Nonostante la delusione per la sconfitta nella semifinale playoff contro la Reggina, il tecnico della Vibonese, Michele Facciolo, non nasconde la sua amarezza ma rivendica con orgoglio il cammino compiuto e l'identità forgiata dalla sua squadra nel corso della stagione.
«Non era una partita come le altre, ci giocavamo l'accesso al turno successivo e forse anche un'opportunità di ripescaggio», ha spiegato Facciolo con un velo di tristezza nelle sue parole nel post-gara. «Siamo la Vibonese, con la nostra storia. È vero che la Reggina vanta un blasone e una tradizione più importanti della nostra, ma anche noi avevamo moltissimo in palio».
Il tecnico ha poi rivelato un retroscena toccante con il presidente. «Il presidente mi aveva detto: mister, tentiamo di vincere i playoff perché potremmo avere una chance di salire di categoria e presenterò la domanda di ripescaggio. È un sogno, il mio sogno, approdare in Lega Pro. E quando si presenta anche una minima possibilità, bisogna provarci con tutte le forze. Abbiate pazienza, ma non potevamo tirarci indietro».
Sul tema delle decisioni arbitrali, Facciolo è stato categorico, pur scegliendo un approccio pacato. «Sugli arbitri preferisco non esprimermi, ma ricordo che a Siracusa non ci hanno nemmeno permesso di superare la metà campo. Cosa dovremmo fare, farci squalificare per quattro mesi? No, dobbiamo accettare e sperare che in futuro le cose migliorino».
Nonostante l'eliminazione dalla corsa promozione, il mister non nutre rimpianti per l'impegno profuso. «Questa squadra ha sempre cercato di esprimere un gioco propositivo, anche in contesti difficili. Forse in casa avremmo potuto fare qualcosa di più, ma abbiamo disputato ben 36 partite ufficiali e abbiamo dato spazio a cinque ragazzi provenienti dal nostro settore giovanile. Per me, questo rappresenta una vittoria assoluta, soprattutto considerando che domenica scorsa sono scesi in campo un ragazzo del 2008 e uno del 2009».
Infine, Facciolo ha tracciato un bilancio della stagione appena conclusa. «Il presidente mi aveva chiesto come obiettivo minimo i playoff. E non era un traguardo scontato, considerando che c'erano squadre con organici più competitivi e budget superiori al nostro. Siamo arrivati quinti in classifica e abbiamo lottato con determinazione fino alla fine. Usciamo da questa competizione a testa alta, consapevoli di aver dato il massimo».
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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