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Dro, la favola può continuare. Soave: "Confezionato piccolo miracolo sportivo"

di Ermanno Marino
Fonte: il trentino

Quattro ottobre 2015: il Dro è ultimissimo in classifica con appena due punti conquistati in cinque partite. Il turno infrasettimanale, il primo della stagione, porta i gialloverdi sul terreno della Liventina. In panchina, al posto dell’esonerato Max Caliari, c’è il “vice” Roberto Andretta. Cristian Soave, contattato dal presidente Angeli, assiste al match dalla tribuna: in campo si assiste ad una piccola “tragedia” sportiva con il Dro che viene travolto per 4 a 0 dalla formazione trevigiana. Il numero uno trentino è sconsolato e dice espressamente al tecnico veronese: «Lascia perdere, mi sa che non c’è nulla da fare. Scusa per il disturbo». Quasi subito, però, il presidente cambia idea, torna alla carica con Soave e i due stringono un patto “di ferro”. «Proviamoci» si dicono Angeli e l’allenatore di Verona e l’unico obiettivo è quello di evitare la retrocessione diretta. Soave entra a piedi pari: l’allenamento del venerdì e la rifinitura del sabato bastano per cambiare volto ad una squadra che vince immediatamente contro il Tamai e inizia la propria risalita in classifica. Il risultato finale è un capolavoro: salvezza diretta con 90' d’anticipo e rush finale da primo posto in classifica visto che nelle ultime sei partite il Dro ha conquistato qualcosa come sedici punti, facendo meglio anche del Venezia. «Abbiamo confezionato un piccolo miracolo sportivo - confida Soave - perché nessuno, e dico nessuno, sette mesi fa avrebbe scommesso un centesimo sul Dro. Abbiamo lavorato sodo, la società ci è stata sempre vicina e a dicembre ha fatto uno sforzo per operare innesti importanti. Se possiamo gridare “serie D” il merito è di tutti, a cominciare dal presidente Angeli, persona come se ne trovano poche nel mondo del calcio». La domanda, allora, era: «Mister, ma chi glielo ha fatto fare?». La risposta, oggi, è: «Bravo, ci aveva visto lungo». «Sin dal primo allenamento - prosegue - mi sono reso conto di avere a disposizione un gruppo serio con grandi lavoratori. I ragazzi sono stati semplicemente pazzeschi, così come lo staff. Bendinelli, Zerbini, Sabatino, Michelotti e Andreatta hanno fatto un lavoro meraviglioso». E adesso? «Vogliamo chiudere bene la stagione - conclude l’allenatore droato - e poi sarà un piacere sedersi attorno al tavolo e parlare con Angeli e la dirigenza. Io a Dro sto benissimo: se ci saranno i presupposti sarei felice di restare».


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