La recente discesa del Sestri Levante in Serie D ha lasciato dietro di sé una scia di profonda amarezza e vibranti polemiche. Stefano Risaliti, massimo dirigente della società ligure, non ha usato mezzi termini nell'esprimere il suo disappunto ai microfoni de Il Secolo XIX, subito dopo il verdetto del campo. «È una cosa scandalosa», ha tuonato il presidente, definendo questo epilogo come «il coronamento “perfetto” di un'annata in cui ne abbiamo subite di ogni genere».
Il disappunto di Risaliti si è esteso anche alle celebrazioni degli avversari, un atteggiamento che ha trovato quantomeno inopportuno alla luce delle imminenti decisioni dei tribunali statali. «Mi ha fatto specie che i nostri avversari festeggiassero, mi chiedo che cosa, sapendo che in settimana parleranno i tribunali... ma quelli statali!».
Nonostante la cocente delusione per la retrocessione giunta al termine di una stagione sofferta, Risaliti ha voluto sottolineare gli aspetti positivi del percorso compiuto dal Sestri Levante. Ha ricordato con orgoglio la brillante promozione in Serie C, ottenuta con una netta vittoria nel campionato di Serie D e la conquista del titolo italiano di categoria. «Sono molto rammaricato perché con l’avvento di Ruvo eravamo riusciti a raddrizzare una stagione già compromessa. Vederla sfumare all’89’ dell’ultima partita quando 2’ prima avevamo segnato il gol salvezza ingiustamente annullato, fa parecchio male».
Tuttavia, il presidente ha invitato a guardare avanti con un pizzico di ottimismo: «Smaltita l’amarezza, voglio cercare di guardare il bicchiere mezzo pieno. Abbiamo ottenuto la promozione in C stravincendo un campionato di Serie D e laureandoci campioni italiani. Abbiamo disputato due campionati di Serie C, cosa fino a poco tempo fa impensabile per una società piccola come la nostra. Abbiamo giocato contro squadre di grande blasone e alcune le abbiamo anche battute. Quest’anno non siamo riusciti a salvarci purtroppo, ma abbiamo lottato fino alla fine, uscendo sconfitti a testa alta».
Infine, Risaliti ha espresso un realistico punto di vista sul futuro del club: «Ora ritorniamo in Serie D che, non me ne vogliano i tifosi, è la categoria che considerate le nostre dimensioni ci appartiene».
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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