Ci sono storie che vale la pena raccontare, quella vissuta da Alhassane Soumah e Gaston Camara è una di quelle che merita attenzioni particolari. Siamo in Guinea, esattamente nell’Africa Occidentale dove la capitale è Conakry. Qui sono nati e cresciuti i due attuali calciatori del Santarcangelo Calcio. Persone comuni, persone normali che si trovano a vivere quotidianamente le difficoltà di una vita che regala un paese povero. Gaston e Alhassan né hanno fatta di strada, un percorso lungo ricco di insidie il loro. Due ragazzi che dal lunedì al venerdì frequentavano una scuola del posto per poi nel fine settimana aiutare i propri genitori nel lavoro perché la vita era fatta di pane e riso e di denaro non c’era ombra.
Alhassan e Gaston giocavano in strada, il pallone era la loro passione e come tanti giovani africani sognavano di divenire calciatori professionisti. I primi calci per Alhassan arrivano all’età di 5 anni quando il padre lo iscrive alla squadra dell’Alya (amatoriale) dove rimane per cinque anni prima di passare all’Athletic. Gaston invece, gioca in quattro squadre (amatoriali) diverse: Colo, Espoire Kakande, Jsk e Athlantic, proprio in quest’ultimo club conosce l’amico Soumah col quale divide il reparto offensivo. L’amicizia tra loro nasce in maniera naturale, i due in campo si trovano a memoria deliziando il palato degli osservatori con caterve di gol e giocate raffinate. L’Athalantic sarà il loro ultimo club prima di approdare in Italia per l’esattezza a Santarcangelo. In Italia per loro inizia un nuovo percorso di vita, fatto di un sogno, quello di divenire calciatore professionisti. Dopo essersi fatte le ossa in categorie inferiori,in Eccelenza rispettivamente alla Sampierana e alla Sammaurese, ora i due calciatori sono pronti per il grande salto.
L’Intervista
Per voi immagino che il calcio fosse un modo per dimenticare le difficoltà del vostro paese e per poter sognare…
“ Vengo da una famiglia composta da cinque persone (racconta Soumah). Nel fine settimana quando non andavo a scuola aiutavo nel lavoro i miei genitori. Lavavo i panni e davo una mano in casa. Giocare con gli altri miei coetanei mi aiutava ad essere felice”.
“ Provengo da una famiglia di sei persone (racconta Gaston). Nel fine settimana aiutavo la mia famiglia, da noi ogni giorno si mangiava riso a colazione a pranzo e a cena. Alcune volte a colazione mangiavo anche il pane era l’unica alternativa che potevamo permetterci. Mi ritengo fortunato perché ho una famiglia che mi permetteva di giocare con i miei amici e che mi dava la possibilità al mattino di studiare”.
Come ha inizio la vostra avventura nel mondo del calcio?
Soumah: “ Mio padre mi fece iniziare con l’Alya poi sono passato all’Athlantic e infine qui a Santarcangelo. Ho avuto la fortuna attraverso un torneo di essere notato e ora sono qui! Ho un sogno nel cassetto, quello di divenire un calciatore professionista in un club importante e vorrei realizzarlo”.
Gaston: “ Io rispetto a Soumah ho avuto un percorso più complicato (sorride). Ho giocato in diverse squadre e nello stesso torneo in cui è stato notato Soumah ho potuto farmi apprezzare e realizzare allo stesso tempo il sogno di approdare in Europa”.
Quali sono le vostre caratteristiche e in quale ruolo amate giocare?
Soumah:” Sono una punta molto forte fisicamente. Ho una buona protezione del pallone e un ottimo tiro dalla distanza. Amo giocare come punta centrale”.
Gaston: “ Sono un attaccante di movimento. Prediligo partire da lontano. La velocità credo che sia la mia migliore arma”.
Quali sono le differenze maggiori che avete notato nel mondo del calcio tra Italia e Guinea?
“ In Guinea giocavamo in campi pessimi in terra battuta, in Italia ci siamo trovati a giocare su terreni in erba e in erba sintetica . Per noi è stato davvero una piacevole scoperta anche se i metodi di allenamento dalle vostre parti sono molto duri ”.
Quali sono state invece le differenze maggiori incontrate al di fuori del calcio tra i due paesi?
“ In Italia si mangia davvero bene, il nostro piatto preferito è la pizza. Quando siamo approdati nel vostro paese abbiamo patito il clima, il freddo invernale non ci piace molto ma col passare del tempo ci siamo abituati”.
In Guinea guardavate le partite del campionato italiano? C’è un club per il quale fate il tifo e un vostro modello di giocatore?
“ In Guinea seguivamo tantissimo il calcio italiano ma anche quello dei principali campionati europei, ci riferiamo ovviamente a Inghiterra, Spagna e Francia. Un modello di giocatore italiano (afferma Soumah) non esiste per me ma posso dirti che Eto’o è il giocatore al quale vorrei assomigliare. Tifo Milan! Gaston invece, non ha dubbi: “ Amo il Milan. Un grande giocatore del passato che ha indossato la casacca rossonera ed è divenuto mio idolo è sicuramente George Weah”.
In Italia anche nel corso del campionato ci sono stati episodi di razzismo basti pensare all’amichevole del Milan ad inizio anno contro la Pro Patria interrotta per cori razzisti, in merito a questo episodio mi piacerebbe conoscere la vostra idea.
“ Il calcio è uno sport bellissimo, gli idioti purtroppo si trovano ovunque. Boateng quel giorno è stato un esempio da seguire per tutti noi, ma ci piacerebbe citarne un altro: Nelson Mandela, un uomo che per l’Africa ha dato il cuore, ecco lui per noi è semplicemente un mito”.
Daniele Manuelli
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