A poche ore dalla trasferta pasquale che vedrà il suo Pescara affrontare il Legnago nell'importante penultima giornata del girone di ritorno, il tecnico biancazzurro Silvio Baldini è tornato a confrontarsi con la stampa, offrendo spunti di riflessione pungenti e senza filtri sul mondo del calcio, sulle dinamiche della sua squadra e sulle aspettative per il finale di stagione.
Partendo dall'analisi della convincente vittoria contro il Gubbio, Baldini ha voluto sottolineare una singolare analogia con il ciclismo: «Contro il Gubbio bene? Eppure abbiamo fatto sempre gli stessi allenamenti e lo stesso approccio alla gara. Nel ciclismo chi arriva ultimo viene applaudito. Giuliani mi raccontava che il suo corridore è arrivato ultimo a Roccaraso. E lo applaudivano. Nel calcio se vai male vieni deriso, umiliato e fischiato.» Una metafora potente per evidenziare la spietata cultura del risultato che impera nel calcio, soprattutto in categorie come la Serie C, dove le difficoltà di alcune squadre sono spesso accolte con scherno anziché comprensione. In questo contesto, Baldini ha voluto tributare un riconoscimento speciale a figure come gli allenatori della Lucchese e del Gorgone, definendoli «eroi» per la loro resilienza in situazioni complicate. Riferendosi a quest'ultimo, ha aggiunto un aneddoto significativo: «Il mister mi disse dopo la sconfitta con noi 4-1 :”Con l’Entella vinciamo”. Per me Gorgone per quello che sta facendo è allo stesso livello di Gallo dell’Entella. Gli auguro una grande carriera, se lo merita.»
Nonostante le critiche che spesso lo colpiscono quando i risultati non sono positivi, Baldini rivendica la sua libertà di parola: «Quando non vinco io mi dicono… stai zitto ecc ecc eppure io continuo a parlare. Se nel calcio non vinci non sei nessuno.» Un'affermazione che riflette la pressione costante a cui sono sottoposti gli allenatori, ma anche la sua determinazione a non sottrarsi al confronto. A tal proposito, ha ricordato le prestazioni, a suo dire positive, contro Arezzo e Pineto, nonostante le sconfitte: «Eppure con Arezzo e Pineto la prestazione c’era stata. Ma abbiamo perso. Mi dicevano. Ma come fa il Pescara a perdere a Pineto? E come ha fatto il Vicenza a perdere con la Virtus Verona che è il Pineto di quel girone? Noi abbiamo sbagliato le gare di Sestri e in casa con il Legnago.»
Il tecnico non ha poi mancato di sollevare una questione che tocca la sfera personale e il rispetto delle festività: «Nel mondo del calcio poi i sogni vengono uccisi dal risultato. A proposito del calcio. Ma vi sembra giusto che io a Pasqua devo viaggiare? O che a Natale altri erano in campo? E dove è il rispetto per la religione? La Paolini venerdì santo non ha giocato. E dove è il rispetto della famiglia se non vengono rispettate le feste?» Una riflessione amara sulla gestione del calendario calcistico e sul sacrificio che comporta per chi lavora in questo ambiente.
Tornando all'ultima partita vinta, Baldini ha ammesso che l'esito avrebbe potuto essere diverso senza l'acuto di un singolo giocatore: «Torniamo al Gubbio. Abbiamo concretizzato, poi Ferraris ha fatto un gol da grande campione. Altrimenti poteva essere la stessa storia. Buona prestazione, traverse ma…». Paragonando la situazione del suo attacco a quella dell'Entella, priva di bomber ma comunque vincente, Baldini ha implicitamente ammesso le sue difficoltà nella gestione offensiva: «Pescara senza bomber come l’Entella. Eppure i liguri hanno vinto. Perché? Qui non c’è un allenatore in grado di gestire le difficoltà. Quindi colpa mia, sono scarso.» Una punta di autoironia che cela una profonda riflessione sulle proprie responsabilità.
Baldini ha poi ripercorso le motivazioni che lo hanno spinto ad accettare la panchina del Pescara, rivelando anche alcune dinamiche interne: «Io ero felice quando avevo Vergani. Tutti gli altri erano contro Vergani. Perché? Per colpire la società? Allora qui non eravamo sintonizzati per la vittoria. Qui si aspettava qualcosa che non andava per criticare. Sebastiani mi disse: io non ho soldi per prendere determinati giocatori. Qui abbiamo valorizzato tanti giocatori. Ho accettato perché affascinato dalla storia di Pescara. Questo è un posto magnifico. E non sono un voltagabbana, quindi devo difendere il mio gruppo.»
Assumendosi la piena responsabilità del rendimento altalenante della squadra nel girone di ritorno, Baldini ha anche guardato avanti con un pizzico di ottimismo: «Tutta colpa mia se nel ritorno le cose non sono andate, E io lo avevo detto prima al presidente che a gennaio io non ho mai fatto bene. Invece tre sconfitte di fila ad aprile non mi erano mai capitate. E possiamo vincere i play off. Dove ci sarà il bar.»
Infine, ha fatto il punto sulla condizione fisica della squadra in vista della sfida contro il Legnago: «A noi mancano almeno 7/8 punti per errori in buona fede. Valzania si è allenato ieri ma ha saltato la settimana. Ha una contusione che gli dà fastidio. Ma non sta al 100%. Gli altri stanno tutti bene. Il Legnago? Giocano o a tre dietro o a quattro. Ma sempre con trequartista e due punti. Dipende solo da noi. Lonardi? Non mi aspetto molto. Ha avuto l’ok ma non posso chiedergli di fare il Lorenzo di inizio anno. Magari con un qualcosa di speciale possa cambiare qualcosa. Ferraris e Alberti centravanti? Possono essere tante le soluzioni. In campo va chi corre di più...»
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