Viterbese, il pres. Romano: «Riammissione in C o la Serie D per risalire»

Marco Arturo Romano, presidente della Viterbese, si sfoga a Tusciaweb.eu dopo la retrocessione diretta in Serie D: “Amarezza? Sì, è inevitabile. Ce l’abbiamo soprattutto con la Giustizia Sportiva che di fatto ci ha negato i playout. Per 11mila euro non ci hanno ridato nemmeno un punto a differenza della Reggina che in serie B ha avuto una vicenda simile alla nostra. Siamo in attesa delle motivazioni del CONI, che tardano ad arrivare, poi andremo avanti con il TAR. Sembra che la decisione del Collegio di Garanzia non sia stata unanime, infatti non ci hanno nemmeno addebitato le spese. Il fatto che un organismo del genere non abbia espresso un giudizio unanime è un po’ strano. Ci hanno condannato alla retrocessione, speriamo che la giustizia civile ci dia ragione”.

La squadra, intanto, prosegue negli allenamenti: “I calciatori continuano ad allenarsi, hanno il dovere di farlo fino all’inizio di giugno. Se come società avremo notizie diverse sul ricorso al TAR i giocatori smetteranno prima. Voglio precisare che tra lunedì e martedì della scorsa settimana non avevo nessun incontro con la squadra. Con i calciatori i rapporti sono buoni, l’unico rammarico è che a seguito della retrocessione verranno svincolati.

Il numero uno del club laziale è pronto a ogni scenario e si dice pronto a restare in sella al di là di tutto: “È una fase complessa e ci sono tanti discorsi aperti. Una strada è la riammissione in sovrannumero in serie C mentre l’extrema ratio è la serie D con l’obiettivo di risalire. Sono alla guida della Viterbese da quattro stagioni. Gli ultimi due anni ci hanno devastato ma non mollo e cerco di essere sempre positivo. La cosa bella è che ho ricevuto tanti messaggi da parte di collaboratori e imprenditori che mi incitano a continuare”.