Lazio - Racing Club, Ranieri: "Primo obiettivo è il play out"

17.02.2017 12:30 di  Ermanno Marino   vedi letture
Lazio - Racing Club, Ranieri: "Primo obiettivo è il play out"

«So di essermi preso una bella responsabilità». Così Giandomenico Ranieri, ex tecnico della Virtus Nettuno di Prima categoria (e con esperienze importanti nei settori giovanili di Anziolavinio e Falasche), racconta come è nato l’accordo con il Racing Club. «E’ una bella sfida, ma volevo anche provare a cimentarmi in un campionato di ottimo livello come l’Eccellenza». Il suo debutto sul campo dell’Audace (dove però per motivi burocratici non è andato in panchina, cosa che accadrà domenica) non è stato fortunato a livello di risultato visto che la squadra di Genazzano si è imposta 3-1 nonostante il momentaneo pareggio di Bianchini. «Ma la prestazione non è stata affatto negativa, anzi fino al novantesimo (quando è arrivato il gol del 3-1, ndr) siamo stati in partita al cospetto di una squadra di alta classifica» rimarca Ranieri che poi parla dello “stato” del gruppo. «Ho trovato una squadra che sta bene fisicamente e che è comunque organizzata e questo è sicuramente un merito di mister Pino Selvaggio che mi ha preceduto. E’ chiaro che, in questo momento, il Racing ha un’autostima bassa a causa dei risultati, ma il gruppo si è messo subito a disposizione e inoltre qui ho a disposizione uno staff di collaboratori di tutto rispetto: cercheremo di dare il massimo da qui alla fine della stagione, senza fare rivoluzioni che ora non servono». L’obiettivo di Ranieri e della prima squadra regionale del club ardeatino è abbastanza chiaro. «Dobbiamo guardare la realtà: la salvezza diretta al momento è lontana, centrare i play out ci darebbe comunque la possibilità di giocarsi le nostre carte in uno spareggio». Certo, il calendario in questo momento non è proprio generoso nei confronti del Racing. «Dopo aver fatto visita all’Audace, domenica ospiteremo il Colleferro che è secondo in classifica – osserva Ranieri -. Un’altra partita durissima, ma forse è meglio così perché se riuscissimo a fare un’altra prestazione e magari un risultato positivo contro questo avversario, il morale del gruppo potrebbe beneficiarne».