Alessandro Confente si è raccontato durante la trasmissione "È solo Calcio", affrontando con schiettezza il momento cruciale del Vicenza. Mancano cinque partite al termine del campionato, e per i biancorossi ogni match è ormai decisivo.

"Mancano 5 partite e possiamo ancora dire la nostra", spiega il portiere. "Conterà chi avrà più testa: adesso viene il bello". La rincorsa al Padova è stata un percorso complesso, ma esaltante. "Siamo stati forti a volerci avvicinare fino alla fine, nonostante a Natale avessimo dieci punti di distanza. Il Padova è una squadra forte con una grande ossatura, ed è stata una sorpresa perché nessuno pensava facesse così bene".

Il momento attuale è delicato. "Essere stati per lungo tempo a tanta distanza dal Padova magari inconsciamente ci ha fatto pensare di essere arrivati quando ci avvicinavamo", ammette Confente. "Ora però è come se fosse un playoff e non si può più sbagliare".

Diverse le questioni affrontate, dal rapporto con l'allenatore Vecchi - di cui difende lo sfogo dopo la partita con l'Atalanta - fino al tema del rinnovo contrattuale. "Non è da chiedere a me ma a chi di dovere", chiarisce. "C'è stato un solo contatto ad ottobre e poi non c'è mai stata una reale trattativa. Io ho sempre dato disponibilità, però i matrimoni si fanno in due".

Emerge un ritratto di squadra che cerca di superare i propri limiti, consapevole delle difficoltà. "Fuori casa prediligiamo il fatto di non sbagliare l'atteggiamento piuttosto che fare il bel gioco", spiega. Un approccio pragmatico, figlio dell'esperienza.

Sulla Serie B con il Vicenza, Confente è categorico: "Se c'è qualcosa da firmare lo firmo". Un segnale di attaccamento alla maglia e di fiducia nel progetto.

Le ultime cinque partite si preannunciano decisive. Il Vicenza ci crede, e Confente ne è il simbolo: testa, cuore e determinazione per provare a centrare l'obiettivo.

Sezione: Serie C / Data: Ven 28 marzo 2025 alle 08:15
Autore: Elena Carzaniga
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