Non è stata una settimana semplice, l'ennesima, per la Lucchese, ma ancora una volta la squadra ha saputo reagire sul campo, regalando una vittoria preziosa che ha spinto mister Gorgone a esternare tutta la sua soddisfazione, ma anche la sua profonda frustrazione per la delicata situazione societaria, in una conferenza stampa dai toni accesi e rivelatori.
«A differenza dell'altra volta quando parlai poco della partita, abbiamo vinto una gara molto importante contro una squadra forte», ha esordito mister Gorgone, riferendosi con ogni probabilità alla precedente uscita contro il Pontedera, dove le questioni extra-campo avevano inevitabilmente condizionato il suo commento.
Questa volta, la vittoria ha permesso al tecnico di sottolineare con forza la reazione dei suoi ragazzi: «A Pontedera, non l'ho sottolineato per non sembrare un alibi, ma sapete che settimana avevamo passato. Hanno reagito alla grande, alimentando speranze, saremmo salvi a livello aritmetico». Nonostante le enormi difficoltà affrontate durante la settimana, la squadra ha dimostrato grande carattere, portando a casa tre punti fondamentali in chiave salvezza.
Ma è quando il discorso si sposta sulla situazione societaria che mister Gorgone non riesce a trattenere la sua indignazione, partendo dalle dichiarazioni di un altro protagonista della vicenda: «Ho letto le dichiarazioni di D'Andrea che ha detto si sarebbe dimesso se la società non paga. Paghino e sono liberi di mandare via chi vogliono, ma non permetteremo di giocare con questa maglia».
Il tecnico ha ribadito con fermezza la sua priorità: che i giocatori vengano retribuiti per il loro lavoro e il loro impegno. La sua posizione è netta: la dignità della squadra e dei suoi componenti viene prima di tutto. «Hanno cambiato ogni giorno la data del pagamento, ma stessero attenti se pensano di fare con la quinta cessione in pochi giorni, rimangono con il cerino in mano. Avranno avuto dei problemi... C'è l'istanza di fallimento e sono convinto che le persone serie si avvicineranno, quelle non serie vanno allontanate. Pagare è un dovere».
Mister Gorgone ha lanciato un chiaro avvertimento alla dirigenza, alludendo a possibili ulteriori cessioni di giocatori e sottolineando la gravità della situazione finanziaria, con un'istanza di fallimento pendente. La sua speranza è che persone serie si facciano avanti per rilevare il club, allontanando chi non ha dimostrato la serietà necessaria.
Il racconto di mister Gorgone si fa ancora più drammatico quando descrive le condizioni in cui versa la squadra: «Adesso potrebbe avvenire un'altra cessione? Hanno avuto dei problemi a livello tempistico? Devono stare a casa, sono due mesi che siamo in autogestione. Dal 16 febbraio siamo in autogestione, ci sono giocatori che mi hanno detto che vanno a casa perché non possono pagare l'affitto: è vergognoso».
La situazione è al limite della sopportazione, con i giocatori costretti a gestire autonomamente la propria quotidianità e alcuni di loro in gravi difficoltà economiche. La parola "vergognoso" utilizzata dal tecnico rende bene l'idea del suo stato d'animo.
Nonostante tutto, mister Gorgone dimostra un attaccamento viscerale alla Lucchese e un'incredibile abnegazione: «Se non hanno i soldi vadano a casa, se pagano perfetto, basta che la Lucchese si salvi e cambino allenatore visto che dicono che contesto la società. Non abbiamo un euro, ecco la verità: perché non hanno pagato nulla, nemmeno un ristorante.
Fatevi da parte e lasciate che se c'è qualcuno che si fa avanti, si faccia avanti». Il tecnico si è detto pronto a farsi da parte se questo può favorire la salvezza del club e l'arrivo di una nuova proprietà. La sua priorità assoluta è la sopravvivenza della Lucchese, anche a costo del suo incarico. La sua amara conclusione è un grido d'allarme sulla drammatica situazione finanziaria del club, con la speranza che qualcuno intervenga per salvarlo.
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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