Doveva rappresentare la scintilla per la tanto agognata inversione di rotta, si è invece trasformata in una notte fonda, segnata da una sconfitta netta e da una delle esibizioni più opache dell'intera stagione.
L'Ancona è caduta rovinosamente tra le mura amiche contro un Atletico Ascoli che ha interpretato la gara con ben altro piglio, capitalizzando al meglio un avvio fulmineo e gestendo con astuzia il vantaggio per l'intero arco del match. La compagine biancorossa, invischiata in un periodo critico con un digiuno di vittorie che dura ormai da otto partite, non ha mai realmente impensierito la retroguardia ospite, limitandosi a un sterile possesso palla nella ripresa che non ha mai dato l'impressione di poter scardinare la solida difesa picena.
A rendere la serata ancor più amara, nel finale è arrivata la doccia fredda del raddoppio bianconero, che ha sancito la prima vittoria esterna dell'Atletico Ascoli dopo tre mesi, ridisegnando le dinamiche di classifica alla luce degli altri risultati.
Per l'occasione, mister Gadda ha optato per un inedito tandem offensivo dal primo minuto, affiancando Belcastro e Varriale. Tuttavia, la gara si è subito messa in salita per i dorici, trafitti a freddo in quella che si è rivelata l'unica conclusione nello specchio della porta ospite nel corso del primo tempo. Un'azione offensiva ben orchestrata dell'Atletico ha portato il pallone sui piedi di Olivieri, il quale, beneficiando di una sorprendente libertà al limite dell'area, ha lasciato partire un preciso tiro rasoterra, praticamente da fermo, in direzione della porta difesa da Laukzemis. Il portiere lituano si è disteso sulla sua destra, ma non è riuscito ad intercettare la sfera, che si è insaccata a fil di palo, gelando il "Del Conero". L'Ancona è apparsa totalmente inoffensiva, riuscendo a rendersi pericolosa solo in un'occasione dopo lo svantaggio: Belcastro non ha saputo approfittare di un clamoroso errore di Pompei, scivolato al momento del rinvio, e, completamente solo da oltre venti metri, ha tentato un ambizioso pallonetto verso la porta sguarnita, che si è spento di poco oltre la traversa. Il portiere ospite è stato chiamato in causa solo in un'altra circostanza nel corso della prima frazione, neutralizzando in due tempi un debole rasoterra centrale di destro di Belcastro al 32', mentre il suo omologo Laukzemis ha visto sfilare sul fondo un insidioso diagonale di Didio, ben imbeccato da Maio al 38'.
Le difficoltà di un'Ancona apparsa apatica e priva di idee sono persistite anche nella ripresa, nonostante mister Gadda abbia tentato di scuotere la squadra attingendo a piene mani dalla panchina, inserendo Battistini, Martiniello e anche Azurunwa, mantenendo in campo Varriale. Paradossalmente, anche nel secondo tempo è stato l'Atletico Ascoli a creare i maggiori pericoli, con un velenoso cross di Maio – servito in contropiede da Severini – sul quale Laukzemis è stato reattivo nell'uscire in presa alta, anticipando l'accorrente Didio. Di fronte a un reiterato possesso palla sterile e improduttivo, anche la pazienza della Curva Sud è giunta al limite, con il coro "Meritiamo di più" intonato a un quarto d'ora dalla fine, a testimonianza della frustrazione del tifo biancorosso.
L'epilogo della gara è stato ancora più amaro e beffardo: prima il palo colpito da Codromaz, la cui spizzata di testa in area sugli sviluppi di un calcio piazzato ha scheggiato il montante, illudendo per un istante i tifosi locali; poi, al minuto 89, una sequenza di errori individuali ha spalancato le porte al raddoppio dell'Atletico Ascoli, firmato da Minicucci. L'azione è nata da una palla ingenuamente persa da Merighi, consegnata di fatto a Coquin, proseguita con una respinta incerta di Laukzemis e culminata con il tap-in vincente di Minicucci, che ha spedito in rete un pallone non spazzato via dalla disattenta difesa anconetana.
Eloquente il silenzio assordante con cui i tifosi hanno abbandonato lo stadio al termine della partita, ma anche il significativo invito della Curva Sud rivolto alla squadra, di non fermarsi sotto il settore a raccogliere il consueto applauso, un chiaro segnale della profonda delusione per la prestazione offerta. Restano impresse le ultime immagini di un derby da cancellare e dimenticare in fretta per l'Ancona.
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