La situazione del Messina si fa sempre più delicata, con il tempo che scorre inesorabile verso scadenze cruciali sia sul campo che fuori. La recente sconfitta subita a Potenza contro il Sorrento ha reso ancor più arduo il cammino verso la permanenza in categoria, relegando la squadra ad attendere con il fiato sospeso gli esiti delle partite di Latina e Casertana.
I "falchetti", forti del pareggio ottenuto nel posticipo contro il Giugliano, si trovano ora a sette punti di vantaggio sui siciliani, un distacco che, allo stato attuale, condannerebbe il Messina alla disputa dei playout per evitare la retrocessione.
A rendere ancor più singolare questo finale di campionato è il calendario: Latina e Casertana scenderanno in campo nel prossimo fine settimana, mentre l'ACR Messina sarà forzatamente a riposo a causa dell'esclusione dal torneo della Turris. Una dinamica che il tecnico Simone Banchieri ha definito "surreale", con una squadra invischiata nella lotta per non retrocedere costretta ad osservare da spettatrice le proprie dirette concorrenti a soli 180 minuti dalla conclusione della stagione regolare.
A gravare pesantemente sul cammino del Messina è anche la penalizzazione di quattro punti inflitta a metà febbraio. Indipendentemente dagli sviluppi sul terreno di gioco, il destino del club appare strettamente legato a quanto accadrà entro il prossimo 16 aprile. Entro tale data, infatti, dovranno essere saldati gli stipendi e i contributi relativi all'ultimo bimestre, unitamente agli arretrati IRPEF e INPS del trimestre precedente. Un impegno economico tutt'altro che trascurabile.
Le speranze di ricevere un sostegno finanziario adeguato dal Lussemburgo sembrano affievolirsi giorno dopo giorno. I fondi giunti finora si sono rivelati insufficienti per far fronte alle imminenti scadenze. Un bonifico accreditato nel corso dell'ultimo fine settimana ha permesso di coprire unicamente le spese vive legate alle trasferte e all'abbigliamento della squadra.
Un barlume di speranza potrebbe essere rappresentato dalle due manifestazioni di interesse pervenute da oltreoceano, precisamente dagli Stati Uniti, e dal capoluogo lombardo, Milano. Tuttavia, a causa dei vincoli di riservatezza che spesso accompagnano trattative di questo genere, le informazioni sui potenziali acquirenti rimangono scarse.
Nelle ultime ore, da New York è giunta notizia di una nuova mossa da parte di Francesco Borgosano, manager messinese attivo nel settore dello sviluppo informatico e CEO della società "Huddle". Borgosano avrebbe inviato una nuova comunicazione via email all'amministratore del Messina, Doudou Cissè, e al presidente Stefano Alaimo. Il contenuto della missiva e di una possibile integrazione alla precedente proposta di prestito, avanzata proprio in vista della scadenza del 16 aprile, non sono ancora noti.
Parallelamente, si attende un segnale anche dalla Lombardia. La proposta da parte della "Ops Holding", società operante nei mercati di gas, luce e telefonia e collegata a un'azienda quotata su un listino minore della Borsa di Milano, dovrebbe concretizzarsi a breve, superando una fase di stallo seguita a una precedente lettera d'intenti.
Nel frattempo, l'Aad Invest Group, altra entità coinvolta nella vicenda, si sarebbe dichiarata disponibile a rinunciare a una contropartita economica, precedentemente quantificata in circa 250mila euro dall'ex presidente della Sampdoria Massimo Ferrero. Tuttavia, qualora la fiduciaria lussemburghese non dovesse manifestare concretamente la volontà di farsi da parte, potrebbe essere presentata un'offerta alternativa direttamente a Pietro Sciotto, già contattato nei giorni scorsi.
L'ex presidente Sciotto detiene ancora il 20% delle quote del club, e la Ops Holding sembrerebbe intenzionata ad acquisirle. Su tali quote, però, l'attuale socio di maggioranza, Doudou Cissè, vanterebbe un diritto di prelazione, come previsto dallo statuto del club fondato nel luglio 2017. Un passaggio statutario che potrebbe complicare ulteriormente le dinamiche societarie.
Il tempo stringe inesorabile, e dopo settimane di ipotesi, sondaggi e analisi dei conti, ciò che serve concretamente sono i versamenti necessari per scongiurare il peggio.
Grande è l'attesa e la crescente insofferenza anche a Palazzo Zanca, sede del Comune di Messina, dove la delicatissima situazione del club viene monitorata da tempo. Nonostante il cauto ottimismo espresso nelle scorse settimane dall'ex sindaco Cateno De Luca, non si sono registrati sviluppi significativi. L'attuale sindaco Federico Basile non ha mai nascosto le difficoltà incontrate nel tentativo di interfacciarsi sia con l'attuale proprietà che con l'ex presidente Sciotto.
A otto mesi di distanza dalle due precedenti manifestazioni estive, il tifo organizzato tornerà a far sentire la propria voce giovedì, con un presidio di fronte al Municipio. L'obiettivo è quello di sollecitare una soluzione, sia essa di natura societaria o politica, per salvare il Messina.
"La scadenza è domani" ha ripetuto più volte mister Banchieri, sottolineando l'urgenza della situazione. La preoccupazione cresce, e se si vuole realmente salvare il Messina, non si può più tergiversare. In caso contrario, si prospetterebbe l'ennesima ripartenza dai Dilettanti, la terza dal 2008. Una prospettiva che rappresenterebbe una cocente delusione per una piazza che, negli ultimi mesi, ha saputo offrire sugli spalti un sostegno da categorie ben più prestigiose.
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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