Muravera, Loi: "Ci avevano dato per bolliti e siamo in Serie D, con 130 gol segnati. Futuro? Vedremo. A Lanusei fatto il lavoro sporco..."

02.04.2019 20:36 di  Marco Pompeo  Twitter:    vedi letture
Muravera, Loi: "Ci avevano dato per bolliti e siamo in Serie D, con 130 gol segnati. Futuro? Vedremo. A Lanusei fatto il lavoro sporco..."

Il Muravera da domenica scorsa è in Serie D. Nonostante i diversi competitor agguerriti nel massimo campionato regionale sardo, a spuntarla è stato ancora una volta lui: Francesco Loi, l'allenatore che ha infilato la terza promozione in carriera dall'Eccellenza alla D dopo quelle ottenute con Lanusei e Tortolì.

La redazione di NotiziarioCalcio.com ha contattato il tecnico che gentilmente si è concesso alle nostre domande.

Domenica è arrivata una promozione ma è stata una stagione che non è partita in maniera esaltante. A novembre la sua squadra era distante sette punti dalla vetta e forse in molti l'hanno data prematuramente per spacciata. Poi cosa è successo?
"Si, ci hanno dato per bolliti e finiti. Si diceva che il campionato l'avessero già vinto gli altri. Noi dello staff tecnico e della società però sapevamo delle potenzialità di questa squadra e le abbiamo dimostrate già nel girone di andata perché siamo finiti a pari punti con altre due squadre. Le motivazioni all'interno dello spogliatoio sono state tante...".

Per qualcuno avevate costruito una rosa con diversi giocatori considerati quasi sul viale del tramonto. Eppure i numeri dicono che il Muravera è stato strepitoso, qual è stato il vostro segreto, se di segreto si può parlare?
"La nostra squadra è un compromesso tra tanti giovani interessanti e molti senior. Vero che ci sono alcuni giocatori che alzano la media della squadra ma ci sono anche tanti classe '96, '92, '91, '90 che hanno giocato tante partite. Inoltre spesso ho finito le gare con quattro classe 2000 in campo. Diciamo che è un buon compromesso per come l'avevamo pensata io e la società. Il segreto è l'intelligenza dei giocatori e dello staff. Quando si ha a che fare con ragazzi intelligenti riesci ad ottenere risultati e soprattutto a farne convivere tutti insieme".

Tra i giocatori rigenerati impossibile non citare Meloni che può raggiungere nell'ultima gara il record strepitoso di cinquanta gol stagionali. Però il vostro attacco di reti ne ha fatte sin qui 105 e di giocatori in doppia cifra ce ne sono quattro compreso un certo La Vista...
"Esatto. Abbiamo quattro giocatori in doppia cifra e se mettiamo anche la Coppa Italia abbiamo segnato più di 130 reti, non credo siano molte le squadre in Italia che hanno segnato tanto. Meloni andava solo rimesso in condizione fisica e mentale per poterlo riportare a fare quello che sa fare: i gol. Gli mancano due reti per arrivare a fare cinquanta gol e domenica speriamo di aiutarlo a centrare questo obiettivo. Sono numeri importanti, così come è importante portare quattro giocatori in doppia cifra. Credo che quando fai tanti gol non le fai solo con le giocate dei singoli, è sinonimo di bel gioco. Vuol dire che la squadra gioca bene altrimenti è difficile segnare tanto se non c'è una coralità espressiva della squadra".

Con questa ultima lei ha raggiunto tre promozioni in Eccellenza. Ci conferma che ritiene concluso il suo percorso a livello regionale?
"Si, assolutamente. Avrebbe poco senso ed in questo momento sarebbe anche poco stimolante allenare una squadra per fare l'Eccellenza. Non rientra assolutamente nei miei obiettivi in questo momento. Arriviamo, io ed il mio staff, con questa stagione, da sedici anni consecutivi in panchina dove abbiamo fatto la gavetta dalla Seconda Categoria fino alla Serie D e penso sia sufficiente come campionati regionali. Se deciderò di allenare l'anno prossimo sarà sicuramente un campionato nazionale".

Manca ancora una partita, col San Teodoro, per chiudere la stagione. Il suo futuro però possiamo dire che è in Serie D a Muravera e se si che tipo di stagione cercherete di programmare?
"Sicuramente col Muravera ci incontreremo e parleremo di tutto. Poi si vedrà in base a quelli che sono i programmi della società e quelli miei e del mio staff. C'è di sicuro un ottimo rapporto ed una buona sinergia con questa società che ha grandi margini di crescita. Sarà certamente un confronto chiaro ed amichevole per vedere se ci sono le condizioni per continuare. Di certo, in questa stagione abbiamo gettato le basi ottimali per poter fare bene anche in futuro a prescindere dall'anno prossimo perché credo che il progetto sia più a lungo termine. Mettere le basi per la Serie D quest'anno significa porre le basi per un futuro importante per una società seria e sana come lo è il Muravera calcio. Vediamo se ci sono le condizioni per andare avanti insieme altrimenti resteremo sicuramente grandissimi amici e seguirò con affetto le sorti della squadra".

Un ultima domanda sulle sue precedenti creature. Il Lanusei lei l'ha trascinato dalla Promozione alla Serie D, oggi è in lotta per arrivare in Serie C. Se lo aspettava? Destino opposto per il Tortolì che dopo averle detto addio è incappato in una doppia retrocessione ed ora, con l'azzeramento dirigenziale annunciato, rischia grosso in vista del prossimo campionato. Che idea si è fatto?
"Per quanto riguarda il Lanusei, se qualcuno dice che se lo aspettava dice una bugia. Alla luce di quanto è cresciuta la società e delle annate precedenti, sicuramente mi aspettavo un campionato importante ma essere in grande vantaggio per approdare in Serie C no. Lanusei, come staff, la sentiamo un po' nostra perché siamo stati lì cinque anni prendendola in Promozione e portandola in Serie D ottenendo la salvezza l'anno successivo. Abbiamo fatto sicuramente il lavoro sporco, poi loro sono sono stati bravi a proseguire in maniera impeccabile il processo di crescita, a migliorarsi tanto a livello societario dove sono cresciuti tantissimo. Secondo me la svolta quest'anno l'hanno data la bravura del mister ed il direttore sportivo. Per quanto riguarda Tortolì, noi abbiamo rispettato la scelta della società pur non condividendola anche perché abbastanza cervellotica poiché sostanzialmente un motivo concreto e reale per interrompere un percorso che stava dando più dei frutti sperati non c'era. Al momento dell'esonero eravamo salvi direttamente, senza passare dai play out al primo anno con una squadra che non aveva mai vinto l'Eccellenza, non era mai stata in Serie D e non aveva mai attraversato il mare se non con noi quando abbiamo giocato la fase nazionale della Coppa Italia Dilettanti. Per quanto riguarda ciò che è successo dopo, capita. Nel calcio a volte si hanno delle convinzioni che poi si rivelano non giuste e che loro hanno pagato. Non è stato dato il giusto peso alla Serie D e quanto si era fatto e credo abbiano sottovalutato anche quest'anno quello di Eccellenza. Gli auguro di tornare il prima possibile a recitare un ruolo importante nel calcio in Sardegna. Così come sono certo che per farlo ci sarà da rimboccarsi le maniche e lavorare".