Durante la sua apparizione alla trasmissione "Fuori Campo" su Umbria TV, il direttore generale sportivo del Perugia, Mauro Meluso, ha condiviso riflessioni approfondite sul momento attuale della squadra, sulla sconfitta di Arezzo e sui progetti futuri per il club biancorosso. L'intervista ha toccato numerosi temi, dalla gestione della stagione in corso alle ambizioni e strategie per costruire un Perugia competitivo ma finanziariamente sostenibile.
Meluso ha iniziato affrontando la recente battuta d'arresto nel derby contro l'Arezzo: "Quella partita ha rappresentato un passo indietro che ha amareggiato tutti noi. Comprendo perfettamente la delusione dei tifosi. Ci eravamo abituati a un cammino differente, ma questa flessione poteva essere prevedibile considerando il nostro percorso."
Il dirigente ha poi spiegato le difficoltà affrontate dalla squadra: "Non dobbiamo dimenticare da quale situazione provenivamo. La squadra ha dovuto fare i conti con una serie di infortuni concentrati nello stesso reparto, circostanza che ci ha costretto a utilizzare al massimo tutte le energie disponibili. I nostri giocatori hanno dato veramente tutto, e Cangelosi è stato eccellente nel focalizzare l'attenzione sulla solidità difensiva, anche a costo di sacrificare parzialmente le sue convinzioni calcistiche. Ha infuso sicurezza nella squadra e i risultati si sono manifestati chiaramente."
Sulla prestazione specifica, Meluso ha aggiunto: "Ad Arezzo abbiamo assistito a una sorta di cedimento fisiologico, legato alle ragioni menzionate, e di fronte avevamo una formazione in eccellente condizione. L'unico appunto che mi sento di muovere ai ragazzi riguarda una certa mancanza di determinazione agonistica, elemento che vorrei sempre vedere in campo. Abbiamo meritato la sconfitta, può accadere a chiunque. Tuttavia, se fossimo riusciti a chiudere il primo tempo sul risultato di parità, ritengo che la seconda parte della gara avrebbe potuto prendere una piega diversa con le modifiche tattiche di Cangelosi."
Il direttore ha tracciato un quadro complessivo dell'annata: "È necessario ripercorrere l'intera stagione. La squadra è stata inizialmente costruita sotto una diversa proprietà, con l'obiettivo primario di valorizzare giovani talenti, privilegiando considerazioni economiche rispetto ai risultati sportivi. L'organico era piuttosto numeroso per varie motivazioni. Successivamente c'è stato l'avvicendamento tecnico tra Formisano e Zauli."
Meluso ha ricordato il suo arrivo a stagione in corso: "Quando sono approdato qui a dicembre, la squadra necessitava di essere snellita e resa più equilibrata. Durante il periodo di mercato, a causa del blocco, abbiamo avuto limitata libertà d'azione. Ci sono stati notevoli condizionamenti esterni. Mi metto nei panni di Cangelosi, che ha ereditato una situazione complessa e in breve tempo è riuscito a conferire un'identità precisa alla squadra. Un cambio di gestione che ha prodotto risultati eccellenti."
Il dirigente ha sottolineato i progressi compiuti: "Ricordiamoci che eravamo in zona playout e senza la penalizzazione inflitta alla Lucchese avremmo potuto avere ulteriori preoccupazioni. Attualmente dobbiamo continuare a credere nella possibilità di raggiungere i playoff. Prima della trasferta di Arezzo ho dichiarato che non sarebbe stata decisiva, e così è stato, poiché possiamo ancora ambire ai playoff. Naturalmente dovremo migliorare sensibilmente le nostre prestazioni in trasferta. Abbiamo ancora questa opportunità, quindi la delusione per il derby perso deve trasformarsi in determinazione agonistica e volontà di conseguire questo obiettivo."
La visione di un calcio sostenibile
Uno dei temi centrali affrontati da Meluso è stato quello della sostenibilità economica: "Sul mercato cercheremo di operare in modo sostenibile. Il calcio di Serie C attualmente non presenta un modello economicamente equilibrato. Un giocatore ha preferito non unirsi a noi perché la Triestina gli ha offerto un compenso significativamente superiore. Una società che successivamente non ha adempiuto al pagamento di una rata, subendo una penalizzazione. Situazioni che appaiono prive di logica."
Il direttore ha evidenziato come non sempre gli investimenti si traducano in risultati: "Non è detto che chi spende maggiormente raggiunga gli obiettivi prefissati. È necessario razionalizzare. Ho avuto la fortuna di vincere un campionato a Lecce, al secondo anno del mio incarico. Nella stagione precedente trionfò il Foggia, che investiva ingenti risorse. L'anno successivo il Foggia disputò la Serie B ma contemporaneamente affrontò il fallimento. Proprio per questa ragione parlo di calcio sostenibile. Una realtà come il Perugia deve puntare alla vittoria ma deve anche garantire la propria continuità nel tempo."
Il futuro di Cangelosi e le ambizioni della società
Riguardo al futuro dell'allenatore, Meluso ha dichiarato: "Esiste la volontà di confermarlo. Ci incontreremo per discutere un prolungamento contrattuale e pianificare la prossima stagione. Il rinnovo automatico rappresenta una formalità. Nei prossimi giorni ci riuniremo per affrontare questo argomento. Siamo molto soddisfatti del suo operato e le ultime partite non saranno determinanti ai fini della riconferma."
Il dirigente ha spiegato che il progetto con Cangelosi era già nei piani: "Già durante la conferenza di presentazione avevo anticipato che ci saremmo rivisti per parlare del futuro, indipendentemente dal contratto stipulato rapidamente. Questo incontro avverrà a breve, per garantire continuità a questo tecnico che ha dimostrato notevoli capacità. Va sottolineato che non lo abbiamo scelto casualmente."
Meluso ha poi condiviso la sua visione per il futuro del club: "La situazione qui presenta analogie con quella che trovai al mio arrivo a Lecce. Non sono venuto a Perugia perché ero alla ricerca di un contratto, ma perché ho ricevuto rassicurazioni esterne sulla serietà delle persone con cui avrei collaborato. Mi ero informato, anche attraverso contatti in Argentina. I primi approcci risalivano a giugno. Il mio obiettivo è costruire qualcosa di significativo e ho ritenuto che qui ci fossero le potenzialità per farlo, attraverso un metodo sostenibile."
Ha anche fornito un esempio concreto della sua visione economica: "A Lecce, nel secondo anno, quello della promozione in Serie B, abbiamo investito, come costo aziendale complessivo, 4,3 milioni di euro nel 2017. La mia ambizione è portare questo club almeno in Serie B. La città ci sta già dimostrando grande affetto e dobbiamo ripagarlo con i risultati. Immagino cosa potrebbe diventare lo stadio Curi con il Perugia in Serie B. Questa prospettiva mi riempie di entusiasmo."
Il direttore ha chiarito la sua visione temporale: "Per me l'anno zero inizierà a luglio, se non dovessimo ottenere la promozione in questa stagione. Ovviamente cercheremo di allestire una squadra per conquistare il primo posto, ma non è garantito che ci riusciremo. Questi sei mesi sono serviti per creare una base su cui costruire."
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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