Il commiato era nell’aria già da un pezzo, e nelle prossime settimane verrà ratificato; l’Internapoli si trasferisce ad Arco Felice. Dopo appena nove mesi, giunge a conclusione il connubio con la città di Marano. Un amore, in realtà, mai sbocciato del tutto pienamente, nonostante le premesse facessero immaginare tutt’altro scenario. I biancocelesti tolgono le tende dal Nuvoletta, pronti ad accamparsi al Conte, per anni teatro delle gesta dell’Atletico Puteolana.
DELUSIONE MARANO - L’idea del trasloco, sussurrata già a campionato in corso, ha preso sempre più vigore con il passare dei mesi, fino a divenire una realtà ormai in dirittura di arrivo. Una mossa fortemente voluta dal presidente Franco Di Marino, che a Calcionapoletano ne illustra motivazioni e finalità. «Il palcoscenico della Serie D richiede un importante apporto di pubblico, e non solo in termini di sostegno alla squadra, ma anche in riferimento ai vantaggi economici che ciò comporta – spiega il numero uno biancoceleste -. Purtroppo, sotto quest’aspetto, Marano non ha risposto come avevamo sperato. Credo non sia il caso di importunare ulteriormente una città che ha già numerose faccende di cui occuparsi, quindi preferiamo sbaraccare e tentare l’avventura in terra flegrea». Un addio in netto contrasto con quelle che erano le premesse, così ben delineate in un afoso pomeriggio dello scorso agosto allorquando, alla presenza delle autorità cittadine, si diede luogo a una presentazione in pompa magna del nascente Internapoli Città di Marano. Premesse che però, nel corso della stagione, non hanno trovato riscontro. «Il pubblico del Nuvoletta era costituito prevalentemente da parenti, amici e familiari dei nostri tesserati. Non c’è stata grande collaborazione da parte della cittadinanza, ma ciononostante serberò un buon ricordo di questa esperienza. Ringraziamo tutti per la disponibilità e l’ospitalità; in particolare – prosegue Di Marino – voglio esprimere riconoscenza ai proprietari ed ai dipendenti del Moulin Rouge, per essersi mostrati costantemente molto cortesi nei nostri confronti».
TANDEM CON RIGHETTI - Ora, però, è gia tempo di pensare all’avvenire. E l’Internapoli del futuro avrà un nuovo patron, che si metterà a braccetto con Di Marino. Roberto Righetti, con trascorsi nella Puteolana, è pronto a rituffarsi nel mondo del calcio dilettantistico. «Il presidente Righetti è il mio unico interlocutore, colui con il quale sto collaborando per la realizzazione di questo progetto – dichiara il primo tifoso biancoceleste -. Stiamo lavorando alacremente per definire tutto nel migliore dei modi, e credo che per la fine di questo mese potrà esser formalmente sancito il trasferimento». Trasferimento che, tuttavia, non implicherà mutamenti nella denominazione societaria. «E’ stata una delle prime condizioni che ho posto – rivela con orgoglio Di Marino -. Il nostro spostamento non comporterà il venir meno del brand Internapoli, un vanto del panorama calcistico dilettantistico, che voglio tutelare al fine di preservarne storia e blasone».
DISCORSO PANCHINA - L’aver quasi ufficializzato la nuova dimora non è tuttavia sufficiente a far sbilanciare Di Marino circa le prossime strategie in chiave mercato. Il massimo dirigente biancoceleste vuole procedere con cautela, senza affrettare i tempi nemmeno per quel che riguarda la guida tecnica. E ciò, nonostante i rumors di mercato parlino di alcune squadre interessate a Sorrentino, con l’Internapoli che, in caso di addio del suo timoniere, sceglierebbe uno tra Troise ed Ambrosino. «Non so chi abbia messo in giro certe voci, ma per me sono destituite di ogni fondamento. La nostra priorità è continuare con Sorrentino, sperando che egli abbia la nostra stessa intenzione». Ma il matrimonio potrebbe venir crepato dai presunti dissidi che parrebbero esistere tra lo stesso Sorrentino ed il ds Scamarcia? Di Marino non smentisce il gelo, mostrandosi speranzoso nella possibilità di addivenire ad un accordo che sancisca la pace. «Non nego che tra i due ci sia stata qualche scaramuccia, ma penso che ciò accada in ogni contesto caratterizzato da una pluralità di persone. Si tratta di caratteri forti, e mi sarei preoccupato se fra loro non ci fosse mai stato alcun confronto. Scamarcia e Sorrentino hanno dato ampiamente prova di grande competenza; sono entrambi seri professionisti, i quali portano avanti con vigore le proprie idee solo ed esclusivamente per il bene del club. Sono certo che si chiariranno e che faranno entrambi ancora parte dell’Internapoli».
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