Ex Ds del Palermo, con trascorsi nelle aree tecniche di Lazio, Reggina, Teramo, Carrarese, Licata e Livorno, Giovanni Gallo fa il punto ai nostri microfoni sulla stagione dei rosanero non mancando di analizzare il percorso di alcune delle partecipanti al girone meridionale della serie C, che ha visto nel Catanzaro padrone unico ed incontrastato. "Il trionfo dei giallorossi non mi meraviglia perché è stato il giusto premio ad una programmazione accorta e lungimirante - chiarisce il dirigente palermitano -. Non solo il club non ha toccato quasi nulla dell'organico che era arrivato in semifinale play-off col Padova, ma ha confermato un signor allenatore come Vivarini che conosco molto bene e le cui qualità sono indiscusse. Lui è un tecnico che per dare il meglio ha bisogno di lavorare in tranquillità e con la fiducia attorno di tutte le componenti. In questo senso è stata brava la dirigenza. Un'altra piazza blasonata del Sud torna in B e di questo non si può che essere felici".
In verità anche il Crotone era partito con l'obiettivo di risalire immediatamente in cadetteria.
"Ma ha trovato una corazzata inarrestabile e ha scontato inevitabilmente i tanti cambiamenti estivi che alla fine ti fanno pagare dazio rispetto ad un avversario che parte nettamente in anticipo. Ai play-off però potrà dire la sua. Come il Palermo un anno fa, anche il Crotone potrà sfruttare il fattore campo oltre, stavolta, ad una griglia che la vede tra le favorite".
Più che le sorprese, abbondano le delusioni in questo raggruppamento.
"Sicuramente. La Juve Stabia, per esempio, avrebbe potuto fare molto meglio ma ha avuto la pecca di cambiare tanto. Lo stesso esonero di Colucci è sembrato strano, almeno a chi ne ha preso atto dall'esterno, e la scelta di Pochesci non si è rivelata felice. Novellino adesso potrà rigenerare il gruppo perché lui è bravo proprio a ricostruire gli umori un po' sfaldati. Idem l'Avellino che ha persino speso tantissimo per poi ritrovarsi molto lontano dagli obiettivi sperati. Tuttavia non trascurerei i progetti virtuosi come quello dell'Audace Cerignola che si affacciava per la prima volta tra i professionisti. Anche qui si è preferito dare continuità ad una guida tecnica come quella di Michele Pazienza, un trainer bravo e meticoloso. E non a caso è una opzione che ha premiato. Ovviamente anche al Picerno vanno fatti i complimenti ma qui parliamo di un gruppo dirigenziale che già conosceva la categoria e che ha dimostrato in tempi non sospetti di saper programmare. Ecco perché sostengo che l'autentica sorpresa del girone sia il Cerignola. Mi spiace solo non vedere campane nel gruppo di testa e questa è un'autentica anomalia. Sostanzialmente tutte hanno steccato a parte il Giugliano che, pur essendo neopromossa, si è garantita nella prima parte della stagione i punti per la salvezza e adesso potrebbe anche puntare ai play-off".
Parlavamo di possibili favorite per la quarta promozione in B e non si possono trascurare anche squadre come Foggia o Pescara.
"Il Foggia ha operato una scelta tecnica funzionale ai play-off. Il ritorno di Delio Rossi è una spinta motivazionale per il gruppo e un bagno di entusiasmo per tutta la piazza. Quindi, come il Crotone, i rossoneri potranno essere protagonisti in questi spareggi".
Veniamo al Palermo. Questo finale di campionato potrà regalare secondo lei i play-off ai rosanero?
"E' una possibilità concreta e rappresenterebbe un traguardo straordinario per una società nuova di zecca che aveva pianificato un campionato di transizione. Infatti i tanti cambiamenti nel gruppo e nello staff - al netto di elementi come Soleri che ritengo di grande prospettiva - si sono fatti inizialmente sentire con una certa discontinuità nel percorso in campionato. Il mercato di gennaio ha messo invece a posto tutto con innesti importanti che sono stati decisivi e hanno garantito quel cambio di marcia che tutti si aspettavano. Bisogna pure aggiungere che il gruppo è stato forte e leale nel fare scudo verso il proprio allenatore quando in tanti, tifosi e critica, ne chiedevano la testa. Anche l'apporto sotto questo punto di vista di Riccardo Bigon si è rivelato prezioso".
Chi potrà seguire il Frosinone in A?
"Dico il Genoa. Credo che non abbia rivali e che abbia ingranato ormai la marcia giusta per arrivare fino in fondo. Ai play-off Cagliari e Bari sono le grandi favorite a mio avviso".
E chi rischia grosso in zona retrocessione?
"Il Perugia ha profuso uno sforzo immenso per tirarsi fuori ed immagino voglia tenere la barra dritta senza tentennamenti. La classifica in basso è corta e fare pronostici è impossibile, ma bisogna anche capire l'entità della penalizzazione a cui sarà sottoposta la Reggina dal TFN. Scendere già a 38 punti potrebbe metterne a rischio tranquillità e sicurezze acquisite. Al di là di tutto, continuo a considerare la posizione del Benevento una vera stortura. Quando un gruppo così forte induce a tanti cambi tecnici, vuol dire che alla base c'è un problema di spogliatoio. Altrimenti questa squadra avrebbe tutte le carte in regola per salvarsi al più presto".
Il suo futuro?
"Di contatti ne ho avuti diversi, a dire il vero, e con qualche presidente ci siamo anche seduti a trattare. Tuttavia ho riscontrato sempre una mancanza di progettualità e di idee chiare che mi hanno indotto a lasciar perdere, con concetti che se valevano la sera non valevano più la mattina. A me piace rimettermi in discussione, l'ho sempre fatto nel mio percorso. Ma lanciarsi in situazioni poco chiare no. E allora resto alla finestra in attesa di un contesto virtuoso".
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