La preparazione estiva del Renate procede secondo i piani prestabiliti, nonostante un'ombra si sia addensata sul reparto offensivo. Il direttore sportivo Oscar Magoni, intervistato in esclusiva da Tuttomercatoweb.com, ha delineato lo stato dell'arte della squadra nerazzurra a poche settimane dall'inizio del campionato.
La fase di preparazione atletica, svoltasi nella suggestiva cornice di Piazzatorre in alta Val Brembana, ha rappresentato un momento cruciale per il consolidamento del gruppo. Undici giorni di lavoro intenso hanno caratterizzato questa prima fase del ritiro, con risultati complessivamente positivi dal punto di vista fisico e tattico.
"Il ritiro sta procedendo bene, abbiamo fatto undici giorni a Piazzatorre, nell'alta Val Brembana, e lavorato forte, fortunatamente senza infortuni seri, se non quello occorso ieri a De Leo, che si è rotto il gomito e ne avrà quindi per un po', è un infortunio lungo che necessita anche di operazione", ha spiegato Magoni, evidenziando l'unica nota stonata di questo periodo preparatorio.
L'emergenza De Leo e le strategie di mercato
L'infortunio al giovane attaccante classe 2005 ha inevitabilmente stravolto i piani della dirigenza nerazzurra, costringendo la società a rivedere le proprie strategie di mercato. La gravità del trauma, che richiederà un intervento chirurgico, ha reso necessario un intervento immediato sul mercato per colmare questa lacuna nel reparto avanzato.
"È chiaramente questa una situazione che ci costringe ora a dover ricorrere sul mercato per trovare soluzione", ha ammesso il direttore sportivo, che tuttavia mantiene un approccio pragmatico nella ricerca del sostituto. Alla domanda se la società punterà su un profilo under, dato che De Leo è un classe 2005, Magoni ha risposto: "Vediamo, niente è escluso, under od over non farà differenza. Guardiamo ad altro. Cerchiamo un giocatore che sia all'altezza della situazione, e abbia entusiasmo e voglia di mettersi in gioco con noi".
La filosofia della società rimane chiara: privilegiare la qualità e l'attitudine rispetto alle mere categorie anagrafiche, un approccio che testimonia la maturità progettuale del club lombardo.
Continuità e rinnovamento: il progetto tecnico
Nonostante l'imprevisto, la struttura della squadra mantiene solide fondamenta. La dirigenza ha scelto di puntare sulla continuità, mantenendo l'ossatura che lo scorso anno ha condotto il Renate a un rispettabile quarto posto in classifica, quinto negli scontri diretti.
"Abbiamo impostato la squadra sull'ossatura dell'anno scorso, inserendo poi ottimi prospetto giovani provenienti dalla Serie D e dalla Primavera 1, ma ora vogliamo anche valutare i prodotti del nostro vivaio, della Primavera 2, poi valuteremo il da farsi", ha illustrato Magoni, delineando una strategia che bilancia esperienza e gioventù.
L'attenzione verso il settore giovanile rappresenta un elemento distintivo della politica societaria. La volontà di valorizzare i talenti cresciuti in casa si inserisce in una visione a lungo termine che punta sulla sostenibilità economica e sulla creazione di un'identità calcistica riconoscibile.
"La società è vigile, se manca qualcosa interverremo senza alcun problema. Come dicevo prima, l'infortunio di De Leo ha chiaramente portato a una situazione di emergenza nel reparto avanzato, c'è un problema ma lo risolveremo. Con pazienza, perché c'è tutto il tempo per trovare il sostituto", ha precisato il dirigente, trasmettendo fiducia nella capacità di gestire anche le situazioni più complesse.
La scelta Foschi: continuità e conoscenza dell'ambiente
La riconferma di mister Foschi alla guida tecnica si inserisce perfettamente nella filosofia della continuità adottata dalla società. La decisione di proseguire con un allenatore che conosce profondamente l'ambiente e le caratteristiche del gruppo rappresenta un elemento di stabilità fondamentale per il proseguimento del progetto.
"Già durante il ritiro ho visto un grande lavoro da parte di tutto lo staff, ma è questo un lavoro che affonda le sue radici lontano: lo scorso anno siamo arrivati quarti, quinti effettivi per scontri diretti, dare continuità era la cosa giusta da fare. Siamo felici di essere ripartiti con lui, in una stagione in cui comunque tutto si rimette in gioco", ha commentato Magoni, sottolineando come la scelta tecnica sia il risultato di una valutazione ponderata dei risultati ottenuti.
La fiducia riposta nello staff tecnico testimonia la volontà di costruire un progetto solido e duraturo, capace di resistere alle inevitabili difficoltà che ogni stagione calcistica comporta.
Obiettivi chiari: salvezza e ambizione
La programmazione del Renate si basa su obiettivi chiari e raggiungibili, con una gerarchia ben definita delle priorità. La permanenza nella categoria rappresenta il primo traguardo da conquistare, ma l'ambizione della società va oltre la mera sopravvivenza.
"L'obiettivo è migliorarsi, e fare quanto prima i 42, 45 punti, che servono per la salvezza, il Renate deve vivere nei professionisti e faremo di tutto per difendere la categoria: la Serie C ci piace", ha dichiarato il direttore sportivo, fissando con pragmatismo il primo step del percorso stagionale.
Tuttavia, la visione del club non si limita alla sola salvezza. "Ma siamo anche ambiziosi e abbiamo voglia di stupire, una volta raggiunto quello step non vogliamo porci limiti", ha aggiunto Magoni, lasciando intendere come la società nurra aspirazioni più elevate una volta consolidata la posizione in classifica.
Questa duplice prospettiva - pragmatismo nelle priorità immediate e ambizione per il futuro - rappresenta la sintesi perfetta di una società che sa dove vuole arrivare ma conosce anche i passi necessari per raggiungere i propri obiettivi.
La stagione che sta per iniziare si preannuncia ricca di sfide e opportunità per il Renate. Con una preparazione quasi completata, un progetto tecnico solido e obiettivi chiari, la squadra nerazzurra sembra pronta ad affrontare le insidie del campionato di Serie C con la determinazione e l'organizzazione che hanno caratterizzato il percorso degli ultimi anni.
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