In pochi avrebbero pronosticato alla vigilia del campionato una partenza così convincente del Sora capace di conquistare con prestazioni positive 4 punti in 2 partite. L’uomo copertina di quest’ottimo avvio di stagione è senza dubbio il ritrovato ariete polacco Piotr Branicki a segno in entrambe le gare di campionato. Il bomber di Varsavia è un attaccante capace di fare reparto da solo, che gioca tantissimo per i suoi compagni, è un generoso che lotta e battaglia su un ogni pallone, ma che non ha perso il “killer instinct” quando capita l’occasione buona per gonfiare la rete diventando in poche settimane il nuovo idolo della Curva Ferrovia. Eppure la storia dell’ariete polacco è davvero particolare e solo la grande determinazione nell’inseguire i propri sogni e la capacità di rimettersi sempre in discussione hanno permesso a Branicki di consacrarsi come uno degli attaccanti migliori della categoria. Nato a Varsavia il 4 gennaio del 1983 Piotr è cresciuto nella squadra polacca del Targòwek con cui ha saggiato il professionismo arrivando giovanissimo ad essere un titolare inamovibile nella terza serie in Polonia. Come tutti i ragazzi il potente attaccante coltiva il sogno di confrontarsi con il calcio dei grandi e l’occasione a soli 18 anni arriva con tante richieste dalla serie A polacca, ma il Targòwek si oppone alla sua partenza. Branicki non ci sta, si ribella ad una scelta che non ritiene giusta, decide di lasciare la Polonia e tenta di ricominciare da zero continuando a coltivare il suo sogno ed approda in Italia seguendo il consiglio di sua madre Margherita che già viveva nel Belpaese. La sua avventura in Italia inizia con la maglia dell’Acerrana, ma le difficoltà burocratiche nel suo tesseramento costringono Piotr a lavorare per guadagnare e non gravare economicamente sulla madre. E così, con grande umiltà ma senza perdere di vista il proprio sogno, Branicki si sveglia alle 6 di mattina, lavora sodo come muratore la mattina ed il pomeriggio va ad allenarsi aspettando l’occasione giusta. La sua avventura nel calcio italiano inizia nella stagione 2003 con la maglia del Baiano e si protrae a suon di gol e promozioni sui campi di mezza serie D ed Eccellenza. Baiano, Viribus Unitis, Horatiana Venosa, Battipagliese, Fondi, Aprilia e Vigor Cisterna sono le tappe della sua carriera italiana che oggi vive una nuova importante parentesi con la maglia del Sora. Eppure qualcuno si era dimostrato scettico sul suo acquisto perché dopo le stagioni strapositive con il Fondi e l’Aprilia, che aveva trascinato a suon di gol nel professionismo, nell’ultima stagione, divisa a metà tra l’Aprilia in Seconda Divisione e la Vigor Cisterna in Eccellenza, il bomber polacco non aveva di certo brillato e si temeva che fosse già nella fase calante della sua carriera. Ma chi lo conosce bene ed ha apprezzato le sue qualità tecniche ed umane dentro e fuori dal campo, mister Ezio Castellucci, non ha avuto il minimo dubbio ed è stato il primo giocatore che ha preteso in questa sua seconda avventura nella squadra della sua città. Piotr non ha potuto dire no ad un mister ed un uomo che gli ha dato tanto ed i primi risultati sono sotto gli occhi di tutti. Branicki è giunto in ritiro a Trasacco con qualche chilo in più, ma ha lavorato sodo ed in silenzio e questo inizio di stagione è sicuramente incoraggiante per l’attaccante polacco e per i colori bianconeri che oggi difende con orgoglio e determinazione. Messaggio ai naviganti: “El Piotr” Branicki è tornato a ruggire!
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