con la casacca della Vigor, massima soglia nella storia del club, Stefano Goldoni, «Fefi» l’appellativo con cui tutti lo conoscono, è stato eletto dai tifosi «Vigorino del mezzo secolo». Ha guidato i rossoblù anche da allenatore, un anno alla Fc Senigallia, l’altro alla Fc Vigor: «Comunque vada - afferma Goldoni -, questa squadra ha disputato una stagione straordinaria, smentendo lo scetticismo che serpeggiava sul suo conto e che io non ho mai condiviso, conoscendo staff tecnico, organizzazione societaria e qualità del gruppo. La Vigor nonè seconda per caso: ha continuato a crederci anche a -9, ci credevano i giocatori e ci credeva il tecnico, le sue scelte lo dimostrano. Sapeva che la squadra aveva nelle corde questo risultato. Come finirà? Non dico nulla, la logica detta una risposta, ma prima della logica c’è il tifoso che ne detta un’altra». Chealla fine sia proprio lavoce del tifoso a prevalere? «Società e squadra unite» Rodolfo «Dodo» Giorgetti, classe 1971, splendida carriera ai massimi livelli, sei stagioni in Acon Bari e Lecce, tanta B con Ravenna, Bari, Lecce e Salernitana, ma un inizio nella Vigor che salvò con un suo gol (e uno di Ausili) nello spareggio col Camerino dell’estate 1989. Per lui ha pesato, quest’anno, la simbiosi tra società e squadra: «I risultati - dice Giorgetti - sono direttamente proporzionali alla qualità della società. La Vigor è il frutto di una strategia tecnico-societaria in cui tutto funziona a dovere. Sarà protagonista anche nelle ultime due giornate. La famiglia rossoblù ha meriti indiscussi, e ha contribuito anche un pubblico che ha dato prova di forte attaccamento e di grande maturità. Credo che la Vigor sia una delle realtà più belle di questa categoria. E aggiungo che forse ne meriterebbe un’altra». «Squadra fortissima» Classe 1975, la maglia della Vigor l’ha indossata 219 volte firmando 87 gol, record infranto solo da Denis Pesaresi. Ma con le sue 87 reti Mirko Polverari, «Cobra» per i tifosi, è uno dei bombers per antonomasia del club: «Ho visto la Vigor parecchie volte - afferma Mirko -, e ogni volta mi ha impressionato. Vederla seconda mi riempie di rabbia perché mi fa ripensare al duello per laC2con la Poggese, nella Vigor 2000-01 in cui giocavo. Loro davanti, noi ad inseguire giocando meglio. Quaggiù li battemmo (5 a 0, ndr) e malgrado ciò loro continuavano a stare avanti. Credo che la Vigor di quell’anno fosse più forte della Poggese.Ecredo che la Vigor di quest’anno sia più forte del Pineto. Avessi avuto un po’ di anni in meno mi sarebbe piaciuto giocarci. Quanti gol avrei fatto? Chissà, magari 15...».
Autore: Marco Pompeo / Twitter: @Marco_Pompeo
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