Nino Ballarino, azionista di maggioranza della Reggina, ha rilasciato importanti dichiarazioni a Esperia TV, toccando temi cruciali come i rinnovi contrattuali, i potenziali rinforzi e il percorso di rinascita del club. Le sue parole, dirette e senza mezzi termini, delineano una gestione focalizzata sui risultati concreti e sulla valorizzazione dell'identità amaranto.
La Reggina dei "fatti" contro le "chiacchiere da tastiera"
Ballarino ha esordito con un chiaro messaggio, distinguendosi da chi, a suo dire, si limita a commenti superficiali. "Noi siamo per i fatti, le parole le lasciamo a quelli che stanno dietro una tastiera", ha affermato con decisione, sottolineando l'approccio pragmatico della sua gestione. L'azionista ha poi ripercorso i progressi compiuti in questi due anni. "In questi due anni abbiamo messo tante cose al proprio posto, il nome, il marchio, le basi per un settore giovanile importante", ha evidenziato, ponendo l'accento sulla ricostruzione di pilastri fondamentali per il club. Un aspetto che lo inorgoglisce è il legame creatosi con chi ha partecipato al progetto: "Tutti quelli che hanno fatto parte del progetto hanno sottolineato la loro felicità nel far parte della nostra squadra". Una stoccata, poi, è andata a chi, celandosi dietro anonimi profili online, critica senza cognizione di causa: "Chi scrive dietro nomi falsi probabilmente non ha mai visto una partita di calcio".
Il ripescaggio: prontezza e attesa della "chiamata"
Sul fronte del possibile ripescaggio, Ballarino ha ribadito la posizione di prontezza del club. "L'ho detto più volte e lo ribadisco. La società si è mossa per tempo e ha tutto pronto nel momento in cui dovesse arrivare la 'chiamata' della Lega", ha assicurato, dissipando ogni dubbio sulla preparazione della Reggina ad affrontare un eventuale ritorno in una categoria superiore. La gestione è stata proattiva e ha anticipato le necessità burocratiche, dimostrando una pianificazione attenta e scrupolosa.
Due anni di rinascita: dalla "scomparsa" all'entusiasmo ritrovato
Il bilancio dei due anni alla guida del club è un racconto di vera e propria resurrezione. "Quando siamo arrivati non c'era neanche una sedia e una scrivania, noi abbiamo pensato solo a far rinascere una società che qualcun altro aveva mortificata", ha ricordato Ballarino, evocando l'immagine di un club ridotto ai minimi termini. "La Reggina era scomparsa, non c'era neanche il nome", ha aggiunto, sottolineando la gravità della situazione ereditata.
Oggi, la realtà è ben diversa: "Oggi la Reggina è viva, siamo riusciti a ripristinare il rapporto con la tifoseria e abbiamo vissuto momenti di grande entusiasmo", ha affermato con orgoglio, evidenziando il successo nel ricostruire il legame con la piazza. Un legame che impone una responsabilità precisa: "Sono responsabilizzato sul fatto di dover portare avanti il nome Reggina".
Futuro e possibili nuovi ingressi: chiarezza sui progetti
In merito a eventuali interessi di terzi per il club, Ballarino ha aperto le porte, ma con condizioni ben precise. "Se c'è gente che vuole bene alla Reggina e abbia capacità economica maggiore rispetto alla nostra ben venga", ha dichiarato, mostrando apertura a nuove forze, purché motivate da un sincero attaccamento ai colori amaranto e da solide disponibilità finanziarie. Tuttavia, la cessione non avverrà a qualsiasi costo o a chi si presenta senza concretezza. "Ma non può essere ceduta a chiunque o a chi dice 'io sono', vanno verificati i piani e i progetti che si vogliono portare avanti", ha specificato, ponendo l'accento sulla necessità di valutare attentamente la serietà e la sostenibilità dei programmi proposti dai potenziali acquirenti, per garantire un futuro solido e ambizioso alla Reggina.
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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