Tensione alle stelle nel mondo del calcio pugliese. Gianni Rotice, patron del Manfredonia Calcio 1932, ha deciso di ricorrere alle vie legali per porre fine a quella che definisce una vera e propria campagna di intimidazione orchestrata ai suoi danni. L'ingegnere ha formalizzato oggi una denuncia presso le autorità competenti, puntando il dito contro il gruppo ultras della Gradinata Est e le loro presunte azioni di pressione.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso
La decisione di adire le vie legali non è arrivata all'improvviso, ma rappresenta il culmine di una situazione che si protrae ormai da diversi mesi. Secondo quanto dichiarato dal numero uno del sodalizio pugliese, gli episodi contestati avrebbero raggiunto l'apice nelle ultime settimane con l'apparizione di striscioni in varie zone del centro cittadino, un gesto che Rotice interpreta come l'escalation finale di una strategia più ampia.
«Come da me detto pubblicamente da mesi, si cerca pretestuosamente di screditare, intimidire e ricattare il sottoscritto per giungere alla cessione gratuita della società e della struttura sportiva a soggetti da loro indicati», ha spiegato il patron, delineando quello che considera il vero obiettivo nascosto dietro le contestazioni.
Le accuse: diffamazione e ricatto
Nel documento presentato alle autorità, l'ingegnere Rotice non usa mezzi termini per descrivere la condotta del gruppo ultras. Le accuse mosse sono di particolare gravità e riguardano presunti atti diffamatori e ricattatori che si sarebbero susseguiti con crescente intensità nel tempo.
La strategia contestata dal patron consisterebbe in un vero e proprio piano di delegittimazione pubblica, finalizzato a costringerlo alla cessione del club senza corrispettivo economico. Una manovra che, secondo la sua ricostruzione, avrebbe l'obiettivo di favorire l'acquisizione della società da parte di soggetti specifici, preventivamente individuati dal gruppo della Gradinata Est.
La posizione ferma del patron
Nonostante le pressioni ricevute, Rotice ha ribadito la sua intenzione di non cedere alle intimidazioni. «La mia posizione, come sempre, resta ferma nel denunciare chi non opera nella legalità», ha dichiarato, sottolineando come il suo approccio sia improntato al rispetto delle regole e della trasparenza.
Il patron ha inoltre confermato che la società rimane sul mercato, ma esclusivamente per acquirenti che possano offrire garanzie di serietà e affidabilità. «La società resta e resterà in vendita per soggetti seri ed affidabili ed allontanerò i prestanome di turno», ha precisato, lasciando intendere che eventuali intermediari non graditi verranno tenuti a distanza dalle trattative.
Il sostegno delle istituzioni e della cittadinanza
In questo momento difficile, Rotice ha voluto pubblicamente ringraziare coloro che gli hanno manifestato sostegno e solidarietà. Particolare gratitudine è stata espressa verso le autorità locali che si sono schierate al suo fianco, così come verso i cittadini e i sostenitori del Manfredonia Calcio che hanno continuato a dimostrare stima e affetto.
«Ringrazio tutte le Autorità che mi hanno mostrato sostegno, i cittadini perbene e i veri tifosi del Manfredonia Calcio per la stima personale affettuosamente dimostrata», ha dichiarato l'ingegnere, distinguendo implicitamente tra i sostenitori autentici della squadra e coloro che invece ritiene responsabili delle azioni contestate.
La difesa dei valori del calcio
Al centro della battaglia intrapresa da Rotice c'è anche una questione di principio più ampia, che riguarda l'integrità del movimento calcistico locale. Il patron ha infatti sottolineato come sia fondamentale preservare l'indipendenza del calcio da pressioni e condizionamenti illegittimi.
«Manfredonia ed il calcio devono restare liberi e non strumento illegittimo e di condizionamento per qualcuno», ha affermato, delineando una visione in cui lo sport deve rimanere al riparo da logiche di potere distorte e da tentativi di strumentalizzazione.
L'appello alla giustizia
La fiducia nell'intervento degli organi competenti rappresenta un elemento centrale nella strategia difensiva del patron del Manfredonia Calcio. Rotice ha annunciato la sua intenzione di continuare a segnalare alle autorità tutti gli episodi che riterrà censurabili, nella speranza che la situazione possa finalmente normalizzarsi.
«Sono e resto fiducioso nell'intervento degli organi istituzionali di competenza, ai quali continuerò a denunciare tutti gli incresciosi accadimenti, affinché venga restituita la "normalità" in questa inaccettabile situazione», ha spiegato, manifestando la volontà di portare avanti la sua battaglia fino al ripristino di condizioni di serenità.
La decisione sofferta di febbraio
La vicenda ha avuto ripercussioni profonde anche sulle scelte imprenditoriali del patron. Rotice ha infatti rivelato che la situazione di tensione e conflittualità lo ha condotto, già dal mese di febbraio, alla dolorosa decisione di interrompere il suo impegno nel progetto calcistico manfredoniano.
«Che purtroppo dura da troppo tempo e che, con molta sofferenza, mi ha spinto da febbraio alla decisione di non proseguire nel progetto Manfredonia Calcio», ha confessato, lasciando trasparire il dispiacere per una scelta che evidentemente non ha preso a cuor leggero.
Uno scontro che divide la città
La controversia tra il patron e il gruppo ultras ha inevitabilmente creato divisioni all'interno della comunità calcistica locale. Da una parte chi sostiene la posizione di Rotice e la sua battaglia per la legalità, dall'altra chi invece appoggia le ragioni della Gradinata Est e le sue rivendicazioni.
Quello che emerge chiaramente è come una vicenda apparentemente circoscritta al mondo del calcio stia in realtà investendo l'intera città di Manfredonia, coinvolgendo non solo i diretti interessati ma anche le istituzioni, i cittadini e tutti coloro che hanno a cuore le sorti del club locale.
La speranza è che la vicenda possa trovare una soluzione attraverso i canali istituzionali, restituendo serenità a un ambiente che ha bisogno di concentrarsi sui valori autentici dello sport piuttosto che su conflitti che rischiano di compromettere il futuro stesso della società calcistica.
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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