Il mondo del calcio dilettantistico vive un periodo di risalita, dopo le varie chiusure che hanno visto interrompere due campionati. Il paese di Alfonsine possiede ben due squadre, sebbene non tutti le riconoscono come “proprie”: i tifosi biancazzurri che fino a poco tempo fa seguivano le gesta dei fratelli Innocenti e di Re Salomone, si sono visti prima portar via l’Alfonsine FC 1921 per vederla trasferire a San Zaccaria (con una formazione stravolta, quest’anno), mentre il glorioso “Brigata Cremona” è finito alla neonata Only Sport Alfonsine, società di terza categoria direttamente imparentata con la Only Sport Fabrizio Campana (società di calcio a cinque del comune di Bagnacavallo) che ha “ereditato” diversi ex e molti giovani dell’Alfonsine FC 1921. Ma non finisce qui…
Il calcio è una passione, ma richiede molto impegno. E chi ha deciso di mettere al primo posto altro, nella propria vita, ma non vuole rinunciare al gioco più bello del mondo, decide di tuffarsi nel mondo degli amatori. Un universo grande, fatto di molte realtà diverse, tra ex campioni, appassionati, “giocatori che non hanno vinto mai” (come diceva De Gregori), bastardi senza gloria, e chi più ne ha più ne metta, ma dove senza dubbio non manca mai il comune denominatore: ventidue uomini, un pallone, e due allenatori pronti a rodersi il fegato.
A cento anni esatti dalla fondazione dell’Alfonsine FC 1921, arriva come un tuono l’Alfonsine ASD 2021, squadra formata da tanti ragazzi alfonsinesi (molti dei quali ex Alfonsine), che alla prima di campionato hanno vinto con un rotondo cinque a zero. Una sorta di “reboot”, come si dice nel cinema, cioè ripartenza? Perché anche loro iniziano proprio dal Rino Bendazzi, storico campo di Alfonsine da dove cominciò la squadra del paese.
Ad allenare il gruppo è Gabriele Bolognesi (ex collaboratore all’Alfonsine FC 1921), che ha esperienze persino nel settore giovanile del Ravenna dei tempi d’oro: “Abbiamo deciso di creare una squadra amatoriale, che ad Alfonsine non c’è mai stata. Mi hanno chiamato per allenare, e dopo dieci-dodici anni mi piace buttarmi nuovamente nella mischia. E’ una bella avventura, ci sono sempre diciotto-venti giocatori a agli allenamenti, sia che piova o ci sia nebbia, ed è un ottimo segnale”. Ma sono Alberto Gorini e Maicol Ferniani a raccontarci la genesi della squadra: “Il progetto parte da lontano. Siamo un gruppo di amici storici che ci pensa da circa quindici anni: giocavamo insieme ad Alfonsine, poi nella Futura, ma il nostro sogno era di creare una squadra nostra. Poi siamo arrivati ad un livello in cui, alcuni per la famiglia, altri per impegni di vario genere, abbiamo deciso di dedicarci ad una categoria più tranquilla. Con tutte le difficoltà del caso, abbiamo creato la nostra ASD, visto che partire da zero sia a livello burocratico che economico non è facile. Abbiamo avuto la fortuna di trovare qualche sponsor, e siamo riusciti a creare una squadra di ragazzi affiatati.” Anche loro ripetono, inconsapevolmente, ciò che detto poco prima dall’allenatore: “Agli allenamenti siamo sempre diciotto, diciannove, anche venti, e nemmeno in categorie superiori ho visto cose del genere”. Il loro simbolo è un leone, ed i colori sono il bianco e l’azzurro, come l’Alfonsine FC 1921: “Il leone è il simbolo storico di Alfonsine e di Ravenna” continuano i due “ed è piaciuto sin da subito a tutti, così come mantenere i colori sociali. Abbiamo cercato di mantenere il biancazzurro e il logo della squadra in cui giocavamo tutti da ragazzini”. Ad incrociare la sua strada è stato anche Cristian Cupane, uno dei portieri: “Io ed altri giocavamo a calcio a sette da una vita, poi è venuta l’idea di formare una squadra da undici. Gli organizzatori sono Gorini, Ferniani, Tamburini, Scardovi, Ciraldo e Malfatti (che è pure presidente): sono loro che hanno creato la squadra. Sulla carta siamo una buona formazione, poi vedremo in campo”.
Chi ben comincia è già a metà dell’opera, e ciò che tutti noi auguriamo a questi ragazzi pieni di amore per il calcio e per Alfonsine è di mantenere una buona andatura per tutto il campionato, come nelle più belle storie che iniziano con un timido sogno. Perché chi ha giocato (o gioca ancora) lo sa: il calcio non è fatto solo di professionisti miliardari, che anzi sono una minoranza. La maggior parte è composta da ragazzi sconosciuti che lavorano, ma ogni settimana trovano tempo, energie e passione da riversare in campo fino alla fine. Sono storie che non vedrete in nessun canale televisivo e non leggerete in nessun libro biografico, ma vale la pena viverle, e magari raccontarle tra amici che condividono la nostra stessa passione.
In un contesto calcistico che sembrava aver strappato le ali bianche e azzurre, esiste una realtà che si fa spazio prepotentemente nel cuore degli sportivi e degli alfonsinesi. Perché Alfonsine ama il calcio, ed il calcio ama Alfonsine.
Autore: Redazione NotiziarioCalcio.com / Twitter: @NotiziarioC
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