Arrivato a marzo per sostituire Gabriele Setti, mister Michele Fini, totalizzando 12 punti nelle 8 partite alla guida del Sassari Calcio Latte Dolce ha contribuito in maniera importante alla salvezza del sodalizio sassarese. In una intervista ai canali ufficiali del club, sono stati ripercorsi i due mesi del vice allenatore tra le altre di Brescia e Peñarol.

“Sono stati due mesi intensi e difficili, ma la squadra ha lavorato con tanta intensità fin dal primo allenamento. La salvezza diretta è il gusto premio per il lavoro fatto da entrambi gli staff di questa stagione”.

Al momento dell’avvicendamento in panchina dell’allenatore sorsense, la squadra arrivava da sei sconfitte di fila e in quel frangente è stato fondamentale lavorare sulla testa dei giocatori:

“Prendere una squadra dopo sei sconfitte di fila non è stato semplice. Quando sono arrivato al primo allenamento e non conoscevo le caratteristiche di tutti i giocatori, ma la squadra si è messa a disposizione dello staff per lavorare nel miglior modo possibile. Fin dal primo giorno tutti hanno deciso di mettersi in gioco, con un solo obiettivo: raggiungere la salvezza. Nelle 8 partite sotto la mia gestione, quasi tutti i ragazzi in rosa hanno avuto la possibilità di giocare e quando sono stati chiamati in causa hanno contribuito a mettere quel mattoncino utile per centrare l’obiettivo stagionale. Il traguardo l’abbiamo raggiunto con il lavoro quotidiano dal martedì al sabato: nel corso delle partite il risultato dipende da tanti fattori, ma quando la squadra si allena con quella dedizione e con quell’attenzione ai dettagli i punti arrivano di conseguenza”.

Uno dei fattori più incisivi della stagione è stato sicuramente l’unione di un gruppo che non ha mai smesso di crederci e che nei momenti di difficoltà è riuscito a compattarsi per il raggiungimento della salvezza:

“Questo aspetto influisce tantissimo nell’andamento di una stagione, soprattutto quando durante l’allenamento si respirano energie positive. Nelle varie interviste ho più volte elogiato il gruppo, perché fin dal primo momento ho visto una squadra unita e compatta. I ragazzi erano tutti d’accordo sul cambiare marcia, perché le partite passavano e i risultati non arrivavano e c’era il rischio di essere inghiottiti nel turbinio dei playout. Insieme abbiamo deciso di compattarci e quindi abbiamo pedalato fino al traguardo finale: questo aspetto mi rende enormemente orgoglioso”.

Sezione: Serie D / Data: Lun 12 maggio 2025 alle 21:30
Autore: Chiara Motta
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