Rossanese nelle mani di Sifonetti...

Promozione Calabria
16.06.2018 20:30 di  Davide Guardabascio   vedi letture
Rossanese nelle mani di Sifonetti...

«Non vedo l’ora di giocare nuovamente allo “Stefano Rizzo” come sognavo da bambino». Sarà l’età, sarà l’esperienza, ma soprattutto il sangue a tinte rossoblù, sta di fatto che Giuseppe Sifonetti non sta più nella pelle.

I dirigenti della Rossanese hanno affidato a questo infinito campione, da quest’anno, anche il ruolo di direttore tecnico. Ricoprirà, dunque, due o tre ruoli: dt, capitano e giocatore della Rossanese. E senza alcun conflitto di interesse. «La “fascia” la cederò con grande umiltà – dice Giuseppe Sifonetti – ed a vestirla sarà chi deciderà lo spogliatoio insieme al tecnico. È già accaduto quest’anno che cedessi la fascia di capitano a Carrozza nei derby con Corigliano o a Rizzo a Sambiase. Gesti simbolici che cementano il gruppo perché ognuno di noi è capitano di sé stesso». Non è più un ragazzino il buon Giuseppe, con le sue 36 primavere alle spalle, ma si sente «assolutamente integro e stimolato per questa nuova sfida agonistica». Ad inizio della prossima settimana il neo dt annuncerà il nome dell’allena - tore che sarà al 99,99% Luca Aolisi e con lui la riconferma del nocciolo duro della scorsa stagione. Più che probabili che rivestiranno il rossoblù di casa, oltre a Sifonetti, anche Carrozza, Rizzo, Franco e Izzo. «Non voglio far nomi di mercato – aggiunge senza confermare – anche perché la Rossanese è sempre la Rossanese e con un terreno di gioco tutto nuovo fa gola a tantissimi». Da giorni, infatti, il suo telefono squilla giorno e “notte”. Sifonetti sta lavorando duro con il placet della società: «Abbiamo parlato molto schiettamente, io ho proposto loro quella che è la mia idea di calcio e loro l’hanno sposata in toto. Dunque, punteremo sui giovani di valore, magari appena usciti dalla fascia under delle categorie superiori. Ma punteremo anche sulla rossanesità, quel senso di appartenenza ed identità alla nostra gloriosa maglia, che non guasta mai». Tra una telefonata e l’altra non si sbottona nel fare nomi, ma una cosa è certa. Lo scorso anno ha dimostrato, qualora ve ne fosse ancora bisogno, di essere ancora di gran lunga il centrocampista più forte in circolazione, anche nelle categorie (volutamente al plurale) superiori. Se “azzeccherà” il ruolo di dittì come quello “vestito” da giocatore, allora statene certi, sarà un fuoriclasse di dirigente.