Quella che doveva essere una giornata di celebrazione si è trasformata in un incubo per il Livorno, travolto con un clamoroso 7-1 dal Ghiviborgo nella sfida del 9 marzo.
Un pomeriggio che si preannunciava trionfale, preceduto persino da un pranzo offerto dalle realtà locali ai tifosi giunti per assistere all'incontro, si è invece rivelato un autentico disastro per la capolista del girone E di Serie D.
La debacle amaranto assume contorni ancora più preoccupanti considerando che lo stop non è stato sfruttato dal Foligno, fermato sul 2-2 dall'Ostiamare. Un'occasione sprecata, dunque, per le inseguitrici, ma soprattutto una battuta d'arresto pesantissima per una squadra che sembrava aver trovato continuità e solidità, interrompendo bruscamente una lunga serie di risultati utili consecutivi.
L'aspetto più inquietante della disfatta è che la partita di Ghivizzano è apparsa come una replica quasi identica dell'incontro d'andata, l'unica sconfitta stagionale degli amaranto fino a questo momento. Al Picchi, almeno, il passivo era stato contenuto (1-4), mentre questa volta il crollo è stato totale, con gli amaranto che hanno visto infrangersi in un sol colpo sia il risultato che l'imbattibilità esterna.
La cronaca dell'incontro racconta di un Ghiviborgo subito in vantaggio grazie al gol di Gori, lo stesso giocatore che all'andata aveva punito il Livorno con una tripletta e che questa volta si è "limitato" a una doppietta. Gli amaranto hanno provato a rientrare in partita con la rete di Rossetti, ma da quel momento in poi non c'è stata praticamente più gara.
La formazione labronica è apparsa irriconoscibile: particolarmente distratta in fase difensiva, spuntata in attacco e generalmente priva di mordente, come se fosse sospesa in una sorta di limbo agonistico. Nulla ha funzionato nel meccanismo amaranto, dalla porta di Tani (non esente da colpe sui gol subiti) fino all'attacco, passando per una manovra complessiva priva di guizzi e idee.
Al festival del gol dei garfagnini hanno partecipato praticamente tutti gli effettivi a disposizione: oltre a Gori, sono andati a segno Nottoli, Fischer, Signorini, Noccioli e anche Conti, completando un quadro a tinte foschissime per la capolista.
L'immagine più emblematica di questa giornata nera è arrivata al termine della partita, con le lacrime di Tani, estremo difensore amaranto, consolato dal compagno Dionisi. Un'istantanea che racchiude tutta l'amarezza per una prestazione disastrosa, ma che deve rappresentare anche il punto di partenza per una pronta reazione.
Il Livorno è ora chiamato a un immediato riscatto, consapevole che gli incidenti di percorso, per quanto dolorosi, possono e devono essere superati. La leadership nel girone E di Serie D è ancora salda, ma questa batosta rappresenta un campanello d'allarme che non può essere ignorato, soprattutto in vista del rush finale della stagione dove ogni punto potrebbe rivelarsi decisivo per le ambizioni promozione della squadra toscana.
Il tabellino
Ghiviborgo (3-5-2): Bonifacio; Lopez Petruzzi, Bura, Conti; Giannini, Barbera, Signorini, Nottoli (67' Noccioli), Vari; Fischer, Gori. A disposizione: Gambassi, Stefano, Simonetta, Coppola, Bifini, Sartini, Bonafede, Larhrib. All. Bellazzini.
Livorno (3-4-2-1): Tani; Fancelli, Borri, Risaliti; Bonassi, Hamlili (70' Luci), Bellini (46' Russo), Calvosa (63' Bacciardi); Dionisi, Malva (63' Arcuri); Rossetti. A disposizione: Ciobanu, Frati, Brenna, Gucci, D'Ancona. All. Indiani.
Arbitro: Giordani di Aprilia.
Reti: 7' Gori, 20' Rossetti, 22' Gori, 42' Nottoli, 55' Fischer, 62' Signorini, 73' Noccioli, 47’ Conti.
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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