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Giove torna a parlare: «Ho chiuso con il calcio, ma non finisce qui»

di Redazione Notiziario del Calcio
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Massimo Giove rompe il silenzio. In un'intervista al Corriere dello Sport, il presidente traccia un bilancio doloroso della sua esperienza con il Taranto, tra accuse, delusioni e promesse infrante.

Il passaggio di consegne

«Tra una ventina di giorni andrò a Torino per completare il trasferimento», dichiara Giove. «Ormai le decisioni spettano interamente a Zerbo». Un passaggio che segna la fine di un'era.

I timori del fallimento

Sulle possibili conseguenze finanziarie, Giove è categorico: «Si tratta di un debito rateizzato che il Taranto si trascina da tempo». Nessun rischio immediato di esclusione dal campionato, dunque.

Lo scontro con le istituzioni

Un affondo durissimo contro le amministrazioni locali e nazionali. «Siamo stati vittime di un disastro politico», tuona Giove, additando i Giochi del Mediterraneo come causa principale dei problemi.

Il rapporto con la città

«Sono stato l'agnello sacrificale», dichiara Giove, sottolineando di essere stato isolato anche dalle istituzioni locali. Un senso di amarezza che trasuda da ogni sua dichiarazione.

Il futuro del Taranto

Le prospettive sono tutt'altro che rosee. «Tra due anni non vedo il Taranto», ammette il presidente uscente. «Difficile immaginare qualcuno disposto a investire milioni».

L'addio al calcio

«Ho chiuso con questo mondo», dichiara Giove. Ma un monito risuona forte: «Voglio giustizia. Non finirà qui».


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