Il direttore sportivo del Latina, Matteo Patti, ha presentato in conferenza stampa il nuovo allenatore Alessandro Bruno, che rappresenta la terza guida tecnica della stagione per il club pontino.
"Stavo facendo un conto, ma questo è il terzo se si considera che Fontana non ha nemmeno iniziato la stagione", ha precisato Patti rispondendo alla domanda se Bruno sarà l'ultimo allenatore di questa travagliata annata. "Però sì, siamo certi che finisce qui, ma soprattutto che possa continuare. Alessandro Bruno non è qui per caso. Dopo aver avuto allenatori con curriculum ed esperienza importanti, la scelta condivisa da tutta la società – e con l'approvazione finale del presidente Antonio Terracciano, da cui ovviamente tutto passa – è ricaduta su di lui. Tra i profili giovani valutati, era quello con i requisiti migliori per portare a termine la stagione nel modo migliore e, possibilmente, iniziare anche un percorso più lungo".
Interrogato sulla complessità di una stagione caratterizzata da numerosi cambi in panchina e da una situazione di classifica influenzata anche da penalizzazioni e squadre escluse dal campionato, Patti ha ammesso: "Sicuramente in passato qualche pensiero c'è stato e sono quasi certo che abbia influito sulle prestazioni e, soprattutto, su quel mordente che in questo girone deve essere obbligatorio. Ma oggi credo assolutamente di no. È vero che si possono guardare anche gli altri, perché oggi i numeri ci dicono che siamo salvi, ma è anche vero che abbiamo cambiato allenatore proprio perché ci siamo accorti che qualcosa stava scricchiolando. Non basta più guardare gli altri, perché la zona pericolosa è vicina. Ora dobbiamo pensare solo a noi stessi, e sono certo che i ragazzi lo stanno facendo".
In un momento di grande onestà intellettuale, il direttore sportivo non si è sottratto alle proprie responsabilità quando gli è stato chiesto se si sentisse in parte colpevole dell'andamento negativo: "Assolutamente sì. Non mi sento solo un po' responsabile: io sono il primo responsabile. Non è il mio primo anno qui. Se lo scorso anno ero contento di quanto fatto – e Latina chiuse con 51 punti, che rappresentano il record storico in terza serie per il club, escluso il campionato vinto – oggi devo assumermi la responsabilità per quanto poco è stato fatto. Ci sono attenuanti, ci sono tanti aspetti da analizzare, ma la verità è che il direttore sportivo è sempre il primo responsabile. Sono ancora qui, ovviamente con il supporto della società, a metterci la faccia e a presentare un allenatore giovane, proprio perché quello fatto prima purtroppo non ha funzionato".
La conferenza segna dunque l'inizio di un nuovo capitolo per il Latina, che con l'arrivo di Bruno punta a concludere la stagione in sicurezza e, potenzialmente, a costruire le basi per il futuro.
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