Abbiamo incontrato Francesco Latartara, grande calciatore, re incontrastato dei campi di serie C e D, ha militato nelle seguenti squadre: Taranto, Cavese, Tricase, Latina, Sapri, Brindisi, Melfi, Manfredonia, Savoia, Nuorese, Casale Monferrato, Villacidrese, Grottaglie e Trani. Ovunque ha giocato, è stato sempre il faro della squadra, il capitano per i compagni e per i tifosi. Nella sua lunga carriera ha vinto sette campionati. Ha da poco preso il patentino di allenatore e al momento è in attesa di una chiamata che lo faccia ritornare in campo, ancora da condottiero, ma questa volta seduto su quella panchina che da calciatore non ha mai scaldato. Visto il carattere e il carisma che possiede, siamo sicuri che di lui sentiremo parlare a grandi livelli, magari già l’anno prossimo gli auguriamo e ci auguriamo di poterlo intervistare seduto, minimo, su una panchina di serie B. Com’è normale che sia, un grande generale in campo, diventa sempre un buon allenatore. A “Ciccio” abbiamo posto quattro domande, ed è stato cortese a rispondere. Persona educata ed elegante ci ha dato subito un’ottima impressione.

M.C.: “Buongiorno Mister, la posso chiamare mister? Oppure devo chiamarla ancora capitano? posso darle del tu?”.

F.L.: “Mi puoi chiamare mister e devi assolutamente darmi del tu, anche perché siamo coetanei no?”.

M.C.: “Tu del ’74 ed io del ’73, annate di ferro mio caro. Ciccio, ti senti pronto per tornare in campo? Questa volta in panchina, quella che da calciatore non hai, quasi, mai quasi occupato?”.

F.L.: “ L’anno scorso, ho avuto una piccola esperienza in Eccellenza, in Basilicata da allenatore/giocatore, e mi sono reso conto che allenare è la cosa più emozionante per me, che sono abituato da sempre a giocare al calcio; l’odore di un campo che sia in erbetta o in terra battuta è estasiante. Non vedo l'ora di avere la possibilità di sedermi su una panchina, e impegnarmi al massimo, così come facevo da calciatore”.

M.C.: “Sei giovanissimo come allenatore, in campo potresti incrociare calciatori tuoi coetanei, riusciresti a gestire il rapporto anche con loro?”.

F.L.: “Sono sempre andato d'accordo con i miei compagni di squadra e in quasi tutte le squadre, dove ho militato, ho fatto il capitano. Quindi ha pagato la mia umiltà e coerenza nei rapporti umani. Credo molto nella correttezza e nei valori, sia in campo sia fuori. Il dover lavorare con calciatori della mia stessa età o anche più grandi non sarebbe un problema. Quando tra le persone c’è stima, fiducia, coerenza e rispetto, si ottengono sempre dei risultati eccellenti”.

M.C.: “Ci sono state squadre che ti hanno cercato? Hai preferenze, magari vorresti tornare in qualche piazza in cui sei stato osannato da calciatore?”.

F.L.:”Ho ricevuto delle offerte, ma in categorie basse. Voglio lavorare seriamente e aspetto piazze consone ai miei progetti. Sicuramente sarei onorato di allenare nella mia città, Taranto. Con vero piacere allenerei profondendo il massimo impegno anche in piazze dove ancora si ricordano di me come Brindisi, Trani, Nuoro, Latina, Manfredonia, Melfi oppure Tricase che è la città di mia moglie. Non voglio gufare i colleghi, molto bravi, che allenano queste squadre, il mio è solo un pourparler. Nei miei sogni e desideri c’è l’idea di voler arrivare in pochi anni, in quelle categorie in cui non sono arrivato da calciatore, per mille motivi che ora non voglio nemmeno ricordare; la serie A, si sa è la massima aspirazione. Spero di iniziare al più presto”.

M.C.:” Grazie Ciccio, sei stato gentilissimo, a mio nome e di Pugliacalcio24 ti auguro il più sincero in bocca al lupo, strappandoti la promessa che uno volta arrivato in serie A, saremo i primi a pubblicarne la notizia. Colgo l’occasione per augurarti buone feste in famiglia”.

F.L.:”Grazie a te Massimo, crepi il lupo e tantissimi auguri a te, la tua famiglia e tutta la redazione di Pugliacalcio24, prometto che sarete i primi a sapere dei miei movimenti professionali”.

Sezione: Serie D / Data: Mer 21 dicembre 2011 alle 20:30 / Fonte: pugliacalcio.com
Autore: Giovanni Pisano
vedi letture
Print