Una qualificazione storica alla finale di Coppa Italia Dilettanti, seguita da un comunicato al vetriolo. La Rovato Vertovese, società lombarda che ha conquistato l'accesso all'ultimo atto della competizione battendo ai rigori il Vivi Altotevere Sansepolcro, non ha gradito la decisione della Lega Nazionale Dilettanti di modificare luogo e data dell'incontro che la vedrà opposta al Barletta.
Dalla gioia della qualificazione allo scontro con la Lega
Il cammino trionfale della squadra lombarda aveva raggiunto il suo apice mercoledì pomeriggio, quando la vittoria nella semifinale non solo aveva garantito l'accesso alla finale, ma anche la matematica promozione in Serie D, certificata poche ore dopo dalla qualificazione del Barletta all'ultimo atto del torneo.
Secondo quanto inizialmente comunicato, la finale si sarebbe dovuta disputare sabato 5 aprile a Firenze. Tuttavia, attraverso il comunicato ufficiale numero 419 del 28 marzo, la LND ha annunciato unilateralmente lo spostamento dell'incontro al 10 maggio, con cambio di sede: non più il capoluogo toscano, ma lo Stadio "Gaetano Bonolis" di Teramo.
La dura presa di posizione del club
La reazione della società lombarda non si è fatta attendere. Con un comunicato firmato dal Vice Presidente Mauro Guerini, la Rovato Vertovese ha espresso tutto il proprio disappunto, negando categoricamente quanto riportato da alcune testate giornalistiche circa presunti accordi con la Lega per lo spostamento della finale.
"Non c'è stato nessun accordo, né a livello organizzativo né a livello economico, con la Lega Nazionale Dilettanti per spostare il luogo e la data della finale nazionale di Coppa Italia", si legge nella nota ufficiale. Il club ha inoltre sottolineato di aver appreso della modifica "a nostro malgrado" esclusivamente attraverso il comunicato della LND.
Le motivazioni della protesta
Le ragioni della contrarietà della società lombarda sono molteplici e toccano diversi aspetti. In primo luogo, la Rovato Vertovese ha evidenziato una questione di equità sportiva, sostenendo che i propri sostenitori "abbiano gli stessi diritti di quelli avversari".
Inoltre, il club ha posto l'accento sulle ripercussioni che tale decisione avrà sui più giovani: "Una scelta simile significa precludere ai nostri oltre 350 tesserati dei settori giovanili di poter assistere ad una finale così importante". Considerazioni che hanno portato la società a definire la decisione della LND come "poco equa e scellerata".
L'auspicio di un ripensamento
Il comunicato si chiude con l'esplicita speranza che la Lega Nazionale Dilettanti possa riconsiderare la propria posizione, rivedendo quella che, secondo la società lombarda, rappresenta una scelta ingiusta e penalizzante.
La finale contro il Barletta, oltre a mettere in palio il trofeo, avrà un sapore particolare per la Rovato Vertovese, che ha già conquistato la promozione in Serie D e che ora spera di poter concludere al meglio questa storica stagione, possibilmente in condizioni che permettano anche ai propri tifosi e ai giovani del vivaio di condividere l'emozione di un traguardo così significativo.
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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