La decisione è stata presa ed è irrevocabile: la Reggina non intende accettare passivamente il provvedimento che impone la disputa a porte chiuse del match contro la Scafatese. Il club dello Stretto ha infatti ufficializzato di aver depositato il preannuncio di reclamo, primo passo formale di una procedura d'urgenza che punta a ribaltare quanto stabilito dalle autorità competenti.
La mossa della società amaranto
Nella giornata odierna, attraverso un comunicato essenziale ma deciso, l'AS Reggina 1914 ha reso nota la propria posizione, informando tifosi e addetti ai lavori dell'avvio dell'iter legale previsto dal Codice di Giustizia Sportiva. La società calabrese ha precisato che al preannuncio seguirà, nei tempi e con le modalità contemplate dalla normativa vigente, la presentazione formale del reclamo contenente le argomentazioni a sostegno della propria contestazione.
La dirigenza amaranto ha così scelto la via dell'opposizione ufficiale, rifiutando di accettare una decisione ritenuta evidentemente sproporzionata o ingiustificata rispetto ai fatti che l'hanno determinata.
Obiettivo: riportare i tifosi allo stadio
Il messaggio diffuso dalla Reggina lascia trasparire un cauto ottimismo circa l'esito della procedura avviata. Nel comunicato si legge infatti che "la Società confida in una celere rivalutazione dei fatti", esprimendo la speranza di un "tempestivo ripristino delle condizioni che consentano la regolare partecipazione del pubblico alla prossima gara".
Il riferimento alla "prossima gara" suggerisce l'urgenza con cui il club intende muoversi, consapevole dell'importanza del fattore campo e del sostegno dei propri tifosi in un momento cruciale della stagione sportiva.
Una procedura d'urgenza
Va sottolineato come la Reggina abbia scelto di avvalersi della "procedura d'urgenza" prevista dal Codice di Giustizia Sportiva, uno strumento che permette una valutazione accelerata del caso rispetto ai tempi standard della giustizia sportiva. Questa scelta evidenzia quanto la società ritenga fondamentale poter contare sul proprio pubblico già nel prossimo appuntamento casalingo.
Le possibili ripercussioni
La decisione di disputare la gara Reggina-Scafatese a porte chiuse rappresenta un danno non solo sotto il profilo sportivo, privando la squadra del supporto dei propri sostenitori, ma anche sotto quello economico, con la perdita degli incassi derivanti dalla vendita dei biglietti.
Per quanto riguarda i tifosi amaranto, non resta che attendere gli sviluppi dei prossimi giorni, con la speranza che l'iniziativa legale intrapresa dalla società possa sortire gli effetti sperati, permettendo loro di tornare a popolare gli spalti del glorioso impianto reggino.
La vicenda si inserisce in un contesto più ampio legato alla gestione dell'ordine pubblico negli eventi sportivi, tema sempre delicato e oggetto di continue valutazioni da parte delle autorità competenti.
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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