Foligno, l'esempio di Gramaccia: "C'era mio figlio in tribuna..."

28.01.2020 12:00 di  Giovanni Pisano   vedi letture
Fonte: lanazione.it
Foligno, l'esempio di Gramaccia: "C'era mio figlio in tribuna..."

"Cosa ho pensato? Che sugli spalti c’era Ale e non potevo dire una bugia". Minuto 22 del secondo tempo del derby di serie D fra Trestina e Foligno. I padroni di casa sono in vantaggio per 2-0 quando, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, il capitano del Trestina Stefano Gramaccia tocca la palla che finisce sul fondo. Calcio d’angolo in favore del Foligno ma l’arbitro Gregoris di Pescara non se ne avvede. I giocatori ospiti protestano e il direttore di gara si avvicina a Gramaccia. Il capitano del Trestina ammette: "Sì, l’ho toccata io, è angolo". Proprio dall’angolo Peluso firma il gol del 2-1 che riapre la partita. Per la cronaca, il derby si chiude sul 2-2.

"Ho detto subito a tutti che mi sarei assunto la responsabilità della scelta", ha detto Gramaccia. Il presidente Leonardo Bambini entra nello spogliatoio: "Non voglio sentire volare una mosca. Facciamo solo i complimenti al nostro capitano per il gesto che ha fatto".

"Le parole del presidente – continua Gramaccia – mi hanno fatto enormemente piacere". Ribadite ieri mattina dal vicepresidente Valerio Galizi: "Mi ha chiamato e mi ha detto che la società del Trestina poteva solo essere orgogliosa di avere un capitano così. E poco importa se il Foligno aveva segnato. Per una volta il risultato sportivo passava in secondo piano, perché il Trestina aveva comunque vinto". E Gramaccia ci aveva comunque messo del suo, firmando la rete del momentaneo 2-0.

"Lungi da me fare il fenomeno, ma io non so essere falso. I miei genitori mi hanno insegnato a dire sempre la verità. E questo è un insegnamento che mi porto anche in campo". La normalità direte voi, che fa però notizia in un mondo in cui chi segna di mano è furbo e chi si prende un rigore simulando è un tipo sveglio. E un giorno il piccolo Ale, il primo ad esultare al gol di Stefano in braccio a mamma Lucia, capirà che il gol più bello il papà l’ha segnato senza calciare in porta.

"Fra l’altro questa era la prima partita della stagione che veniva a vedere mio fratello Massimo. Scherzando mi ha detto subito: ’Adesso fai fare anche gol agli avversari? Vedo che sei migliorato con il tempo...’. Dietro di lui c’era papà. Lui pensavo mi avrebbe detto qualcosa tipo "Fatti furbo". Invece mi ha guardato dritto negli occhi e mi ha detto solo: ’Oggi sei stato davvero il numero uno’. E per me conta solo questo. Fra qualche anno vorrei poter dire la stessa cosa al mio cucciolo". E chissà se Stefano avrà sentito da lassù l’applauso interminabile di mamma Concetta, orgogliosa come pochi del suo "Uagliuncicchio...".