Castellanzese, il ds Asmini: «Non è normale che il Varese abbia tutti questi recuperi da fare»

27.11.2020 12:00 di  Redazione NotiziarioCalcio.com  Twitter:    vedi letture
Fonte: varesesport
Castellanzese, il ds Asmini: «Non è normale che il Varese abbia tutti questi recuperi da fare»

“Non ci siamo”, Salvatore Asmini non ha dubbi e nemmeno peli sulla lingua. La gestione della pandemia nel mondo del calcio non si è dimostrata all’altezza. “Protocolli inesistenti, incertezza fino al momento prima della partita”, in poche e chiare parole il ds della Castellanzese ha evidenziato le fragilità di un modello, quello utilizzato dalla Lega Nazionale Dilettanti finora, che di fatto sembra aver soddisfatto pochi club di Serie D.
“Siamo di fronte ad una pandemia mondiale che nessuno può risolvere con la bacchetta magica – confessa lui -. Se però vogliamo analizzare le procedure attuate dal mondo del calcio dilettantistico per affrontare tutto ciò, direi che non ci siamo proprio. Se non si fissa un protocollo valido e sostenibile non si va da nessuna parte, si rischia di rimanere con i dubbi fino alla salita sul pullman per una trasferta”. 
Situazioni grottesche, così come le aveva descritte il “suo” presidente Alberto Affetti, numero uno della Castellanzese, club a ben vedere privilegiato in avvio di campionato con un solo match da recuperare otto. “È impensabile vedere squadre come il Città di Varese dover recuperare così tante partite. Non vedo come si possa andare avanti con queste regole”, afferma Asmini.

Quattordici giorni dopo il riscontro di due positività nel “gruppo squadra”, gli uomini di Mister Mazzoleni sono tornati in campo lo scorso martedì per il lungo avvicinamento alla gara di recupero della quarta giornata con il Casale, in programma domenica 29 novembre al Provasi di Castellanza. Per il club di via Cadorna, l’obbligo di riscattare il doppio passo falso nelle ultime due gare. “A Gozzano meritavamo sicuramente di più, poi un pasticcio può capitare – spiega il ds neroverde-. Nella partita con la Lavagnese molti di noi erano sottotono e la mia arrabbiatura nel dopo partita era dovuta ad una classifica che per ora non può soddisfarci – 8 punti nelle prime 7 gare -“. 
“Questa è una squadra che ha sicuramente i mezzi per potersi salvare, ma poi sul campo per dimostrare il proprio valore bisogna metterci sempre grinta e arrivare prima degli altri sul pallone. Per me è una buona squadra e c’è da sperare che si rimetta in moto al più presto, con voglia e soprattutto con un umiltà”. 

E poi la speranza che tutto vada per il meglio, quando la fatica non viene spesa solo sul campo dai giocatori ma anche dalle società stremate dal crollo dei ricavi. “I presidenti al momento stanno facendo degli sforzi incredibili – conclude Asmini -. Però a tutto c’è un limite. Ultimamente è solo un dare senza avere“.