Le emozioni non finiscono, anzi a volte ritornano. Inutile negare che quando si tratta di ragazzi avverti maggiormente il peso delle responsabilità e il Memorial Protti, nelle sue 19 edizioni è stato qualcosa di magico e forse di indescrivibile. Nell’aria si è avvertita fin da subito quella voglia da parte di tutte le trentadue compagini di misurarsi e di mettersi in gioco e come spesso accade -condividendo anche lo stesso hotel- sono nate  nuove amicizie, dei gemellaggi e delle promesse di ritrovarsi ancora qui e magari altrove per riabbracciarsi e sfidarsi nuovamente. La storia più bella è quella legata a Luca, atleta della formazione della Cantera Napoli che nonostante la sua disabilità, lui è e deve sentirsi parte del team, brava la società a non fare distinzioni e bravo Luca a gettarsi nella mischia senza paura ma con l’intento di divertirsi perché la magia del pallone è anche questa, insomma…quello che regala questo sport è qualcosa di unico. Si può dire grazie ad Igor, figlio di una generazione dei Protti che ha sempre avuto il calcio nel proprio dna. Come sempre, nel ricordo dell’indimenticato padre è stato partecipe e disponibile negli scatti fotografie premiazioni finali, il resto l’hanno fatto i ragazzi, le squadre che hanno dato vita a una tre giorni molto combattuta. Otto campi diversi tra la provincia di Rimini e quella di Forlì-Cesena, dall’entroterra riminese con l’estensione territoriale fino a Secchiano, a quella del cesenate fino a Villamarina. Milan, Juve, Inter, Roma, Fiorentina, Empoli, Atalanta ad alzare il livello, ma non solo l’Italia protagonista ma anche altri paesi con addirittura la presenza dell’Hapoel, formazione israeliana. C’è chi invece come gli svizzeri del Team Sudostschweiz ha già chiesto una prenotazione per la prossima stagione, perché certi tornei, a loro detta, meritano eccome (1) e vedendo il grande pubblico accorso valgono anche il prezzo del biglietto.  Un plauso va a tutta l’organizzazione del S. Ermete Calcio, in prima persona al dirigente Maurizio Molari, che come pochi si è battuto per proseguire e dare un segno di continuità a chi ha a cuore il Protti, non si è risparmiato Molari, spingendosi fino a Vismara per essere ricevuto e benvoluto, ma un plauso lo meritano anche tutte le società della zona di Rimini-Forlì-Cesena che hanno messo a disposizione il loro campo recando tutti i servizi necessari permettendo ai dirigenti del S. Ermete di poter svolgere l’attività perfettamente:” un calcio alla pandemia in tutti i sensi”. Il calcio è anche questo, lottare per una causa, portarla avanti e permettere ai giovani di divertirsi vivendo esperienze, uniche, l’opportunità di alloggiare nello stesso albergo, sotto lo stesso tetto è un momento di condivisione che serve per la crescita attraverso lo sport a prescindere dal livello professionistico o dilettante, non a caso anche i ragazzi di casa del S. Ermete hanno vissuto questa esperienza perché chiunque potesse provare un’esperienza unica sotto tutti i punti di vista. Il S. Ermete si è permesso il lusso di perdere con la Juve (0-1) ma di metterla in difficoltà di battere Ferencvarosi (Ungheria) e Triestina e di ottenere importanti riconoscimenti: Klejdis Paratja, classe 2008, è stato premiato come miglior portiere della manifestazione. Per la cronaca la 19° edizione è stata vinta dall’Empoli che in finale ha battuto nel derby toscano la Fiorentina per due reti a uno. L’attaccante empolese Jacopo Landi è stato votato come miglior marcatore e giocatore del torneo, sentiremo parlare tanto di lui, come del resto di un certo Moussa (Fiorentina) a cui il pubblico di parte e neutrale ha dedicato già un coro. Appuntamento a questo punto alla prossima edizione, la 20°, quella che vale la seconda stella.

Sezione: Calcio giovanile / Data: Gio 26 maggio 2022 alle 09:26
Autore: Daniele Manuelli
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