Il calcio grottagliese piomba nuovamente nel caos. A meno di tre anni dalla mancata iscrizione al campionato di Eccellenza che aveva portato alla cancellazione dello storico titolo sportivo dell'Ars et Labor, la realtà calcistica della cittadina jonica vive un altro momento drammatico.
A due giornate dal termine del campionato di Promozione, il Grottaglie è matematicamente retrocesso in Prima Categoria pugliese, condannato dalla penultima posizione in classifica. Un risultato frutto non solo del rendimento sul campo, ma anche della penalizzazione di 4 punti inflitta nelle scorse settimane per inadempienze amministrative.
La situazione societaria appare sempre più complessa. Secondo quanto emerge, la proprietà guidata dalla presidente Simona Lomartire e dal direttore sportivo Antonio Bruno avrebbe già deciso, seppur in via ufficiosa, di fare un passo indietro. Il passaggio di consegne dovrebbe essere formalizzato con atto notarile, ma al momento non ci sono notizie ufficiali.
Nel frattempo, si rincorrono voci riguardanti un gruppo di imprenditori esterni alla città interessati a rilevare la società, ma la loro identità resta avvolta nel mistero. Con il campionato ormai agli sgoccioli, è plausibile che un eventuale nuovo corso possa iniziare con la prossima stagione sportiva, che per il Grottaglie significherà la Prima Categoria per la quarta volta negli ultimi otto anni.
Il clima attorno alla squadra è sempre più teso. Da settimane, una parte consistente della tifoseria è in aperto contrasto con la dirigenza. La società, sul finire di marzo, aveva diffuso un comunicato in cui faceva riferimento alle contestazioni: "Viste le condizioni ambientali creatasi - nel dettaglio - con cori offensivi e denigratori e striscioni che riportano la scritta 'Liberate il Grottaglie calcio', proponiamo la cessione gratuita della società ai tifosi in modo tale che siano loro a decidere a chi, eventualmente, affidare il titolo in futuro".
Le settimane successive non hanno portato miglioramenti nella situazione, già complicata anche dall'indisponibilità dello stadio D'Amuri, attualmente in fase di ristrutturazione. La frattura tra tifoseria e società resta profonda e la retrocessione aritmetica ha ulteriormente inasprito gli animi.
Gli ultras hanno manifestato il proprio malcontento con un nuovo comunicato: "La nostra protesta si protrarrà fino a quando non verrà fatta chiarezza sulle questioni che riguardano i nostri amati colori. Questa retrocessione è vostra, non nostra. Siamo, però, fiduciosi che, finalmente, torneremo dove meritiamo".
La città di Grottaglie si trova così ad affrontare l'ennesima crisi calcistica della sua storia recente, con la speranza che la prossima stagione possa rappresentare un nuovo inizio per riportare il calcio locale ai livelli che la tradizione e la passione dei tifosi meriterebbero.
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