Secondo appuntamento con "L'angolo dell'Avvocato", rubrica che si propone di approfondire disposizioni e problematiche tecniche, organizzative e regolamentari inerenti al calcio dilettantistico, con un occhio al mondo professionistico e alla connessione, frequente e inevitabile, tra i due sistemi. Ospite fisso l'avvocato lucano Luis Vizzino, noto legale esperto di Diritto sportivo. Secondo argomento: la disciplina del premio di preparazione, con relativi casi pratici.
Il premio di preparazione: a chi deve essere riconosciuto?
L’istituto, disciplinato dall’art. 96 delle NOIF, così come modificato dal Consiglio Federale con C.U. 152/A dello scorso 30 maggio, prevede il riconoscimento di un indennizzo alle società in cui il ragazzo ha militato prima di stipulare il suo vincolo come giovane dilettante, non professionista o giovane di serie con la propria società di appartenenza. Prima di approfondire il tema in questione, è però utile chiarire che: sono da considerarsi giovani dilettanti i calciatori che dal quattordicesimo anno compiuto possono assumere con le società della Lega Nazionale Dilettanti un vincolo di tesseramento sino al termine della stagione sportiva entro la quale abbiano anagraficamente compiuto il venticinquesimo anno di età; assumono la qualifica non professionisti i giovani dilettanti dal compimento del loro diciottesimo anno di età, mentre si definiscono giovani di serie coloro i quali, al compimento del loro quattordicesimo anno di età, si vincolano ad una società professionistica sino alla stagione del diciannovesimo compleanno.
Fatta questa doverosa premessa, il corrispettivo economico definito premio di preparazione deve essere versato dalle società che richiedono per la prima volta il tesseramento come giovane di serie, giovane dilettante o non professionista ai sodalizi sportivi appartenenti alla Lega Nazionale Dilettanti o alla Lega Pro in cui i calciatori predetti hanno militato con vincolo annuale. E’ da specificare che hanno diritto al premio solo le ultime 3 (tre) società in cui il giovane atleta ha militato nelle ultime 5 stagioni sportive. Prima della riforma sopra indicata era previsto, invece, il riconoscimento del premio solo alle ultime 2 società per cui il calciatore era stato tesserato, con vincolo annuale, nelle ultime 3 stagioni sportive.
In quali circostanze il premio di preparazione può essere corrisposto a società di Lega PRO?
Le società della Lega Pro hanno diritto al “premio di preparazione” nel caso di primo tesseramento quale giovane di serie da parte di società delle leghe professionistiche di propri calciatori che nella precedente o nelle precedenti stagioni sportive siano stati tesserati con vincolo annuale. In pratica, se un calciatore stipula un vincolo come giovane di serie con una società professionistica, le ultime 3 (tre) società in cui egli ha militato negli ultimi 5 anni, con vincolo annuale, hanno diritto al premio.
Si esclude, dunque, il riconoscimento del premio a società a società di serie A e di serie B?
In realtà, il divieto non è da considerarsi in maniera assoluta. Ai sensi, infatti, del primo comma dell’art. 96 delle NOIF, si evidenzia che le società della Lega Nazionale Professionisti Serie A e della Lega Nazionale Professionisti Serie B non hanno diritto al “premio di preparazione”, fatto salvo il caso in cui la richiesta riguardi quelle appartenenti alla stessa Lega. A tal proposito, per fare chiarezza sul punto, è utile portare un paio di esempi.
Caso 1: il calciatore Caio stipula un vincolo come giovane di serie con il Club Alfa (club di serie B); Caio ha militato nelle 2 (due) stagioni antecedenti la stipula del vincolo predetto per due intere stagioni sportive nel club Beta (serie B), il quale avrà diritto a ricevere il premio di preparazione.
Caso 2: il calciatore Caio stipula un vincolo come giovane di serie con il club Alfa (club di serie B); Caio ha militato nelle ultime 3 (tre) stagioni sportive antecedenti la stipula del vincolo nel club Beta (club di serie A) il quale, associato ad una Lega Superiore (serie A) rispetto ad Alfa (serie B), non avrebbe diritto a ricevere il premio.
A quanto ammonta il premio di preparazione?
Il premio viene calcolato sulla base di un parametro - raddoppiato in caso di tesseramento per società delle Leghe Professionistiche - aggiornato al termine di ogni stagione sportiva in base agli indici ISTAT per il costo della vita, salvo diverse determinazioni del Consiglio Federale e per i coefficienti indicati nella specifica tabella al comma 5 dell’art. 96 delle NOIF.
Il premio può essere riconosciuto anche alle società di calcio femminile?
Certo. Come specificato dall’art. 96 e dalla tabella di cui al comma 5, il premio assume efficacia anche nell’ambito del calcio femminile e del calcio a 5. Le società di Calcio Femminile, però, non hanno diritto al premio qualora siano associate alla Lega Nazionale Professionisti Serie A e alla Lega Nazionale Professionisti Serie B o siano controllate da società associate alla LNPA o alla LNPB, fatto salvo il caso in cui la richiesta non provenga da società appartenenti alla stessa Lega.
Che cosa succede se non viene corrisposto il premio dovuto ad una società?
E’ da premettere che il diritto a ricevere il premio si prescrive entro il termine della stagione sportiva successiva a quella in cui esso matura. Se, ad esempio, l’atleta sottoscrive un vincolo come giovane di serie nella stagione 2018/19 con una società professionistica, le società aventi diritto potrebbero richiederlo entro il 30 giugno 2020 (stagione sportiva 2019/20). Se non vi è accordo tra le parti, è prevista la possibilità di adire uno specifico organo, la Commissione Premi, attraverso un ricorso esente da tasse e da inviare anche a controparte. Avverso le decisioni della Commissione è ammessa impugnazione dinanzi al Tribunale Federale a livello nazionale – Sezione vertenze economiche.
Impropriamente si tende a confondere il premio di preparazione con il premio di formazione...
In realtà si tratta di figure del tutto differenti. Ai sensi, infatti, dell’art. 99 delle NOIF, il premio di addestramento e formazione tecnica deve essere corrisposto dalla società con cui l’atleta stipula il suo primo contratto da professionista in favore della società con cui l’atleta era tesserato come non professionista. L’art. 99, comma 1 bis, stabilisce inoltre che il diritto al premio non può essere esercitato qualora il calciatore, al momento della sottoscrizione del primo contratto da professionista, non sia più tesserato per la società dilettantistica. Il pagamento avviene per il tramite della Lega cui è associata la società obbligata, entro i termini e con le modalità stabilite dal Consiglio Federale.
Un esempio?
Caio, non professionista, è tesserato con il club Alfa, militante in Serie D. Nel luglio 2019 (in costanza di tesseramento con Alfa) il calciatore stipula il suo primo contratto da professionista con un il club BETA, militante in serie B. In tali circostanze BETA dovrebbe corrispondere ad Alfa il premio di formazione per il tramite della Lega B (Lega di appartenenza del club ad essa associato).
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