Paris: "Non pensavo di restare fermo. Rieti e Sff Atletico occhio a Latina ed Albalonga. Rimini e Matelica verso la vittoria. Imolese grandissima squadra"

11.11.2017 19:20 di  Marco Pompeo  Twitter:    vedi letture
Paris: "Non pensavo di restare fermo. Rieti e Sff Atletico occhio a Latina ed Albalonga. Rimini e Matelica verso la vittoria. Imolese grandissima squadra"

Da giocatore non ha avuto una carriera particolarmente brillante ma da allenatore è riuscito sin qui ad associare bel gioco e risultati, in una scalata partita dal basso, dal settore giovanile, fino a raggiungere, di fatto, la Serie C. Successi che gli hanno permesso di acquisire anche il patentino di allenatore Uefa A, quello che per intenderci permette di allenare tra i professionisti in terza serie.

Partito dal settore Giovanile dell'Ascoli Calcio, ha allenato Allievi e Giovanissimi Nazionali centrando le Final Eight Scudetto. Poi, la decisione di testare le proprie capacità accettando la sfida in Eccellenza col Rieti, in quell'occasione arrivò la vittoria della Coppa Italia Dilettanti Lazio. Successo che lo portò sulla panchina del Monterotondo sempre in Eccellenza, stagione culminata con la vittoria del campionato. Finalmente in Serie D con la Maccarese e, nelle ultime due stagioni, ancora col Rieti mettendo insieme una semifinale play off al primo anno ed una vittoria in finale nel torneo passato.

Un crescendo che però non ha garantito a Fabrizio Paris di trovare una panchina ad inizio di questa stagione. NotiziarioCalcio.com l'ha intervistato in esclusiva.

Dopo gli ultimi campionati col Rieti, e la vittoria dei play off della scorsa stagione, si aspettava di restare senza squadra?
"Francamente no. Ho avuto una crescita da allenatore misurabile con i risultati sul campo. Sono partito dal settore giovanile con l'Ascoli nei professionisti, poi ho vinto il campionato di Eccellenza con  e la Coppa Italia fino ad arrivare ai play off vinti col Rieti. Ovviamente, in considerazione di ciò non ti aspetti mai di restare senza lavoro.

Ha avuto dei contatti ad oggi?
"Sì, qualcuno mi ha cercato. Si trattava però di progetti sportivi che non mi hanno convinto e quindi non ho accettato queste proposte. Oggi è difficile trovare società che abbiano davvero idee e voglia di fare calcio in un certo modo, spesso si parla di progetto sportivo ma sono in pochi poi che effettivamente mettono in pratica ciò che a dicono.

Perchè secondo lei tanti suoi colleghi, preparati, fanno fatica a trovare squadra?
"Non lo so francamente il motivo. Non me ne capacito, non riesco a capire. Oggi mi verrebbe da dire che sono i contatti a fare la differenza. Come nella vita del resto. Forse c'è un incidenza nel trovare panchina di un 70% di contatti ed un 30% di bravura. Non voglio poi parlare delle storture che tutti conoscono e che contribuiscono certamente a portare avanti persone che pagano. Io se faccio il mio lavoro voglio essere pagato, non pagare".

Il fatto che non emerga più la bravura degli allenatori, influisce poi anche sulla crescita dei nostri talenti?
"Nel settore giovanile questo discorso sicuramente è veritiero. Serve soprattutto lì gente preparata, capaci di leggere non la bravura dei giovani ma la capacità prospettiva dei ragazzi. Allenatori che si aggiornino quotidianamente".

Come mai è finita col Rieti?
"Perchè dopo la finale il progetto era in quel momento concluso. Fossimo stati ripescati in Serie C allora si poteva aprire un nuovo ciclo ma nel momento in cui la società ha deciso legittimamente di non fare domanda di ripescaggio non aveva senso continuare, sono obiettivo. Era giusto che prendessero un nuovo allenatore".

Parliamo di calcio giocato. Da osservatore, che idea si è fatto del girone "G" e del vertice della lotta promozione?
"Un girone anche quest'anno molto competitivo. Credo che Rieti e Sff Atletico stanno dimostrando di essere le più attrezzate per la vittoria finale ma fossi in loro debbano guardarsi da Latina e, soprattutto, da Albalonga che secondo me ha una squadra importante, che ho visto, e mi piace tantissimo. Il Trastevere si sta confermando su alti livelli, mentre il Cassino non mi convince del tutto".

Nei bassifondi della classifica si dibattono soprattutto le sarde. Sembra che il divario con le laziali sia diventato evidente. Come se lo spiega?
"Penso sia un fatto di organizzazione anche se poi sono meravigliato di quanto si sta verificando perchè il Sassari Latte Dolce, così come la Nuorese, hanno rose importanti che ad inizio campionato era difficile immaginare a lottare per uscire dai play out. Anzio e Flaminia? Non navigano in acque calme, spero che il mercato di dicembre possa fornire loro nuova linfa per recuperare altrimenti nlottare fino alla fine per non retrocedere".

Nel girone D c'è un tris di squadre che sta dominando il campionato...
"Qui dico Rimini soprattutto. Hanno alle spalle una piazza importante con un grande seguito, il Villabiagio è l'outsider che credo in pochi potevano pronosticare così in alto a questo punto del campionato. Vediamo come proseguirà, così come sarà interessante vedere come si comporterà il Fiorenzuola. In coda fa male vedere la Correggese ultima soprattutto pensando che negli ultimi anni ha sfiorato ripetutamente la promozione in Serie C".

Una squadra che l'ha sorpresa?
"Non so cosa stia accadendo in casa Imolese, perchè rischia con lo scontro diretto di finire a dieci punti dal primo posto. Una cosa impensabile se guardiamo alla rosa composta da giocatori importanti e molto forti. Penso a Belcastro che ho affrontato da avversario e mi è sempre piaciuto molto. Hanno una società sana, che negli anni ha investito molto e dispiace vederla in questa situazione".

Chiudiamo col girone F, la situazione sembra abbastanza chiara..
"Matelica e Vis Pesaro se la giocheranno fino alla fine. Come outsider al momento vedo più la Vastese che può inserirsi tra le due anche se penso che non sarà facile stare fino alla fine lassù, glielo auguro. Il Campobasso purtroppo ha già cambiato tutto e questo mina progetto e cammino. Dispiace vedere poi il San Nicolò, che ha fatto sempre bene nelle ultime stagioni, latitare nelle zone poco nobili della classifica".