Oggi si è svolta la presentazione ufficiale del nuovo presidente del Lentigione, girone D di Serie D, Alfredo Amadei, che subentra al dimissionario Andrea Benassi che da oltre un decennio ricopriva la massima carica della società della bassa reggiana, ma che disputa le proprie partite interne nell’impianto di Sorbolo Mezzani, nel parmense, a pochi chilometri di distanza dal paese di Lentigione e paese dove abita appunto Alfredo Amadei. “Dal punto di vista formale – ha esordito Amadei – è un nuovo ruolo, ma come sa benissimo anche il mio predecessore, Andrea Benassi, che ci tengo a ringraziare per il grande lavoro svolto, io rivestivo già la carica di patron che poco si discosta da questa”. Di seguito riportiamo il testo integrale dell’intervista.
L’INIZIO DI QUESTA AVVENTURA: “Quando tre anni fa mio padre (Romano, ndr), ha deciso di ritornare a Modena presi in mano la squadra portandola in una stagione nella quale riuscimmo a conquistare la salvezza in Serie D. Poi dopo si decise di ridisegnare determinati criteri con un tasso qualitativo superiore a tutti i livelli e che ci ha portato a stare tra le prime tre o quattro squadre che nel girone D di Serie D si giocano qualcosa di importante. In questa stagione dalla Serie A alla Serie D siamo l’unica squadra con una sola sconfitta e il calcio si misura in risultati e con i numeri che sono gli elementi principali che misurare l’andamento della squadra e nella gestione”.
UNA STORIA CHE PARTE DA LONTANO: “Sono 37 anni che vivo di calcio e mi sono avvicinato a questo mondo quando mio padre era al Brescello negli anni ’80 e andavo a vedere le partite. Poi sono stato giocatore e dirigente”.
L’ESPERIENZA DA CALCIATORE: “Nel settore giovanile dell’attuale Sorbolo Mezzani fui scartato e mi buttai sul baseball e la pallavolo. Poi alla fine il calcio ha prevalso ed a 16 anni ho ricominciato a giocare a calcio per poi iniziare l’avventura da dirigente a Brescello. Nel 2009 negli Amatori Uisp creammo un gruppo che fu capace di vincere il titolo nazionale. Se sei Campione d’Italia di qualsiasi cosa è sempre una grande soddisfazione”.
GLI ANNI A MODENA IN SERIE A: “La Serie A è il massimo livello calcistico è mi è rimasto molto impresso. Mi piaceva vivere il prima e il dopo partita, gli spettatori sugli spalti, senza tralasciare i palcoscenici importanti. Momenti indimenticabili vissuti da tutti e da una città intera. A Modena abbiamo disputato due campionati di Serie A e alcuni di Serie B con due anche con tentativi di riconquistare in Serie A”.
SEMPRE PRESENTE: “E’ mia abitudine fare visita alla squadra tutti i giorni. Per vivere in prima persona la fase di costruzione della squadra che poi giocherà alla domenica e anche per un momento di confronto sia con lo staff tecnico sia con i giocatori. Un senso del dovere e della mia carica che ricopro. Il ruolo di presidente è stato un passaggio formale, perchè questa vicinanza alla squadra da parte mia c’è sempre stata. Quindi per chi ama stare in questo ambiente viene naturale ricoprire certi incarichi. Lo ritengo un segno di continuità ad un fenomeno aggregante ed una missione anche sociale”.
IL SALTO NEI PROFESSIONISTI: “Noi giochiamo sempre per ottenere i migliori risultati. Ci piace giocare ai piani alti e ci piace stare lì, anche perchè si soffre meno. Con il mio passaggio a presidente non è cambiato niente e l’ambizione di vincere rimane, ma pur essendoci poco di dilettante in Serie D per la maggior parte delle squadre che partecipano a questo campionato, ritengo che il salto in Serie C è eccessivo a livello di gestione per una realtà come la nostra. Quindi il nostro obiettivo rimane quello di fare bene poi salire nei professionisti è tutto un altro discorso. Quindi limitiamoci a dire che vogliamo stare in alto”.
LA CURIOSITA’: “Perchè guardo le partite da dietro la panchina su una scaletta? Anche quando c’era il pubblico sugli spalti mi è sempre piaciuto isolarmi e in quella posizione mi sento molto più vicino ai giocatori. Sia chiaro che mi limito solo a guardare e non interferisco mai nelle decisioni che vengono prese. Poi questo evita anche di sentire tutti i commenti che vengono fatti in tribuna”.
Autore: Redazione NotiziarioCalcio.com / Twitter: @NotiziarioC
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