Prima casalinga per il Città di Otranto. I ragazzi allenati da Graziano Tartaglia scenderanno in campo oggi, domenica 11 settembre, calcio d’inizio alle 15:30, sull’erba artificiale del “Gigi Rizzo” di Galatone per il match di ritorno del primo turno di Coppa Italia Eccellenza.
Un cambio di casa necessario mentre proseguono i lavori di riqualificazione e ammodernamento del “Pasquale Nachira”. Avversario di giornata il Città di Gallipoli della famiglia Carrozza, compagine accreditata per il salto in serie D, e che si è aggiudicata la gara di andata per 3-0.
Una sfida affascinante e complessa quella che attende il team biancazzurro, un momento utile per comprendere il livello di crescita di una squadra che tra conferme e nuove sta lavorando per essere pronta ai nastri di partenza del torneo di Eccellenza pugliese che prenderà il via il 18 settembre prossimo.
L’undici del Città di Otranto scenderà in campo con diverse assenze di rilievo, ma c’è da credere che chi sarà chiamato in causa darà il massimo.
«L’esordio stagionale al “Bianco” non è andato come volevamo – sottolinea il presidente del Città di Otranto, Giovanni Mazzeo – abbiamo incontrato una squadra fortissima e avremmo voluto farlo con tutti gli effettivi in campo. A causa di infortuni più o meno gravi non abbiamo mai potuto contare su capitan Mariano, i fratelli Marino, Plevi e Tourè. Oggi (domenica, ndr.) – conclude il massimo dirigente della compagine adriatica – sono convinto che la squadra non lesinerà impegno e voglia di fare pure al cospetto di un avversario di assoluto livello».
A chiudere le parole di mister Tartaglia: «Avremmo immaginato un inizio migliore, se non altro dal punto di vista del risultato. Ho avuto risposte positive sotto diversi punti di vista dal match di Gallipoli, e tanti spunti sui quali lavorare per migliorare. Ai ragazzi ho chiesto di affrontare il return match con i giallorossi di Alessandro Carozzo al massimo. Ci teniamo a onorare l’impegno di Coppa Italia, in modo da prepararci al meglio per l’esordio di campionato in casa dell’Arboris Belli»
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