Conclusa l'amichevole di Cavola, vinta 2-0 contro l'Alcione Milano grazie a una doppietta di Gondo, il tecnico della Reggiana, Davide Dionigi, ha tracciato un bilancio del ritiro ormai alle battute finali, offrendo una disamina sulla condizione della squadra e sulle prospettive future.
L'allenatore ha commentato l'incontro con l'Alcione, evidenziando alcuni aspetti della prestazione. "È andata abbastanza bene, anche se nei primi 65-70 minuti ci siamo limitati a gestire con attenzione", ha esordito Dionigi, riconoscendo che la priorità in questa fase non è la brillantezza assoluta. "Qualche buona giocata è venuta, i ragazzi hanno messo impegno per quello che possono fare in questo momento: le gambe sono pesanti, manca lucidità", ha aggiunto, sottolineando la fatica accumulata. L'Alcione, secondo il tecnico, si è dimostrata un avversario valido: "Abbiamo affrontato una squadra organizzata, che gioca un buon calcio, quindi nel complesso sono abbastanza contento".
Nonostante la vittoria, Dionigi ha ribadito che il risultato è secondario rispetto all'atteggiamento in questo periodo: "Nel primo tempo abbiamo creato diverse situazioni, soprattutto da cross laterali, ma non abbiamo ancora la freschezza per attaccare bene la porta. In questo periodo mi interessa più l’atteggiamento che il risultato, anche se vincere fa sempre bene". La dedizione dei suoi giocatori è comunque motivo di soddisfazione: "Contro l'Alcione impegno e dedizione non sono mancati: va bene così. Siamo al ventesimo giorno di ritiro, il lavoro è tanto e c’è ancora molto da fare, ma la strada è quella giusta".
Facendo un bilancio complessivo delle tre settimane di ritiro, Dionigi ha espresso un giudizio decisamente positivo. "Secondo me sono state tre settimane positive", ha dichiarato. La prima settimana è stata dedicata all'adattamento: "La prima è servita soprattutto ad adattarci: i ragazzi arrivavano da contesti diversi, dalla Lega Pro, dalla Primavera, e non sapevo esattamente come avevano lavorato prima. È stato un periodo di conoscenza". Le successive due settimane hanno visto un incremento del carico di lavoro: "Nelle due settimane successive abbiamo iniziato a spingere di più".
Il programma prevede ora un'ulteriore settimana intensa prima dell'esordio in Coppa Italia: "Ora ci aspetta un’altra settimana di carico, poi entreremo nella quarta che ci porterà alla Coppa Italia: lì il risultato conta, anche se è pur sempre calcio d’agosto". Il punto focale del ritiro, per Dionigi, è l'osservazione dei singoli: "Il bilancio è buono soprattutto perché mi interessa osservare i ragazzi: chi arriva, come si comporta, che atteggiamento ha". L'obiettivo è trasformare il gruppo in una vera squadra: "Dalla prossima fase, a Reggio, inizieremo a lavorare in modo più specifico anche sul singolo, perché da gruppo di giocatori dobbiamo diventare una squadra, come nei due mesi finali dello scorso campionato".
Riguardo alla situazione difensiva, il tecnico ha ammesso le difficoltà dovute a diverse assenze importanti. "Sì, sembra di essere tornati all’emergenza dell’anno scorso", ha commentato Dionigi, riferendosi alle indisponibilità di Sampirisi, Meroni e Rozzio. "Sampirisi ha i suoi tempi di recupero, Meroni si è fermato il primo giorno e non è ancora pronto, mentre per Rozzio gli esami hanno escluso problemi seri", ha specificato. Nonostante ciò, ci sono state risposte positive: "Oggi abbiamo provato Papetti da centrale e ha risposto bene".
Dionigi ha ribadito la sua filosofia: "Alcuni dei nuovi non sono stati schierati dall’inizio perché, come dico sempre, con me se non sei in condizione non giochi. Chi arriva dopo deve lavorare di più, è normale". C'è fiducia anche nei nuovi innesti provenienti da categorie inferiori: "Sono contento delle risposte anche di chi proviene da categorie inferiori: hanno mostrato buone potenzialità e stanno capendo il nostro modo di lavorare. Siamo ancora a un mese dall’inizio del campionato: c’è tempo per crescere".
Un focus particolare è stato dedicato a Gondo, autore della doppietta decisiva. "Cedric ha ancora margini importanti di miglioramento", ha detto Dionigi, pur riconoscendo le sue doti innate. "Le qualità fisiche, l’impegno e la dedizione li conosciamo, ma può crescere molto nei movimenti, soprattutto dentro l’area di rigore", ha analizzato. L'obiettivo è renderlo ancora più incisivo: "Stiamo iniziando a lavorare su questo perché può diventare ancora più determinante, se si mette a disposizione. È un ragazzo con grande predisposizione al lavoro e grande spirito di sacrificio per la squadra: questo va riconosciuto". L'attenzione è rivolta anche agli altri attaccanti: "Sono contento per lui, ma dobbiamo lavorare anche sugli altri attaccanti: Girma, Portanova, Tavsan, Conté. Tutti hanno potenziale e margini di crescita, e da tre settimane stiamo spingendo su questo".
Infine, su Stulac, il tecnico ha confermato il suo pieno reinserimento nel progetto. "Fino a oggi ha fatto un ottimo ritiro", ha affermato Dionigi, ricordando una situazione diversa in passato: "Quando l'ho trovato nello scorso campionato era un po' fuori dal progetto, non era nelle condizioni di poter esprimere questo calcio". Ora, le cose sono cambiate: "Ora si sta esprimendo bene, qualità e intelligenza tattica non si discutono". Stulac è considerato una risorsa preziosa per il centrocampo, sia a due che a tre, ma deve mantenere l'attuale livello di impegno: "Ci può fare comodo nel centrocampo a due e a tre, ma deve capire che è necessario continuare così. Come prima cosa ai miei ragazzi dico sempre che bisogna correre, tutto il resto si può aggiustare…".
Per quanto riguarda il mercato, Dionigi ha sottolineato la necessità di ulteriori rinforzi. "Sappiamo che ci mancano giocatori", ha ammesso. "Qualcosa è stato fatto, ma ci serve ancora un intervento urgente sulla sinistra: Bonetti e Stramaccioni hanno dato buone risposte, ma lì serve un innesto come braccetto". Oltre a questo, la squadra ha bisogno di "altri tre-quattro giocatori importanti per la categoria". Il mercato è complesso e richiede pazienza: "Dobbiamo avere pazienza: il mercato è complesso, stiamo lavorando su profili mirati, ma il problema è che spesso i giocatori arrivano fuori forma, magari perché erano fuori rosa. In quei casi servono tempo e pazienza per rimetterli in condizione".
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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